Domenica Live: il pensionato Francesco Sicignano tra lodi a Matteo Salvini e l’appello a una legge chiara
Domenica Live, il pensionato in diretta. Scontro iniziale con Barbara d’Urso.
Domenica Live è iniziato da pochi minuti e l’atmosfera non è delle migliori. Dopo l’ingresso in studio, il lancio dei servizi e il collegamento con Daniele Pecci per la nuova fiction in partenza questa settimana, Barbara d’Urso ha annunciato il collegamento con il pensionato di Vaprio D’Adda che ha sparato (uccidendo) un ladro e quindi, purtroppo, protagonista del caso di cronaca dei giorni scorsi. Ma l’inizio non è stato quello auspicato:
Beata lei che è molto allegra.
La D’Urso, aveva appena finito di parlare con Pecci e, di fronte a questo scambio di battute ha specificato che lei conduce un programma di intrattenimento e che stava per cambiare registro proprio in occasione dell’intervista e della presenza di Matteo Salvini in studio. Francesco Sicignano, il pensionato, ha ammesso di essere lì anche “contro il parere dei suoi avvocati”, ha espresso il proprio malcontento ‘minacciando’ di tornare a casa prima di una pubblicità -“Io non ho tanta voglia di stare qui a chiacchierare”- e poi ha espresso il proprio entusiasmo quando ha scoperto che proprio Salvini era in studio. E ne ha tessuto le lodi, apertamente:
Penso che faccia parte di quel gruppo di politici non idioti che vive sul territorio. Ha passione di quello che fa, può piacere o no. E’ una persona che si dà da fare per i suoi cittadini. La ringrazio. Quelli sani hanno una mentalità, noi italiani siamo amministrati da un branco di idioti.
In studio, anche Piero Sansonetti, oltre al leader della Lega Nord. Se il primo ha espresso i propri dubbi generali sul tenere un’arma in casa, il pensionato non ha accettato alcun accenno di retorica o discorso generico sul rischio dell’uso delle armi.
“Ma che cazz0 sta dicendo? (…) Lei si è mai posto questa domanda? Se io non l’avevo. Lei cosa avrebbe fatto in questa situazione. Non voglio nemmeno ragionare con una persona come lei”
Diciamolo senza troppi giri di parole. I toni in studio sono diventati difficili durante lo scambio di confronti tra il pensionato, Sansonetti e Salvini. La D’Urso ha lasciato che i tre si confrontassero perché diversamente non poteva fare. La foga e l’esasperazione del protagonista del fatto di cronaca nera erano evidenti, quindi la sagra dei cazz0 e delle c@azzate non potevano essere censurate, anche se in fascia protetta.
Quello che è apparso evidente è l’eccesso della parola in questo tema dove chiunque, in questi giorni, ha espresso la propria opinione sulla questione. C’è chi ha dato sostegno pieno all’uomo e chi ha, invece, criticato la reazione del pensionato. La ragione e la verità non appartengono a nessuno, solo ovviamente alla Magistratura e il chiacchiericcio da bar ha evidentemente stancato, per primo, proprio Francesco, che più volte ha sottolineato che “nessuno può mettersi nei suoi panni”. Ci ha provato, la D’Urso, come sempre, a entrare nella sua ottica:
Io dico sempre a mio figlio Non reagire perché da mamma sono spaventata. Se qualcuno ti punta una luce negli occhi puoi reagire in tutti i modi, io ti comprendo, non voglio entrare nel modo in cui hai reagito. Ma io capisco il disagio tuo e dei tuoi nipotini. Anche se lei mi ha aggredito a inizio trasmissione io la capisco.
Niente da fare però:
Questa situazioni non si possono capire.
Certo, Francesco, allo stesso modo, non può capire il tassativo (cit.).
Durante il collegamento, pare che il figlio abbia invitato il padre a ridimensionare il volume usato e la conduttrice ha sottolineato, rassicurando il ragazzo, che “la persona che sta alzando i toni qui era proprio Francesco”.
Noi non la stiamo provocando.
L’esclusiva del protagonista di questa vicenda di cronaca nera era anomalo, rispetto ai soliti collegamenti ai quali siamo abituati nei programmi pomeridiani. Per dirlo chiaramente, nessun “Grazie Barbara per lo spazio” o simile ma, anzi, una insofferenza evidente e la ferma posizione su chi ha vissuto un dramma in prima persona e non accetta impersonificazioni o comprensione. E ci sta anche. Se qualcuno ama sentire l’abbraccio virtuale del popolo, c’è chi, invece, chiede concretezza e vuole chiarezza. Del resto se ne fa bene poco:
“Se era vivo era molto molto meglio anche per me, ma io non ho colpa. Ognuno di noi reagisce in un certo modo. C’è chi rimane senza parola e chi reagisce. Sfido ogni papà se non darebbe la vita per i proprio figli. Io non voglio che il popolo si armi ma che ci sia una legge, un referendum sulle pene certe. Lei non è obbligato a comprarsi un’arma ma è un diritto. Se lei vuole difendersi col cucchiaino da caffè è un pensiero suo (…) L’articolo 1 prevede che la sovranità spetta al popolo. Fate una legge chiara che dice Chi salta la recinzione di una proprietà privata ha una certa pena. Se io li avessi visti dal balcone quando saltavano avrei sparato in aria!”
Altro tassativo da mandare, Salvini se ne è andato per impegni già presi precedentemente e l’invito, eventuale, di restare, dopo il break. Ma non c’era altro da aggiungere, il pensionato (che ancora nella pratica, sembra non esserlo) ha nuovamente spezzato la liturgia, mostrando disinteresse ad esserci ancora. Meglio tornare a casa sua:
“La saluto, buona domenica, stia bene”