Donne sull’orlo di una crisi di nervi: il Chiambrettismo c’è, ma è un azzardo per la prima serata
Cosa abbiamo visto con il ritorno di Piero Chiambretti su Rai 3 per Donne sull’orlo di una crisi di nervi? Un mix impazzito di cose.
Rivedere Piero Chiambretti in una prima serata tv regala una certezza: il format inconfondibile firmato Chiambretti. Ogni intervento, ogni stacco, ogni clip riconduce all’identità delle trasmissioni condotte da ‘Pierino‘ cui siamo stati abituati negli anni a Mediaset. Da Chiambretti Night, Supermarket, Grand Hotel Chiambretti, Matrix Chiambretti, La repubblica delle donne, non c’è stata un’occasione in cui non abbiamo riconosciuto uno stile unico.
In Donne sull’orlo di una crisi di nervi – che ha debuttato ieri sera su Rai 3 – ritroviamo tutto questo, peccato che il copione sia stato ripetuto paro paro delle sue ultime creature, qui è solo il titolo che cambia.
Cosa ha funzionato e cosa no
Il contenuto è un concentrato di battute e parole che si incrociano ad altri momenti quasi totalmente sconnessi l’uno dall’altro. Da un intervento parlato si appiccica una esibizione cantata, un balletto o un filmato random. Un’impronta identitaria, sicuramente riconosciuta dagli aficionados di Chiambretti, ma solo da loro.
Il miscuglio impazzito come una maionese non è sempre amico del pubblico popolare, soprattutto se poco sensato. Certo, si apprezza sempre la voglia e l’intenzione di cambiare registro senza omologarsi al solito talk show, ma questa ricetta forse è stata servita con troppo azzardo per una prima serata.
Donne sull’orlo di una crisi di nervi rischia di essere solo un titolo dato ad una trasmissione che stenta a tenere il fil rouge in due ore e mezza di durata.
Lo sforzo o il messaggio – compreso alla lunga – sarebbe quello di dare una lettura diversa, speciale, insolita all’universo femminile con le sue mille sfaccettature, giocando senza scadere nella volgarità e nell’offesa. Peccato che questa lettura venga fuori con molta difficoltà, così ad essere in crisi è soprattutto lo spettatore che non capisce cosa gli sta capitando davanti.
Sebbene ci siano stati dei pallidi punti(ni) di riferimento arrivati dall’attrice Rosalia Porcaro (nei panni di una donna tradita), da Grazia Sambruna (contro le influencer ‘pagate per piangere’), dagli editorialisti Edoardo Camurri, Costantino della Gherardesca, Francesca Barra e dagli inviati Rai collegati Varvello, Botteri e Pagliara, quasi costretti a colmare le lacune per riportare il pubblico al senso del programma con interventi brevi (pardon, brevissimi) che comunque danno modo e maniera di dibattere sui temi inerenti alle donne, il resto è stato tutto fuorché sul focus principale.
C’è tanto da aggiustare per la prossima puntata.
Enrico Mentana glissa sul caso sforo e Lilli Gruber
L’ospitata di Enrico Mentana, ad esempio, è giornalisticamente interessante, ma ai fini di un programma che si intitola ‘Donne sull’orlo di una crisi di nervi‘ cosa ha portato? Un’intervista concentrata sulla carriera di Mentana e – in parte – all’ultima vicenda che lo ha coinvolto con Lilli Gruber.
Qui viene spontaneo aprire un capitolo a parte. Chiambretti, pur cercando di strappare qualche parola da Mentana sull’ormai celebre caso sforo domandandogli se lui e la conduttrice di Otto e mezzo hanno fatto pace, è stato fermato dal direttore del Tg La7 che ha voluto elegantemente glissare poiché “si parla di un’altra rete in Rai e non è giusto“. Il resto è una sciolinata di retroscena e curiosità nei tanti anni da conduttore del Tg1, direttore del Tg5 ed ora a La7 con una svirgolata verso l’attualità che lo riguarda: “Non vado al NOVE“.
Giandotti a Linea Notte: “Caro Chiambretti, 3 minuti di sforo vanno bene, purché rimangano tre”
Restando in ambienti giornalistici, Chiambretti in questa prima puntata ha invitato anche un altro ex volto di Rai 3, Maurizio Mannoni, ex conduttore di Tg3 – Linea Notte. Per Chiambretti riportare Mannoni sulla terza rete Rai non è stato solo un modo per riallacciarsi con il capitolo degli sfori poco prima evidenziato con Mentana, bensì equivale ad una operazione di recupero dell’identità della rete (ormai desaparecida).
Non solo, Mannoni ha avuto anche l’occasione per passare la linea all’erede Monica Giandotti, magari evitando gli sfori.
Mannoni così fa il lancio per Linea Notte e la Giandotti come risponde? Prendendo la palla al balzo a mezzanotte e tre minuti con una battuta sul lieve ritardo di questa sera, ma con una puntualizzazione che non sfugge : “3 minutini di sforo Caro Piero Chiambretti non è tanto, purché rimangano tre“.