Domenica In, è già sparito il gioco telefonico
Domenica In ‘taglia’ già alla terza puntata il gioco telefonico tanto celebrato alla vigilia (“sarà davvero una bella novità”). Fin dall’esordio il quiz era parso parecchio balbettante
Un gioco durato il tempo due puntate. ‘Mara 500+’, il game telefonico che era stato lanciato in pompa magna alla vigilia della partenza della nuova stagione di Domenica In, è subito sparito dai radar. Nessuna traccia nella puntata del 29 settembre, nella quale si sono susseguite le interviste a Simona Ventura e Giovanni Terzi, a Enrico Montesano, a Massimo Giletti, a Raf e, in chiusura, a Sabrina Bosser, mamma di Alex Marangon, il ragazzo di 25 anni trovato morto nel luglio scorso sulle rive del fiume Piave.
La cancellazione avviene nel perfetto rispetto della tradizione, dato che nelle ultime sette edizioni ‘targate Venier’ la trasmissione ha più volte inaugurato e rapidamente soppresso spazi e momenti di svago che erano stati presentati come novità del programma.
Il gioco a premi non era altro che la riproposizione di filmati e di repertorio che rievocavano sia le oltre 500 puntate di Domenica In condotte dall’attuale padrona di casa che le tante edizioni andate in onda a partire dall’ottobre 1976.
Già all’esordio il nuovo innesto era parso parecchio balbettante, con il concorrente collegato da casa chiamato scegliere numeri posti su un tabellone senza che se ne individuasse il senso. Non a caso, a distanza di sette giorni lo stesso tabellone era finito in soffitta, in favore di una Venier che si era limitata a leggere le domande a voce. Fino ad arrivare alla diretta di oggi, dove si sono eclissate pure le telefonate.
“Il gioco è fortissimo, lo abbiamo provato in studio, sarà davvero una bella novità”, aveva affermato entusiasta la Venier in conferenza stampa. Non è da escludere che questo possa riaffacciarsi nelle prossime settimane, fatto sta che Domenica In, ancora una volta, tradisce le aspettative e le promesse, abbandonando in fretta e furia la strada delle nuove idee (sulla loro qualità occorrerebbe aprire un ulteriore capitolo) per tornare a rintanarsi nelle confortevoli interviste che dal 2018 rendono la domenica pomeriggio di Rai 1 eternamente uguale a se stessa.