Domenica In e il format della famiglia Anania: la Perego attinge a Sanremo e alla D’Urso peggiorando il peggio della tv recente
La nuova famiglia numerosa ospitata dal programma di Rai 1.
L’edizione in corso di Domenica In ha la splendida capacità di riciclare il peggio che la tv italiana è riuscita recentemente ad offrire, riproponendolo al pubblico in una confezione, se è possibile, ancor più mortificante.
Come ricordiamo alla perfezione, durante l’ultimo Festival di Sanremo condotto da Carlo Conti, abbiamo assistito ad un imbarazzante encomio dell’Unione Fascista Famiglie Numerose con la presenza della famiglia Anania, la famiglia più numerosa d’Italia con ben 16 figli. Grazie al Cielo, non abbiamo assistito alla consegna della medaglia in diretta, altrimenti i nostalgici avrebbero subissato Facebook di link celebrativi più di quanto già facciano.
Non possiamo nemmeno non ricordare le dichiarazioni del signor Anania, di chiara ispirazione cattolica, che ha attribuito alla Provvidenza il merito di così tanta fertilità, provocando l’inevitabile fiume di battute su Twitter.
Oggi pomeriggio a Domenica In, non solo abbiamo assistito alla medesima scena grazie ai coniugi Menniti, che hanno messo al mondo sette figli in sette anni (dilettanti…), ma abbiamo visto anche Paola Perego, priva di un suo stile riconoscibile, attingere nuovamente a pieno al repertorio d’Ursiano.
Ci sono conduttrici peggiori di Barbara D’Urso e sono proprio quelle che la scelgono come esempio da seguire.
La Barbara Nazionale, quando vede un bimbo, non capisce più nulla e cerca, anche giustamente, di mettere a suo agio il piccolo in un contesto che potrebbe anche spaventarlo.
Paola Perego ha fatto molto di più, trasformando il salotto di Domenica In in una vera e propria ludoteca, invitando subito i numerosi bambini ad utilizzare i tanti giochi a disposizione (“Guarda com’è carino il polipo?”).
Il risultato è stato che il vaticanista Orazio Coclite si è beccato una pallonata in faccia, rispondendo ai bambini con una promessa che è sembrata quasi una minaccia (“Bambini, se state buoni, vi porto tutti da Papa Francesco!”).
Tra l’altro, il delicatissimo Orazio Coclite ha esordito con un’affermazione che avrà sicuramente fatto piacere alle coppie che vivono il dramma della sterilità (“Una famiglia che non ha figli non ha futuro”).
E il resto dell’intervista ha seguito questo fil rouge catto-buonista, con le dichiarazioni del Pontefice (“Non avere figli è una scelta egoistica”) e con una finta giocosa Paola Perego che, al contrario della D’Urso che perlomeno è naturale, si ritrova costretta a fingere una persona che non è (“Scusi se mi alzo ma ci sta scappando un bambino!”).
Le pagine tristi della tv andrebbero messe da parte nel cassetto degli errori da non ripetere in futuro e invece c’è questo piacere masochistico di ricalcarle con fierezza che è davvero inspiegabile.