Sanremo 2006, Panariello e la tesi (non vera) di un’edizione senza cantanti
A Domenica In Panariello parla del suo Sanremo e ripropone la tesi di un’edizione senza cantanti. Ma la storia fu ben diversa
La scena si ripete. Ad un anno di distanza, Giorgio Panariello torna a difendere il suo Festival di Sanremo, ma per farlo riscrive la storia, parlando di un’edizione – quella del 2006 – priva di cantanti. Se dodici mesi fa il palcoscenico dello sfogo fu Tv Talk, stavolta l’attore usa lo spazio di Domenica In, che ha dedicato un’ampia fetta di programma alla celebrazione di Vincenzo Mollica.
Proprio il giornalista ha ricordato quell’esperienza, descrivendo un Panariello un po’ nervoso. “Di base ero un po’ arrabbiato – ha confermato il diretto interessato – Sanremo ad un certo punto ti fa incazzare, quando vivi un Sanremo complicato, difficile […] quando ho accettato Sanremo, dopo quindici giorni sono venuto a sapere che non c’erano i cantanti. Era l’anno in cui c’era stato l’embargo da parte delle radio e non mandavano i cantanti. Dovevo forse suonare e cantarmela da me. Ero arrabbiato molto per questo motivo”.
Al di là di possibili difficoltà riscontrate da Panariello in fase di costruzione di quel Festival, la realtà osservata dagli spettatori fu decisamente differente. In gara, infatti, comparivano artisti del calibro di Alex Britti, Anna Oxa, Gianluca Grignani, Ron, Noa, Dolcenera, Anna Tatangelo, Nomadi, Ivana Spagna e un Povia allora celebrato e osannato in maniera unanime per ‘I bambini fanno ooh’, eseguita fuori concorso nel 2005. Senza dimenticare band all’epoca popolarissime come Zero Assoluto e Sugarfree, o l’emergente Simone Cristicchi già noto per il tormentone ‘Vorrei cantare come Biagio Antonacci’.
Nutritissimo fu pure l’elenco degli ospiti musicali, italiani ed internazionali. Si andò da Laura Pausini ad Eros Ramazzotti, da Riccardo Cocciante ad Andrea Bocelli, dai Negramaro a Shakira ed Hilary Duff. Insomma, tutt’altro che un Sanremo con il freno a mano tirato, come al contrario accadde a Simona Ventura, una che la storia del conflitto con le major discografiche potrebbe davvero tirarlo in ballo ogni due secondi.
Un reale handicap – va detto – ci fu. Questo però fu rappresentato dallo stop infrasettimanale causato dalla messa in onda della partita della Nazionale. Un’interruzione che probabilmente tolse la spinta al Festival, costretto a fermarsi dopo la seconda serata. Pratica non isolata, dal momento che a subirla fu anche Pippo Baudo nel 2008.