Domenica Live, Fabrizio Corona si prostra a Barbara D’Urso: “Meriti rispetto. Sei grande, hai passione e la gente ti invidia”
La lettera dell’ex agente fotografico.
Oggi, durante la puntata odierna di Domenica Live, Barbara D’Urso ha finalmente svelato il contenuto della tanto agognata lettera che Fabrizio Corona le ha spedito dal carcere di Opera, dove è attualmente detenuto per i motivi che già ampiamente conosciamo.
Come ricordiamo, il rapporto conflittuale tra Barbara D’Urso e Fabrizio Corona ha costretto la conduttrice alla decisione di non occuparsi più di lui nei suoi programmi, Pomeriggio Cinque e Domenica Live.
Grazie al solito ingegno della redazione di Videonews, la lettera di Fabrizio Corona è riuscita a creare un’attesa televisiva che neanche i 20 big di Sanremo.
Oggi, Barbara D’Urso ha dato vita al primo capitolo del do ut des con l’ex agente fotografico, occupandosi di lui insieme a sua madre Gabriella, al suo avvocato Ivano Chiesa e ad un suo amico d’infanzia.
Fabrizio Corona si è letteralmente prostrato ai piedi di Barbara D’Urso con una giaculatoria che gli è valsa la remissione di tutti i peccati precedenti.
La D’Urso ha organizzato nei dettagli quello che si è rivelato, poi, il suo personalissimo Festival dell’Ego, preannunciato giovedì pomeriggio e consumatosi oggi con un blocco dove la vicenda giudiziaria di Corona, volontariamente o involontariamente non si sa, è passata incredibilmente in secondo piano.
Di seguito, vi riportiamo lo stralcio della lettera di Corona riferita a Barbara D’Urso (da notare, soprattutto i passi in grassetto):
Penso che per tutti serva una vita per diventare se stessi, anno dopo anno, io ci sono arrivato prima del dovuto grazie alla condanna e a questi due anni lunghissimi passati in galera, in cui ho fortemente lavorato sui miei margini di miglioramento, cercando anche di fare un percorso giusto di autocritica e di rivisitazione delle mie condotte, tutte le mie condotte, inclusa la mia stupida battaglia che ho combattuto contro di te per troppo tempo. Diventare se stessi, però, non vuole dire cambiare completamente, il DNA rimane lo stesso Barbara, la passione nelle persone come me e come te, non la puoi spegnere mai. Ti seguo molto spesso, più che seguirti, ti studio, ti analizzo, ti giudico, commento e ragiono e forse ho capito molto più di te in questi due anni, guardandoti da un minuscolo televisore che quando eravamo amici, ci frequentavamo e ci volevamo bene, perché ci siamo voluti bene. Un po’ di mesi fa, ho scritto un post sul mio Facebook di mio pugno. L’unico post di quando sono in carcere di commento ad una trasmissione televisiva che parlava di me. Ancora conservo tutte le notizie correlate che sono uscite nei vari siti e come al solito le versioni erano completamente differenti e contrastanti. C’era chi sosteneva che era un ironico attacco e chi sosteneva che era un messaggio di pace. Neanche i miei più stretti collaboratori che lavorano con me da anni sono riusciti a capire se scherzavo, se ti prendevo in giro o se ero sincero. Per i miei più solidi sostenitori, un messaggio di pace nei tuoi confronti o una lettera di scuse per te sarebbe una sconfitta terribile. Direbbero tutti: “Guarda come è finito Corona, ridotto a chiedere scusa e aiuto alla D’Urso”. La verità è che come ti ho scritto, io sono diventato me stesso. E in quella tua trasmissione dove si parlava di me, quando intervistavi la mia ex moglie, ho visto nei tuoi occhi e ho sentito nelle tue parole un giusto rispetto per le mie condizioni, coerenza con i tuoi principi, tutela per mio figlio e anche un senso di vicinanza, protezione, di affetto per me, nonostante la nostra difficile e assurda situazione conflittuale. Ho avuto più da te in quelle parole che da altri che magari avrebbero dovuto difendermi incondizionatamente ma non l’hanno fatto anzi. Il carcere insegna il peso di ogni singola parola, sei chiuso dentro una cella e quando ascolti parlare una persona, capisci cose che prima non avresti mai potuto percepire o assimilare. Ti chiedo scusa perché sono stato io il primo a sbagliare con te e sono stato io, come al solito, ho esagerato senza rendermi conto di un limite che non andava superato perché sei una donna, sei più grande, sei una mamma, ti sei fatta da sola, perché meriti rispetto per tutto quello che hai fatto, per dove sei arrivata e dove sei ora, nonostante tutte le infinite critiche che ti devono far capire solo quanto sei diventata grande. Perché sai il fatto tuo e perché fai il tuo lavoro mettendoci il cuore, l’anima, tutta te stessa, una grande passione e passionalità che fa la differenza e che scatena tutte le invidie che ti porti dietro. Barbara, è una questione di sangue. La passione non si compra, non si acquisisce, non si impara e non si eredita e soprattutto nelle persone come te e come me, non si può spegnere mai. Forse era questo che ci accumunava. Mi piacerebbe molto a tornarti a volerti bene e a essere voluto bene da te. Un abbraccio, Fabrizio Corona.
Barbara D’Urso ha battuto il record olimpico di egocentrismo, quando si è addirittura vantata con Gabriella Corona di conoscere nei dettagli la vita carceraria di Fabrizio, dopo l’affermazione della madre a riguardo (“Con me, non parla del carcere”).
La conduttrice, infatti, ha sventolato metaforicamente una seconda lettera privata di Fabrizio Corona, di cui non vuole svelare assolutamente il contenuto, affermando tronfia: “Sono una privilegiata”.
Il do ut des andrà avanti per molto tempo e conviene ad entrambe le parti: Fabrizio Corona, con questa mossa disperata, ha ottenuto ulteriore visibilità per il suo scopo; Pomeriggio Cinque e Domenica Live, invece, non potendo continuare a non cavalcare uno dei trending topic preferiti dai leoni da tastiera, avrà altro oppio da offrire al popolino.
Tutti contenti, quindi.
L’ego di Barbara D’Urso, soprattutto.