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Domenica In Speciale 40 anni: Non fatelo (mai più) in tv

La Domenica In di Costanzo, Perego e Sottile corre a omaggiare i 40 anni del contenitore di Rai 1, ma lo fa in maniera a dir poco indegna.

pubblicato 17 Gennaio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 05:58

Avrei voluto che Giucas Casella avesse fatto la magia e fosse riuscito a legarmi le dita. Almeno avrei avuto una buona ragione per non scrivere dell’orrore cui ho assistito. Chiamarlo ‘speciale’ e definirlo un omaggio mi è parso a dir poco indegno per uno dei programmi che ha fatto, nel bene e nel male, la storia della tv italiana.

Inizierei dal parterre, che definire lacunoso è un eufemismo: non bastano i 20 anni di Pippo Baudo a esaurire il cast di volti cimentatisi con uno dei format più difficili da gestire della nostra tv. Con lui Luca Giurato, Ela Weber e Alba Parietti, presentata come “un’altra madrina d’eccezione che ha dimostrato che Domenica In può essere anche femmina…“.

“La mia domenica In è stata dimenticabile”

dice correttamente la Parietti. Mara Venier, che non ha mancato di commentare sui social la sua mancata partecipazione allo speciale, viene, invece, evocata con la clip della “Domenica in di Luca” e ricordata dagli amici Galeazzi, Giurato e Parietti come “un’altra grande protagonista di Domenica In“. Sul finale spunta anche una clip su di lei. Al termine del video solo Sottile ricorda la “bella Domenica In di Mara“, mentre la Perego ricorda come pagare il canone prima che Rai 1 sfumi su Pippo Baudo chiamato a cantare.

“Con noi ci sono alcuni dei volti storici del programma chi ha condotto, chi ha affiancato… non importa”

dice la Perego. E perché mai dovrebbe ‘importare’, in fondo? Ci sono solo da celebrare 40 anni di programma, ma non c’è traccia di Raffaella Carrà, la prima donna a condurre (A.D. 1986), o di Lino Banfi, Roberto D’Agostino, Marisa Laurito, Edwige Fenech, Gianni Boncompagni, Frizzi, Clerici, Conti, Bonolis, Giletti, Cuccarini, solo per citare i principali. Toto Cutugno viene evocato con un videomessaggio che serve sostanzialmente a ricordare le tensioni con Alba. E che dire del jingle ? Si usa ‘Tanti auguri’ della Carrà (sigla di Ma che Sera, 1978) e non una delle sigle del contenitore (Domenica Italiana viene appena evocata). Una menzione speciale va anche a Pippo Baudo che inizia ad avere ricordi confusi sulla storia della tv, ovvero della sua storia, posticipando le sue Canzonissime pomeridiane (iniziate nel 1973 per via dell’austerity energetica) all’inizio di Domenica In. Peccati veniali, in fondo…

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Il cast definisce i contenuti. Scarsi. Incentrati per lo più sull’odio tra Alba Parietti e Toto Cutugno (che da gentleman le fa arrivare dei fiori, però) e sugli stucchevoli esperimenti di Giucas Casella, che hanno preso la maggior parte del tempo. Solo l’intervento di Costanzo li ha fermati: il tempo è poco, “dobbiamo andare avanti con la trasmissione. Basta! Che il Papa c’ha levato tutto il tempo“.

Già, perché questa celebrazione cade nella Domenica In più breve di questo gennaio 2016, visto lo Speciale Tg1 per la visita di Papa Francesco alla Sinagoga di Roma. Previsto per le 17.20, lo speciale Domenica In è iniziato infatti alle 17.40. E visto l’omaggio non possiamo che ringraziare Sua Santità: era quasi riuscito nel miracolo di evitare lo scempio.

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Uno scempio, che peraltro, era pienamente evitabile. Eh sì, perché Domenica In non ha ancora 40 anni. Per usare una metafora gestazionale, nel gennaio 1976 Domenica In era forse appena stata concepita. La prima puntata, infatti, è ‘solo’ del 3 ottobre 1976. Mancano ancora 9 mesi al suo compleanno. Tutto il tempo per organizzare un vero omaggio, magari con un intero pomeriggio concordato anche con Giletti per uno speciale su come sia cambiata (in meglio e in peggio) l’Italia in questi 40 anni, tra politica e società, magari con un progressivo avvicinamento tra clip e ricordi, estratti di Teche Rai e contenuti inediti, interviste a conduttori e autori. Mi rendo conto, troppo lungo e complicato.

Questo speciale, invece, ha tutta l’aria di un tappabuchi, pensato per riempire il vuoto lasciato dal Papa tra L’Arena e L’Eredità. Nello stesso tempo, tutta questa fretta di celebrare il quarantennale mi sa di tentativo di mettere il cappello su un pezzo della storia della tv italiana. Tanta fretta, troppa. Ma per la fretta, la gatta fece i figli ciechi. Beh, almeno si sono risparmiati questa (tele)visione.

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Io mi auguro solo che Rai 1 approfitti di tutto questo e riparta proprio da qui per organizzare un vero 40° anniversario di Domenica In. Si può programmare per domenica 2 ottobre 2016, pensando magari a uno speciale già confezionato che celebri il glorioso passato e apra alla nuova edizione (magari anche a un nuovo ciclo), o si può pensare a una collocazione domenica 10 ottobre, se si vuol rispettare la tradizione degli auguri dopo il compleanno. Basta che la Rai faccia qualcosa e non ci lasci con questo unico omaggio alla sua storia. Noi, piuttosto, vi lasciamo con una clip sulla prima edizione, quella del 1976/1977.  Altra vita, altri protagonisti, altri spessori.

 

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