Domina, su Sky ecco la storia di Livia Drusilla. Kasia Smutniak: “E’ stata la prima vera femminista”
L’attrice interpreta Livia Drusilla, moglie di Gaio, primo imperatore romano, personaggio che ha saputo ridefinire la figura della donna nell’antica Roma
Fonte: Jule Hering
L’imperatore più potente di Roma? E’ stata una donna, la cui storia ora rivive in tv grazie a Sky. E’ stata presentata alla stampa Domina, serie tv in otto episodi prodotta da Sky Studios, Fifty Fathoms e Tiger Aspect Productions, che sarà interamente disponibile online su Sky e su Now a partire dal 14 maggio 2021 (e dalla stessa data in onda anche su Sky Atlantic).
Un progetto internazionale, che vede dietro le quinte Simon Burke (Fortitude, Strike Back) come creatore e davanti alla macchina da presa un cast di attori provenienti da tutto il mondo e capitanato da Kasia Smutniak. A lei il compito di dare volto a Livia Drusilla, terza moglie di Gaio (interpretato da Matthew McNulty), il primo imperatore romano. Una storia, quella di Livia, che ridefinisce il ruolo della donna nell’antica Roma e che ora arriva al pubblico tv in chiave seriale e con un’ottica da grande saga che predilige il punto di vista femminile in un genere che solitamente ha favorito i personaggi maschili.
La genesi di Domina, la serie tv Sky
“L’idea di fare una serie ambientata nell’antica Roma girava da un po’ di tempo, dopo film come ‘Il Gladiatore’ e serie come ‘Roma’. Ci sembrava un’opportunità, ma serviva un’idea. Abbiamo parlato con varie case di produzione, ma poi l’idea l’ha avuta Simone Burke: raccontare il potere dell’antica Roma dal punto di vista femminile. Il momento in cui ho capito che avevamo qualcosa di unico è stato durante una riunione a Cinecittà con regista, autore, produttori e la costumista premio Oscar Gabriella Pescucci ed abbiamo iniziato a vedere i primi modelli: l’eccellenza italiana mista all’internazionalità è la forza di questo progetto. Isabella Rossellini (che nella serie interpreta la matrona Balbina, ndr) ha detto ‘Sul set ci manderei le scuole’, perché la ricostruzione fatta è stata fondamentale. Siamo molto orgogliosi che questa idea italiana sia diventata un progetto internazionale”.
“Livia è stata la prima persona in cui mi sono imbattuto quando ho iniziato a lavorare ad un progetto su una serie al femminile nell’antica Roma”, ha aggiunto Burke. “All’inizio ero preoccupato perché sapevo che le donne ai tempi avevano numerosi limiti. Livia, invece, è stata la prima donna che ha potuto esercitare il potere tramite gli uomini. Sapevo che era un personaggio famoso, che proveniva da alcuni repubblicani, ma che divenne moglie di un tiranno. Ero curioso di scoprire questo personaggio e sviluppare alcune teorie su di lei: come quelle sul fatto che fosse il genio politico dietro Augusto e che lo abbia fatto per ripristinare la Repubblica dopo la sua morte”.
Kasia Smutniak ed il resto del cast di Domina
“Livia”, ha poi aggiunto descrivendo il suo personaggio, “ha bisogno del potere per sopravvivere: quando si pensa alle donne al potere si parla più di sopravvivenza. Lei di ori e gioielli ne aveva pochi, a lei interessava un altro potere, quello di tenere i figli con sé, di essere libera: questo è il potere, oggi”.
Al suo fianco troviamo, tra gli altri, Claire Forlani nei panni di Ottavia, sorella di Gaio:
“Ottavia è una sorta di Romana moderata, che controlla molto bene se stessa. Studiando il personaggio, però, ci si rende conto che non proviene da una famiglia nota: lei e suo fratello sono venuti da nulla. Ho percepito che al di là della sua grazia e quello che manifesta pubblicamente, era determinata ad arrivare al vertice. Paga anche un prezzo perché resti al potere. Aveva tantissimi elementi differenti che mi è piaciuto interpretare”.
E poi c’è Antigone, l’amica di sempre di Livia, da cui la protagonista non si separa quasi mai e che coinvolge nel suo piano. A darlo volto Colette Dalal Tchantcho:
“Ho descritto Livia ed Antigone come un dream team: Antigone si prende cura di tutto ciò che riguarda la cura della casa e delle persone, mentre Livia della politica. Insieme coprono ogni aspetto della vita romana: erano lo yin e lo yang, avevano occhi ovunque”.
Il resto del cast include Christine Bottomley (Scribonia, prima moglie di Gaio ed acerrima nemica di Livia), Ben Batt (Agrippa, amico d’infanzia di Gaio, suo generale e console) e Liam Cunningham, interprete di Livio, padre della protagonista.
Tra ricostruzione storica e fantasia
Durante la presentazione alla stampa, Burke ci ha tenuto a precisare che ha lavorato tenendo conto dell’accuratezza storica, cercando quindi di portare in tv una storia estremamente fedele alla realtà: “Intorno ai fatti abbiamo ritagliato degli spazi narrativi: gli storici hanno sempre verificato il copione, se ci dicevano che una cosa non era successa non la inserivamo”.
Anche la regista Claire McCharty (che ha diretto i primi tre episodi, gli altri sono stati diretti da David Evans e Debs Paterson) ha voluto dire la sua:
“C’è sempre una linea sottile tra precisione storica e la concentrazione sull’aspetto drammatico. E’ stato difficile trovare il giusto equilibrio e trovare i materiali giusti, chiedendoci come raccontare ciò su cui ci sono ancora dei dubbi, facendoli diventare rilevanti per il pubblico di oggi”.
Il potere e le donne ai tempi di Domina, la serie Sky
La serie esplora quindi il tema del potere e di come possa fare gola a molti, motivo per cui mantenerlo diventa una vera e propria sfida. Questo non vuol dire, però, una rappresentazione eccessiva della violenza: “E’ una storia di sangue, violenza, sesso, ma racconta la graduale distruzione di una democrazia, orchestrata con intelligenza”, ha precisato Burke. “L’abbiamo scritta durante le fasi della Brexit e le fasi in cui i Repubblicani in America cercavano di smantellare la democrazia”.
Altro tema è invece la condizione della donna, non solo in quei tempi: Domina, sostiene Smutniak, vuole anche fare da monito su quanto sia stato conquistato dalle donne fino ad oggi e quanto ancora si debba lavorare:
“Serve coraggio per raccontare storie come queste: è importante farlo perché in tante parti del mondo le donne non hanno ancora diritti, si è indietro anni luce. Duemila anni fa certi passaggi sono stati fatti dalle donne dell’epoca, poi cancellate. Livia Drusilla è stata la prima vera femminista, ha creato leggi per le donne affinché ereditassero delle proprietà e potessero tenere i figli dopo il divorzio. Sapere questi passa avanti sono stati cancellati, è un campanello d’allarme che ci deve far capire che quello che è stato coltivato se non viene protetto potrebbe essere cancellato”.