Domenica In 100 e Lode – La recensione
Quando Parliamo di “Domenica In – 100 e lode” su Raiuno condotto da una Bianchetti tutta sprint e mistero della fede, entriamo nel grande mondo dei format sperimentali tappa buchi Rai. Nel caso specifico, un quiz con quattro concorrenti accomunati dallo stesso voto di maturità (100 e lode) che si sfidano in modo “serrato” per
Quando Parliamo di “Domenica In – 100 e lode” su Raiuno condotto da una Bianchetti tutta sprint e mistero della fede, entriamo nel grande mondo dei format sperimentali tappa buchi Rai. Nel caso specifico, un quiz con quattro concorrenti accomunati dallo stesso voto di maturità (100 e lode) che si sfidano in modo “serrato” per conquistare il premio finale di 10 mila euro.
Quattro sono i giochi proposti, variabili di settimana in settimana: per un quadro completo guardare il regolamento presente sul sito ufficiale del programma. Il primo, dal titolo “Fuoco di fila“, prevede otto domande poste da 4 “professori” vip di cultura generale: a differenza delle classiche interrogazioni, i professori danno il contenuto e tu il titolo alla definizione data. Troppo banale. E infatti ci pensano gli stessi studenti, che non vedono l’ora di sfoggiare la loro natura saccente, ad aggiungere particolari completamente inutili. Posto che quelle risposte le sappiano davvero i vip interlocutori, se non avessero un foglio sotto il mento. La giuria decide poi quali voti attribuire ai concorrenti da 1 a 10.
Mentre la Bianchetti rivendica una tensione che non c’è, parte il secondo gioco “I primi della classe“, un modo per far esibire un’artista completamente fuori luogo che a fine concerto propone una domanda di cultura generale. Se indovini 3 punti in più, se sbagli 3 punti in meno. Ovvero: come dare un peso completamente diverso al secondo gioco rispetto al primo, che era un tantino più serio e difficile.
Tra sigle prese dal mondo del rock e stacchetti con un corpo di ballo dove è contenuto un infiltrato leggermente fuori forma sulla destra che peraltro stava per ammazzare una ballerina (chi è, chi è?), si passa al gioco sorpresa, che non è nient’altro che un’altra domanda con lo stesso principio della gioco precedente. Noia.
Interessante, invece, è il gioco che anticipa la finale: “Tutto in un minuto“. Lorena propone ai concorrenti una serie interminabile di domande in un minuto. Risposta esatta un punto, risposta sbagliata e domanda passata meno un punto. Ancora una volta, un peso diverso al punteggio.
Se nel complesso le idee di non mostrare mai i risultati provvisori e di presentare i concorrenti con video auto prodotti risultano vincenti, dall’altra parte tutta questa certa fatica culturale si discioglie in una forma di gioco completamente diversa nel finale, che coinvolge solo i primi due in classifica provvisoria, escludendo quindi gli altri due. Il gioco si chiama “Interrogazione finale“.
Dare spazio alla maturità umana e non solo culturale del concorrente è un corretto espediente per diversificare il gioco e dargli un anima. Ma attenzione: i professori non pongono quattro questioni di attualità o legate ai temi caldi sui quali sarebbe intrigante ascoltare un’opinione, ma si presentano situazioni del tipo: cosa diresti a Monica Bellucci se uscissi a cena con lei? Chi se ne frega.
Insomma: un game show sui generis che ha come unico pregio la convinzione della conduttrice, che crede talmente tanto in questo bizzarro progetto da far sembrare che quasi ci crede davvero. Un’ottima occasione tematica sulla carta per mostrare che dietro un bravo studente c’è metodo e talento, il solito gioco bla bla hai vinto bla bla, ai fatti.
Se poi la metà dei concorrenti presentati oggi vogliono fare gli attori da grandi e lo declamano appena possono con frasi del tipo: “Ringrazio i miei genitori che mi accompagnano a tutti questi provini”, c’è solo da indignarsi.