Domenica Live: Grillo, Renzi e la totale incapacità di costruire un talk politico
Il talk politico della puntata di oggi, 9 marzo 2014.
Il proliferare incessante dei programmi di approfondimento politico in televisione ha denotato principalmente un particolare imprescindibile: ormai praticamente tutti possono essere capaci di tirare su un talk politico perlomeno decente.
Successivamente, però, venne costruito il format del talk “popolare-politico” nel quale orde di persone inca*zate nere si confrontavano, o meglio si scontravano, con un parterre di politici inermi (sempre i soliti quattro o cinque), dando vita ad un dialogo che non portava assolutamente a nulla se non ad inasprire la già pessima opinione dei cittadini nei confronti della classe politica. Collaudatori di questo format sono stati Paolo Del Debbio, Barbara D’Urso e Gianluigi Paragone.
Guardando le ultime puntate di Domenica Live, ora, si potrebbe parlare della nascita di un ulteriore format: il talk politico improvvisato, raffazzonato “alla bell’e meglio”, messo in piedi alla “come viene, viene”.
Ai tempi della campagna elettorale, lo spazio del talk politico di Domenica Live seguiva una strada ben precisa soprattutto perché aveva una missione specifica da portare a termine.
Ora come ora, invece, gli autori del contenitore domenicale di Canale 5 non sanno proprio che fare, buttano alla carlona quattro-cinque argomenti facili, comprensibili per un pubblico di minus habens, e trattano il tutto con eloquente pressapochismo.
Analizziamo il talk di oggi.
Si è partiti con il collegamento con i Desperados di Sanremo (ancora?): in questo caso, la conduttrice Barbara D’Urso, non sapendo controbattere alla loro argomentazione (fare una seconda domanda, tanto per intenderci), ha chiesto letteralmente di interrompere il servizio perché tutto ad un tratto “fare un collegamento è difficile”.
Riguardo i collegamenti, anche quello con Giorgia Meloni di Fratelli D’Italia è stato comico dall’inizio (- “Che devo dire, faccio un tema libero?”) alla fine (- “Giorgia, vuoi intervenire?” – “Sì, ti ho chiamata perché me ne devo andare”).
Si è continuato con gli espulsi del Movimento Cinque Stelle (come se la moria di deputati e senatori di quel movimento fosse un problema reale del paese): l’occasione è ghiotta per permettere al giornalista Giovanni Marinetti di lasciarsi andare visto la sua diatriba in sospeso con Beppe Grillo, sistemando il servizio a suo piacimento (come “le urla della Mussini”, che non si sono sentite) e dando vita a spettacolari calembour del tipo “Movimento Cinque Espelle”. Da brividi.
Si è andato avanti con un altro argomento essenziale ossia l’inno dei bambini della scuola Raiti di Siracusa cantato per il presidente del Consiglio Matteo Renzi. In questo caso, l'”irriverente” giornalista Gianluca Nicoletti, con il suo stile “irriverente”, ha realizzato un servizio “irriverente”, con una serie di commenti molto “irriverenti”:
Nulla stringe più al cuore di vedere quei bambini… Vittime innocenti… Un incubo che vi seguirà per tutta la vita… Vi hanno costretto ad essere ridicoli…
Si è terminato con l’imitazione di Maria Elena Boschi realizzata da Virginia Raffaele, affrontata perché, a detta della D’Urso, “un macello, è successo!”.
I restanti buchi si riempono con citazioni tratte da Le Iene, Striscia la Notizia, Crozza nel paese delle meraviglie e altro ancora.
Cari autori di Domenica Live, non credo che sia il medico ad ordinarvi di realizzare un talk politico a settimana per forza…
Perché non rinunciare alla politica e passare definitivamente ad altro?
Nel senso, anche l’ennesima intervista ad Angela Favolosa Cubista (sempre in onda oggi) è meglio di questa “roba”…