Tra i temi più cari agli addetti ai lavori che si occupano di televisione generalista c’è la famigerata identità che qualsiasi rete dovrebbe costruire, alimentare e proteggere. Chissà cosa ne pensano dalle parti di Italia 1 dove evidentemente un problema c’è, se il telegiornale del canale si ‘dimentica’ di dar conto della notizia della scomparsa di Akira Toriyama, il creatore di Dragon Ball. Ossia la serie di manga e anime che per oltre un decennio è stato caposaldo del palinsesto proprio di Italia1 (è andata in onda fino al 2020, attualmente è proposta su Italia2, canale targato Mediaset disponibile sul 49 del digitale terrestre).
Dragon Ball e Italia1, cosa è successo
Come segnalato su X dal collega Ruben Trasatti di TeleSette, Studio Aperto, che storicamente, come dire, non disdegna le soft news (costume, società, spettacoli, sport, ecc…), per l’intera giornata di venerdì 8 marzo ha ignorato la morte del fumettista giapponese omaggiato invece in quelle ore in tutto il mondo soprattutto dalla generazione di 30-40enni che con Goku & Company è cresciuta.
Un’anomalia, anche considerando il comportamento degli altri telegiornali italiani. Per esempio, Tg1 (come avevamo notato qualche tempo fa, sempre più orientato verso il modello di Studio Aperto) Tg2 e Tg3 hanno dedicato venerdì 8 marzo un servizio nelle loro edizioni principali al papà di Dragon Ball.
Per quanto riguarda Studio Aperto (i responsabili sono Andrea Pucci, direttore TgCom24 e Anna Broggiato, condirettore Studio Aperto) la menzione è arrivata, con un giorno di ritardo, solo sabato 9 marzo, nell’edizione delle ore 12.25, attraverso la lettura di una ‘breve’ da parte della Patrizia Caregnato e qualche immagine di copertura.
Una ‘innocente’, ma simbolica, dimenticanza di Studio Aperto? Una ben precisa scelta giornalistica (ed editoriale: il palinsesto di Italia1 non ha subito variazioni, come invece spesso accade in questi casi)? Quale che sia la risposta corretta, evidentemente trattasi di una mossa che indebolisce il senso di appartenenza alla community di Italia1, una rete che assomiglia ormai da anni ad un deserto: oltre Le Iene, che regge la baracca in solitaria, c’è praticamente il nulla.