Domenica In e il coraggio di Baudo, che si commuove con Cristicchi e osa l’arte ‘d’essai’
Dopo le lacrime in memoria della Dessì, Baudo si commuove riascoltando Ti Regalerò una Rosa, di Simone Cristicchi.
Pippo Baudo, 80 anni, porta nella domenica pomeriggio lirica e teatro, di quello che di solito arriva, forse, su Rai 5. Un canale che più di altri esprime, a mio modestissimo avviso, la quintessenza del servizio pubblico (almeno nell’accezione comune del termine), ma che non è proprio tra le prime scelte del pubblico tv della domenica pomeriggio.
Ci pensa, però, Pippo Baudo a portare un po’ di quel ‘palinsesto’ nel pomeriggio di Rai 1. E mostra così il coraggio dei suoi 80 anni. La sua Domenica In non sarà innovativa ma è coraggiosa, a fronte di tanti altri programmi adagiati sulle solite storie, sui soliti personaggi, sui soliti copioni, sui soliti dosaggi tra common e ‘vip’ spesso noti solo ai teledipendenti più assidui delle strisce pomeridiane.
E così, dopo aver proposto, la settimana scorsa, una lunga domenica di opera e lirica, questa volta Baudo torna nei ranghi della sua ora e mezza (e poco più) e riporta in tv uno dei personaggi più eclettici, interessanti, curiosi della musica e – ormai da qualche anno – del teatro italiano. Mi riferisco a Simone Cristicchi, che si è rivelato alle classifiche nel 2005 con Vorrei essere Biagio Antonacci e ha poi conquistato Sanremo 2007 con quella chicca di Ti Regalerò una Rosa, brano che di fatto era l’apice di un ben più complesso progetto sulle malattie mentali, sul loro trattamento legislativo e istituzionale, sulle procedure terapeutiche, sui pregiudizi, sul legame tra follia e musica.
L’aspetto più narrativo e teatrale ha preso quindi il sopravvento, prima con Magazzino 18 (2013), con cui Cristicchi ha recuperato una pagina misconosciuta della nostra storia, l’esodo istriano (o giuliano-dalmata) dopo la Seconda Guerra Mondiale. E sempre sull’onda della ricerca, Cristicchi si è imbattuto in David Lazzaretti, soprannominato il Cristo dell’Amiata, controversa figura tra fede e misticismo, fondatore di ordini religiosi mai riconosciuti, accusato di eresia e morto nel corso di una processione fermata a suon di spari dalle forze dell’ordine che è il protagonista de Il Secondo Figlio di Dio, in tournée proprio in queste settimane.
Ed è proprio con un assaggio di questo spettacolo che Baudo è entrato nel vivo della sua Domenica In di questo 6 novembre 2016. Un po’ di teatro e un po’ di pop, anche se il pop è quel brano vincitore di Sanremo 2007, quella storia amara di Antonio che ‘imparò a volare’, da cui Baudo rientra con la voce rotta dall’emozione.
“Ti auguro tutto il bene del mondo, perché te lo meriti, perché non sei consueto, perché non ti adagi sugli allori del successo e cerchi sempre qualcosa di nuovo”
dice Baudo a Cristicchi, che pure può rientrare nel novero degli artisti ‘benedetti’ da SuperPippo. Per tornare alle lodi che Baudo ha rivolto a Cristicchi, mi verrebbe da dire che Pippo non è da meno, considerato quel che lo circonda, almeno in certi giorni, in certe fasce orarie, su certi canali…