“Cerco un centro di gravità permanente” è l’unica cosa che viene da dire dopo aver visto l’ultima puntata di Domenica in appena andata in onda. Non è la prima volta che si vede un tale disordine e una tale confusione nello studio 3 del centro di produzione Dear intitolato a Fabrizio Frizzi, ma quello che è andato in diretta oggi fotografa al meglio tutte le carenze di un programma che negli ultimi tre anni ha trovato solo un centro di gravità, per citare l’incipit: Mara Venier.
Tolta la conduttrice, in grado, come avevamo messo in luce con la recensione della prima puntata di questa nuova edizione, di gestire al meglio anche gli imprevisti, il resto di Domenica in è uno show per lo più piatto, che spesso però incorre anche in grandi mancanze autoriali, sia a livello di contenuti sia a livello di scaletta.
Prendiamo ad esempio la puntata odierna: si parte con un talk di quasi un’ora su Ballando con le Stelle. Nulla di male in questa scelta con la quale si decide di dare spazio a un programma di punta della rete, portando avanti un dibattito iniziato in pista la sera prima e cucinato a fuoco lento nel primo pomeriggio domenicale.
Si passa poi a due interviste promozionali, la prima con Diego Abatantuono e Frank Matano, la seconda con Myrta Merlino, per la quale si collega anche il compagno Marco Tardelli. Fino a qui una scaletta e dei contenuti tutto sommato in linea con il programma. I problemi nascono a partire da questo momento.
Domenica in, un’ora finale di confusione
Al rientro dalla pubblicità Mara Venier accoglie in studio, pochi minuti dopo le 16:00, Deddy, cantante uscito dall’ultima edizione di Amici, programma che in quei minuti è ancora in onda su Canale 5. Non sarebbe quindi stato meglio aspettare il termine della puntata di Amici per fare uscire il giovane cantante, che avrebbe così potuto attirare parte del pubblico prima sintonizzato sul programma di Maria De Filippi?
Scelta probabilmente neanche presa in considerazione, con Deddy che viene liquidato in una decina di minuti con tanto di clip con le immagini della sua esperienza ad Amici, che si fa dunque ubiquo. Arriva così il turno di Elena Sofia Ricci con il marito e la sorella per parlare della Giornata Nazionale dello Spettacolo, istituita da quest’anno in data odierna, 24 ottobre, giorno in cui lo scorso anno fu decretata la chiusura di tutti i cinema e teatri.
Anche loro trovano poco spazio perché bisogna passare all’indispensabile blocco con Federico Fashion Style pronto a rivoluzionare il look di Mara Venier e Alessandra Mussolini. Peccato che quello che va in onda nei dieci minuti a seguire è una delle cose più surreali e inverosimili che si siano mai viste in tv. Lauri si presenta con delle parrucche da far provare alla Venier, che, complice e un po’ disorientata, si presta al gioco, lasciando dopo poco spazio alla sola Mussolini.
Mara Venier scompare dalla scena e si rifugia dietro alle telecamere probabilmente per consultarsi con gli autori, mentre Federico Fashion Style continua a mettere parrucche sul pubblico presente in studio. Una scena agghiacciante e del tutto incomprensibile per chi per caso si fosse imbattuto in quei secondi su Rai 1. Ad un certo punto la regia fa partire nuovamente la clip con l’esibizione di Lauri nella puntata di Ballando con le Stelle di ieri sera. Si rientra in studio e c’è Mara Venier che lo intervista: tutto chiaro e coerente, no?
Ma non basta così: per i saluti finali tornano in scena Elena Sofia Ricci (già cambiata) con marito e sorella per lanciare lo speciale Tg1 dedicato proprio al film documentario presentato da loro ieri sera alla Festa del Cinema di Roma. In una puntata si condensano così le numerose carenze strutturali di Domenica in, fra una scaletta sgangherata, probabilmente modificata più volte in corso d’opera, e spazi pensati all’ultimo.
Purtroppo non basta Mara Venier per salvare un programma di tre ore e dopo la buona prova settimana scorsa con il racconto della toccante storia di Luana D’Orazio forse bisognerà tornare a interrogarsi su come riempire soprattutto la seconda parte di Domenica in. Non basta una parrucca per coprire un evidente vuoto di idee e contenuti.