Dove c’è Belen c’è scandalo: genitori scatenati contro la volgarità di “Sarabanda”. Promosso “Reazione a Catena”
Curiosa sfida a distanza tra due programmi “preserali” di cui si è ampiamente parlato qui su TvBlog: Sarabanda e Reazione a Catena. Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Tv del MOIGE – Movimento Italiano Genitori – è proprio la trasmissione condotta da Teo Mammucari e Belen su Canale5 la portatrice della bandiera nera per quanto riguarda
Curiosa sfida a distanza tra due programmi “preserali” di cui si è ampiamente parlato qui su TvBlog: Sarabanda e Reazione a Catena. Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Tv del MOIGE – Movimento Italiano Genitori – è proprio la trasmissione condotta da Teo Mammucari e Belen su Canale5 la portatrice della bandiera nera per quanto riguarda le segnalazioni giunte al numero verde 800.93.70.70. Apprezzatissimo, invece, il programma di Pupo su RaiUno.
Il problema, secondo i genitori, sarebbe dato dalla figura di Belen che annienterebbe ogni possibilità di concepire Sarabanda come un gioco per famiglie: “Le inutili riprese legate a Belen impediscono alla sua bellezza di essere una cornice alle sue capacità di intrattenimento televisivo attraverso una continua, eccessiva, fastidiosa e volgare messa in mostra del suo corpo con arricchimento di doppi sensi, ammiccamenti e sensuale tuffo in piscina in chiusura”. Colpevolizzati anche le numerose battute svilenti di Mammucari.
Bene Reazione a Catena: “A differenza di Sarabanda – spiega Elisabetta Scala, responsabile dell’Osservatorio Media del Moige, ripresa da DigitalSat – che potenzialmente potrebbe essere un programma per famiglie ma che invece viene declinato in maniera del tutto opposta, ‘Reazione a catena’ è divertente e senza volgarità o eccessi. La conduzione di Pupo è simpatica e la trasmissione riesce a coinvolgere da casa pubblico di ogni età, adattandosi così alla visione familiare”.
Ancora una volta, insomma, il sesso, l’ammiccamento, il doppio senso, e il trash vincono sul fronte degli ascolti ma perdono dal punto di vista “morale”: il che interesserà davvero pochissimo gli investitori.