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Dritto e rovescio, Pedullà litiga con Cruciani e Belpietro. E accusa: “Sono stato bullizzato”

A Dritto e rovescio Gaetano Pedullà difende il governo e litiga con Cruciani e Belpietro. Scoppia la bagarre e Del Debbio si arrabbia con la regia

pubblicato 30 Ottobre 2020 aggiornato 30 Ottobre 2020 13:29

Seconda lite in meno di una settimana. Dopo Non è l’Arena, Gaetano Pedullà bissa la performance a Dritto e rovescio dove si ritrova faccia a faccia con Maurizio Belpietro. Una scena molto simile a quella andata in scena con Massimo Giletti domenica scorsa, stavolta però la polemica è tutta incentrata sulle mosse del governo Conte nell’ambito dell’emergenza covid.

I fatti. Nel primo blocco del programma di Rete 4 si parla dell’ipotesi di un nuovo lockdown per contenere l’incremento dei contagi. Giuseppe Cruciani ricorda come il premier avesse a più riprese negato lo scenario di una seconda clausura generalizzato, ma a sorpresa si trova di fronte alla secca obiezione del direttore de La Notizia. “Il presidente del Consiglio non ha mai detto che non ci sarebbe mai stato un nuovo lockdown ma ha detto che si sarebbe seguita la curva della pandemia. Conte non è mago Otelma,segue i numeri e in base ai numeri risponde. Mentre altri governi in Europa decidono di farlo, qui si sta cercando di resistere”.

A quel punto il conduttore de La Zanzara insorge, mostrando sullo smartphone tutti gli articoli che documentavano le dichiarazioni di Conte in senso opposto. “Non fare il portavoce del presidente del Consiglio. Lo ha escluso più volte. Se fai il portavoce di Conte ricordati almeno le parole. Al Forum Ambrosetti affermò: ‘non ci troveremo più ad affrontare un lockdown generalizzato’. Era inizio settembre”.

Pedullà non cede e mette in dubbio l’attendibilità dei giornali citati: “Ha detto che si farà di tutto per impedirlo, leggi il mio giornale. Tu fomenti le piazze, io faccio il giornalista onesto, cosa che tu non fai. Chi vuole sapere chi ha ragione tra di noi va su google e vede tutta la frase. C’è per fortuna internet, stai leggendo un pezzetto. Sono frasette prese per dare un segnale sbagliato”.

Ecco allora l’insurrezione di Belpietro che si dirige verso la postazione di Pedullà che, sentendosi sfidato, si alza in piedi: “Facciamola finita. Siediti, tu non fai giornalismo, fai un volantino che non va in edicola”.

In studio scoppia la bagarre che si protrae per oltre un minuto. Dalla regia decidono pertanto di abbassare i microfoni. Mossa che fa arrabbiare Paolo Del Debbio: “Avete fatto male, rialzate i microfoni, ve l’ho detto io di abbassarli? Li abbassate quando lo dico io, se lo dico io”.

Poco dopo, Pedullà tornerà sull’episodio denunciando l’aggressione verbale subita: “Non sono abituato ad essere bullizzato, sono un po’ scosso“.