Don Matteo 9 quinta puntata del 6 febbraio 2014: riassunto e foto
Gli episodi 9 e 10 della nona stagione di Don Matteo, “L’ultimo colpo” e “Cyberbulli”: con l’aiuto di Lia, Giulio cambia casa, ma senza allontanarsi dai Cecchini, mentre Assuntina presenta al Maresciallo il suo nuovo fidanzato.
Don Matteo 9 quinta puntata del 6 febbraio 2014
Episodio 9×09 “L’ultimo colpo”
Laura (Laura Glavan, qui la nostra intervista) non ha ancora fatto avere sue notizie a Don Matteo ed Ester sente sempre più forte la sua mancanza: nonostante le ricerche dei Carabinieri, della ragazza ancora nessuna traccia.
Ma la quiete di Spoleto è interrotta anche da un’anomala rapina in banca: mentre Don Matteo e il Maresciallo Cecchini (Nino Frassica) sono in attesa del proprio turno, entra in banca un signore anziano armato di pistola. Fa stendere a terra i clienti e si avvicina alle casse per raccogliere il contante, ma si capisce subito che si tratta di una manovra diversiva. Alle spalle dei cassieri, infatti, un ragazzo cerca di forzare delle cassette di sicurezza, ma scatta l’allarme. Preso dal panico l’anziano si sente male mentre il giovane fugge.
Quell’uomo è una vecchia conoscenza di Cecchini: si chiama Angelo Santini, vecchio rapinatore che mai nella sua carriera ha usato un’arma. Si può dire che il Maresciallo sia un suo amico: fa in modo che non vada in carcere, ma ottenga i domiciliari in una struttura protetta. In fondo lo ha fatto per racimolare del denaro, visto che non ha nulla, nemmeno una pensione e l’arma non era che un giocattolo.
Ma mentre il caso della rapina sembra risolto velocemente, Cecchini e Tommasi (Simone Montedoro) sono chiamati per un omicidio. La vittima è Franco Bassani nuovo direttore amministrativo del biscottificio di Spoleto, subentrato da due mesi alla storica amministratrice, Carolina Fabbri, che viene subito rispedita in azienda per gestirla.
Pare che Bassani sia morto sbattendo la testa sull’angolo della scrivania. A trovare il corpo Edoardo Marini, responsabile della sicurezza: nessun segno di effrazione, neanche della cassaforte. Il movente del furto non convince.
Ma Don Matteo riconosce in Edoardo Marini uno delle persone presenti in banca e lo vede parlare con Angelo: scopre facilmente che il ragazzo è il nipote di Angelo. E’ stato lui a chiedere allo zio di rapinare la Banca.
Di questo però Angelo non ha fatto parola al Maresciallo: Cecchini, che aveva garantito sulla sua buona fede, si sente tradito.
In realtà Edoardo cercava solo un modo per entrare nelle cassette di sicurezza della banca dove Bassani conservava le registrazioni realizzate in azienda: aveva infatti riempito uffici e magazzini di telecamere e aveva deciso di ricattare i dipendenti con i filmati. Nonostante gli accordi stretti con i sindacati, di cui si era fatta garante l’ex amministratrice Fabbri, Bassani aveva infatti deciso di infrangere le promesse fatte e spingere i dipendenti beccati a fare qualcosa di improprio a licenziarsi.
Tra questi era capitata anche Silvia, operaia amata da Edoardo: a lei Bassani aveva chiesto favori sessuali in cambio di una denuncia per il furto di alcune confezioni di dolci fallate, rubacchiate per arrotondare la spesa settimanale. Era per questo che Edoardo voleva far sparire i nastri.
Don Matteo riesce a far raccontare tutto ai ragazzi, consigliando loro di spiegare i fatti a Tommasi. Resta però da capire chi sia stato a uccidere Bassani. Non ci vuole molto a Don Matteo per capire che a uccidere, ma senza intenzione, è stata la Fabbri: delusa dal modo in cui Bassani stava distruggendo l’azienda e comportandosi con gli operai, vera e unica famiglia per la ex amministratrice, aveva deciso di parlargli, di fargli cambiare atteggiamento. Voleva che rispettasse i patti firmati con lei, con i sindacati e con gli operai. Ma una spinta di troppo ha causato la morte dell’uomo.
I Carabinieri arrivano a lei poco dopo Don Matteo e la portano in carcere.
Nel frattempo a casa Cecchini ci sono bugie da svelare: Lia non solo non si è mai laureata in medicina, ma non ha nemmeno finito gli esami del primo anno. Tommasi lo scopre per caso, ma non è difficile per lui convincere la ragazza ad avere coraggio e a dirlo allo zio. Sono state tante le pressioni su di lei, anche dopo la morte del padre, ma di certo avrebbe voluto che la figlia avesse avuto il coraggio di prendersi le proprie responsabilità.
Avuta la notizia, Cecchini non fa drammi: ha promesso al fratello sul letto di morte di stare accanto alla ragazza. Ed è questo il momento di farlo.
