Don Matteo 9, Terence Hill a TvBlog: “La decima stagione ci sarà… se facciamo 5 milioni di spettatori” (VIDEO)
L’intervista a Terence Hill firmata da TvBlog
In occasione della conferenza stampa di presentazione di Don Matteo 9, TvBlog ha avuto la possibilità di realizzare una breve video intervista a Terence Hill, protagonista della fiction di successo di Rai1, che torna in onda domani sera 9 gennaio 2014 alle ore 21.10.
Don Matteo 9 va in onda a distanza di più di due anni dall’ultima puntata dell’ottava stagione; nel frattempo sono state trasmesse molte repliche. Questo rappresenta un problema, un vantaggio o è indifferente?
Credo che sia un vantaggio perché dà modo allo spettatore di conoscere meglio i personaggi, quindi se magari gli sono piaciuti può vedere cosa fanno di nuovo.
Tra le novità c’è il cambio di location, da Gubbio a Spoleto, che ha provocato polemiche soprattutto sul posto. Lei come ha vissuto questo trasferimento? Ha capito quali motivi hanno spinto a tale cambiamento?
La prima cosa che ho detto è che è stato un errore, l’ho detto chiaramente. In genere in una fiction non si devono cambiare alle cose a cui la gente è affezionata. In America non si cambia un divano se non c’è una giustificazione vera. Però ci sono state ragioni forti e giuste per cambiare, per andare a Spoleto che è una cittadina molto bella e più vicina a Roma. Se si cambia bisogna giustificarlo, così nei primi dieci minuti della serie è spiegato il perché andiamo a Spoleto (nella finzione la motivazione è legata alla spending review, Ndr).
A marzo inizia a girare la terza serie di Un passo dal cielo. Poi ci sarà la decima stagione di Don Matteo e poi ancora Un passo dal cielo? Oppure ha altri progetti?
Giustamente la Rai e noi aspettiamo di vedere se Don Matteo andrà bene o se sarà in calo… Se continua ad andare bene ci sarà sicuramente una decima serie.
Andare bene cosa significa? Conservare gli otto milioni di spettatori con i quali si è chiuso Don Matteo 8?
Oggi queste cifre non ci sono più. Adesso andare bene significa fare 5 milioni. Se Don Matteo fa 5 milioni, se ne può fare un’altra.
Lei non guarda solo televisione italiana, ma anche americana. Cosa nota nel confronto?
È sbagliato dire quale sia la migliore, sono due mondi diversi. Noi vediamo soltanto le fiction americane che sono andate bene, ma su una buona ce ne sono dieci scadenti, e che magari nemmeno vanno in onda anche se sono state girate. Poi ci sono alcune trasmesse ma che non sono buone. È stupido fare paragoni, c’è una diversità dipendente dalle culture.
Esiste anche una diversità di budget? Oppure l’aspetto economico non c’entra molto con la qualità di un prodotto?
Non c’entra molto, non è detto che con i soldi si fa meglio. Si fa meglio col cervello, con l’immaginazione e con la creatività. Noi abbiamo avuto film italiani con budget non da 50 milioni di dollari e senza tanti effetti speciali che hanno vinto tanti premi e sono molto belli.