Terminate le festività natalizie tornano i talk show e con loro i temi da salotto televisivo. Sul tavolo finiscono argomenti freschissimi e altri già abbondantemente assimilati, ma accaduti nel periodo in cui il piccolo schermo risultava chiuso per ferie.
A Dritto e rovescio si è finito quindi col parlare di Gaia e Camilla, le ragazzine investite e uccise lo scorso 21 dicembre in Corso Francia a Roma.
Le indagini sono tuttora in corso e giudizi e analisi in tal senso spettano ad altri. A far discutere è tuttavia il dibattito andato in scena in tv, che ha visto protagonista tra gli altri anche Daniela Santanchè.
L’esponente di Fratelli d’Italia ha puntato platealmente il dito contro Pietro Genovese, seppur mai citato direttamente (video qui, da 1.17.00).
“Ci vuole tolleranza zero, chi guida non deve bere, punto. Voglio ricordare che nel 2018 abbiamo avuto 3000 morti. Parlo da mamma, abbiamo avuto degli episodi come quel giovane che ha ammazzato le due ragazze che attraversavano la strada”.
Poi, rivolgendosi a Paolo Del Debbio, ha aggiunto:
“Se a suo figlio ritirano la patente per droga e gli viene riconsegnata 48 ore prima, lei gli dà un suv in mano o un calcio nel didietro? In questi anni abbiamo distrutto delle certezze. Abbiamo banalizzato, abbiamo detto, ‘sì vabbè una canna…’. Ci sono film, gli Immaturi per fare un esempio, dove ti fai una canna e sei allegro e stai bene”.
A sorprendere è stata proprio la citazione di un film in particolare, oltretutto nemmeno troppo recente (2011), che tra le varie caratteristiche ne possiede soprattutto una: lo sceneggiatore e il regista della pellicola era Paolo Genovese, padre di Pietro. Un caso?
Del film esiste pure un sequel, Immaturi – Il viaggio, diretto sempre da Genovese. Differente invece sarebbe il discorso per quel che riguarda la fiction, trasmessa qualche anno fa da Canale 5.
Le parole della Santanchè sono quasi passate inosservate, senza che potessero essere spiegate o stigmatizzate.