Lia intanto si ‘disobbliga’ con Tommasi trovando una casa per lui e Martina: si tratta della casa dirimpetto a quella del maresciallo. Ed è proprio la bambina a convincere il padre ad accettare.
Resta ancora una cosa da fare per Cecchini, chiedere scusa all’amico Angelo per aver dubitato di lui: l’uomo, infatti, non sapeva di tutte le manovre – sempre a fin di bene – del nipote e non aveva intenzione di mentire all’amico maresciallo se non per proteggere il suo ‘bambino’.
Ma quando va per chiedere perdono, Cecchini trova Angelo morto. Ma Don Matteo è certo: Angelo lo ha perdonato.
Episodio 9×10 “Cyberbulli”
Dafne è una liceale vessata dai compagni di scuola su Internet: un anonimo che si nasconde dietro il nick del Vikingo non fa che definirla una poco di buono, una facile e per offenderla è nata un’intera pagina tutta incentrata sulla sua scarsa moralità.
La ragazza ne soffre, ma non ne fa parola con nessuno. Solo l’amica del cuore, Valentina, sa cosa sta subendo.
Una mattina, però, un compagno di scuola di Dafne, Marco Ferretti, viene trovato a terra, colpito alla nuca, in una pozza di sangue. Non è morto, ma la sua foto, svenuto, compare nel profilo ‘internet’ di Dafne.
Tommasi non può che convocarla e la soluzione sembra sembra semplice: Marco è il Vikingo e Dafne ha così scelto di vendicarsi, postando per di più la foto di lui moribondo sul web.
Don Matteo non ci crede e fa bene: la ragazza, infatti, spiega di averlo visto a terra, tra i rifiuti, e di aver pensato che fosse sbronzo. Da qui la scelta di fotografarlo e di condividere la foto: solo dopo, accortasi del sangue, avrebbe chiesto aiuto, scappando però per la paura di essere accusata di qualcosa che non aveva fatto.
In fondo tra lei e Marco non era sempre stato così: i due si piacevano, avevano anche trascorso una notte insieme in gita a Paestum con la scuola. Una notte passata a chiacchierare a cuore aperto. Poi Dafne si era ritrovata sul web tacciata di essere una facile, col Vikingo a vantarsi delle sue prestazioni.
Se non è stata Dafne allora chi è stato? Vien fuori un precedente di Marco, una rissa in un bar avvenuta qualche giorno prima. Don Matteo non ci mette molto a capire che c’entra la mamma: la donna, infatti, racconta a Don Matteo di aver avuto una relazione per qualche mese con un uomo, proprio quello con cui Marco ha fatto a botte. Non voleva che la madre divorziasse dal padre: da qui l’attacco all’uomo colpevole di allontanare la mamma dal suo papà. Insomma una mossa dettata dal desiderio che i genitori restassero insieme.
Un ragazzo così non sembra essere capace di scrivere cose così infami come quelle pubblicate dal Vikingo. E anche in questo caso una chiacchiera di Don Matteo con Valentina, l’amica di Dafne, è illuminante: è proprio Valentina a nascondersi dietro il nick. Amava Marco, che però non la notava e così ha voluto essere qualcosa di più di una tipa insignificante: il Vikingo piaceva, era seguito online. E questo la faceva stare bene.
Ed è stata lei a colpire Marco, che l’aveva scoperta: per evitare che svelasse il suo segreto e presa dall’ira ha colpito Marco alla nuca con una pietra.
Ma Don Matteo la consola: non è cattiva, è solo in cerca di amore. E ascoltando Don Matteo, anche Dafne la perdona. Sono ancora migliori amiche.
Anche Marco, però, si scusa con Dafne: non ha fatto niente per difenderla, anzi ha persino fatto credere di essere il Vikingo per non fare la figura del debole davanti ai compagni. Tra loro c’è ancora qualcosa e il loro amore può continuare.
Ma c’è anche un nuovo amore a casa Cecchini: Assuntina torna da Roma con un fidanzatino snob, tale Giovan Matteo, rampollo di una ricca famiglia a Spoleto per la Fiera Antiquaria. Inutile dire che il giovane, ben lontano dai rasta che Assuntina ha portato negli anni a casa, invita il Maresciallo e tutta la famiglia a prendere un tè.
Tanta ‘nobiltà’ mette in difficoltà il Maresciallo, che prima finge si saper giocare a golf e poi li invita a cena.
Una classica cena ‘meridionale’, con mille portate e tv accesa durante la cena. La pazienza dei genitori di Giovan Mattia è al limite: la famiglia Cecchini è troppo cafona. E quando la signora brinda in francese ai cafoni, il Capitano Tommasi, che mastica il francese, sbotta. In fondo i veri cafoni sono proprio loro, che offendono i propri padroni di casa.
Cacciati in malo modo dal Maresciallo, i nobili si ritirano nelle loro ‘stanze’. Assuntina inizialmente se la prende col padre, ma poi capisce e lascia Giovan Mattia. Lia invece ringrazia con un bacio (innocente) il capitano Tommasi per l’accurata difesa della sua famiglia.