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Domino 23, parla Davide Bonacina de Il Terzo Segreto di Satira: “Alcune parti del film non sono adatte ai social, ormai non si riesce ad avere più un confronto”

Lo special del gruppo, disponibile dal 12 aprile su The Comedy Club, è un all star con oltre trenta protagonisti della comicità italiana.

28 Aprile 2023 06:42

Dal 12 aprile è disponibile in streaming su The Comedy Club, piattaforma dedicata al genere della comicità, Domino 23, uno scoppiettante special di 52 minuti nel quale il collettivo de Il Terzo Segreto di Satira (Si muore tutti democristiani, Mollo tutto e apre un chiringuito) analizza i temi del momento con un taglio molto originale, lontano dalle classiche polarizzazioni. Nel farlo ha coinvolto una trentina di nomi appartenenti alla scena della comicità italiana in tutte le sue declinazioni, dal cabaret alla stand up comedy.

Qualche esempio? In Domino 23, una sorta di film costituito esclusivamente da sketch, troviamo l’atteggiamento ambivalente delle forze dell’ordine nel momento in cui si vede spuntare dal mare un barchino di ucraini (!), una presa in giro dell’antiabortismo con i funerali dello sperma o un’analisi puntuale del politicamente corretto con un cis etero bianco che al pranzo della domenica in villa si ritrova familiari e amici costituiti esclusivamente da minoranze.

Tra i nomi coinvolti troviamo Luca Ravenna, Davide Calgaro, Massimiliano Loizzi, Marta Zoboli e tanti altri.

A tal proposito abbiamo intervistato Davide Bonacina, che con Pietro Belfiore, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi compone il collettivo satirico.

Bonacina, come è nata l’idea di Domino 23?

L’idea è nata in quanto avevamo fatto un’esperienza simile su Youtube, Domino 21, legato al 2021. Per noi si tratta dell’anello di congiunzione tra l’online e il film. Ci piace molto la forma dello sketch. Domino è un modo per dare un senso alla lunga durata degli sketch, 12 sketch collegati tra loro che raccontano l’anno. Nel 2021 siamo arrivati a trenta minuti, qua abbiamo alzato l’asticella con quasi un’ora col medesimo obiettivo, però con un linguaggio un po’ più elaborato.

Nel film vengono trattati tanti temi (cambiamento climatico, aborto, politicamente corretto, omofobia, razzismo, immigrazione) con un taglio surreale che sembra lontano dalle solite polarizzazioni alle quali ci hanno abituato i social.

Dal nostro punto di vista è stata una maniera di ragionare più sfumata, ovvero di mettere in scena i nostri dubbi. Perciò non abbiamo pubblicato lo special sui social ma prima lo abbiamo fatto uscire al cinema e poi su The Comedy Club. Alcuni segmenti del film non sono adatti ai social network e lo diciamo pur essendo nati qui. Il lato negativo è che non si riesce ad avere più un confronto ma si finisce a darsi addosso, dal nostro punto di vista era diventato un formato sterile per alcune cose. Per certi argomenti in questo momento non siamo molto adatti, volevamo uscire dalla nostra comfort zone.

Nello special avete convolto tanti nomi della comicità italiana. Ma sono stati semplici attori o hanno potuto metterci del loro? Penso a Luca Ravenna, che non nasce propriamente come attore …

In Domino 23 abbiamo avuto la fortuna di fare una commistione di persone provenienti da mondi diversi, da comedian ad attori comici che arrivavano da Zelig o dalla comicità milanese in generale. In generale l’approccio è sempre stato lo stesso: scriviamo pensando alla persona che andrà ad interpretare quel ruolo e credo sia più facile andare a recitare pur venendo da esperienze differenti. Detto ciò sicuramente nel caso di Luca come per altri c’è stata la possibilità di improvvisare partendo sempre da quel che avevamo scritto.

Ci sono dei comici che avreste voluto coinvolgere ma che vi hanno detto di no o che non siete riusciti a inserire per altri motivi?

Noi di base coinvolgiamo persone con cui sappiamo già che c’è stima. Magari se non è successo è stato per mancanza di tempo. Sicuramente ci piacerebbe un giorno conoscere Corrado Guzzanti.

Come mai avete scelto di proporre Domino 23 ad una piattaforma di nicchia come The Comedy Club?

Abbiamo capito fin da subito che per i temi trattati il format non era il progetto più adatto per una piattaforma mainstream, per cui ci è sembrato naturale proporre un progetto indipendente ad una piattaforma indipendente. Con The Comedy Club avevamo fatto già altre cose e ci eravamo trovati bene. Domino 23 è stato una valvola di sfogo che risponde al nostro gusto, mi auguro sia la prima di una lunga serie.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Stiamo scrivendo tanto; stiamo lavorando ad una comedy ma non posso dirti di cosa parla, altrimenti gli altri mi ammazzano (ride). Stiamo buttando idee per altri film, ma la speranza è anche di realizzare Domino 24.