Domenica Cinque – Rosemary Altea e la superstizione come antidoto per l’Auditel. La d’Urso ci crede (ma Videonews?)
La tv mainstream, che non si decide ad innovarsi, ormai campa sulla morbosità e la bieca ignoranza del popolo bue per arginare l’illuminismo di Fazio e Saviano. Ora che il Grande Fratello e i reality in genere hanno sempre meno spazio nei contenitori, perché non scandalizzano più, l’infotainment è tornato a speculare sulle paure ancestrali
La tv mainstream, che non si decide ad innovarsi, ormai campa sulla morbosità e la bieca ignoranza del popolo bue per arginare l’illuminismo di Fazio e Saviano. Ora che il Grande Fratello e i reality in genere hanno sempre meno spazio nei contenitori, perché non scandalizzano più, l’infotainment è tornato a speculare sulle paure ancestrali del telespettatore più disarmato (e disinformato).
Per una Cuccarini che schiera la conversione mistica di Claudia Koll nella sua Domenica In… Oratorio, dalla d’Urso è la religio, nel senso originario di ‘superstizione’, a spadroneggiare. Perché è tornata lei, la più famigerata e ribattezzata “ciarlatana” del piccolo schermo.
L’altro giorno era ospite da Paola Perego, oggi a Domenica Cinque, il fenomeno da record di ascolti del Maurizio Costanzo Show e della Buona Domenica che fu, Rosemary Altea, per presentare in modo subdolo il suo ultimo libro, I miracoli accadono (già uscito dal 2008, anno da cui la signora manca in Italia). Nel pubblico della trasmissione domenicale, una serie di persone per cui incontrarla è di per sé un evento spirituale.
Loro vogliono che lei li metta in contatto con i loro cari defunti, perché il “potere” della signora è quello di comunicare con gli spiriti fin da quando è bambina:
“Ho sempre potuto vedere volti e sentire voci. Anche mia nonna lo faceva e tutti pensavano fosse pazza, l’hanno ricoverata in manicomio. E’ morta quando avevo sei settimane. Era terrorizzata che io potessi ripetere la stessa esperienza”.
La d’Urso le chiede con molta ‘professionalità’ (?!?):
“Posso chiederti, Rosemary, che cosa vedi tu e, se vedi qualcuno, come ci entri in contatto? Vedi una persona, dei connotati o solamente delle energie?”.
E la sensitiva replica:
“Innanzitutto vedo persone morte. A volte li vedo veramente nella loro corporeità, altre volte sento la loro presenza vicino a me, sento la loro voce. Quando vedo gli angeli è diverso. Sono sempre circondati da una luce incredibile e a volte è difficile vedere attraverso la luce, perché è splendente”.
La d’Urso, portavoce della testata giornalistica Videonews, è la prima a mettersi in discussione perché “lei non crede sia una truffatrice”. E chiede di essere usata come cavia, a rafforzare la fiducia verso l’onestà del personaggio in questione. La conduttrice è costretta ad andare in pubblicità, in lacrime, quando la sensitiva evoca una persona a lei cara morta di tumore. Così fa credere al suo pubblico di massaie che l’Altea “ci ha preso”.
Segue l’interazione diretta tra l’attesa ospite e il pubblico, composto di persone in lacrime che vogliono sapere:
“Lasciateci questa speranza, noi non ne abbiamo altra. Noi abbiamo la fede che lei non ha. Io sono partita alle 5 per avere l’onore di vedere questa signora”.
Per fortuna c’è la scrittrice Antonella Boralevi a offrire un minimo di contradditorio:
“Io sono una persona razionale e una persona cattolica. Parliamo di chi abbiamo perso e chi amiamo, che è quello che più conta nella nostra vita. Ciascuno di noi porta dentro di sé le persone che ama e che sono morte. Noi non abbiamo bisogno dei medium per avere questo. Quello che io non posso sopportare è che ci sia qualcuno che noi non abbiamo bisogno di incarnare, noi ce l’abbiamo dentro di noi e nel cattolicesimo se siamo cattolici. La signora faccia quello che crede, ma non venga dalla Florida a dircelo. I morti stanno con noi, questo ce lo dice la storia e la nostra cultura”.
Anche il giornalista Mario Adinolfi ha espresso con buonsenso le sue perplessità:
“Queste cose sono molto buone per gli americani, un po’ meno per un pubblico più smaliziato. Credo ci sia un limite proprio da un punto di vista culturale. Queste sono forme spettacolari, fatte bene, si basano su un elemento, che è il mare del dolore nel mondo. In America funziona molto, in Europa c’è un po’ di difficoltà”.
Aspettiamo i dati Auditel di domani per avere conferma di quanto un certo tipo di fare televisione paghi sempre. E ricordiamo che la d’Urso oggi ha rinverdito anche il filone della magia domenicale, ospitando il mago Silvan (come, del resto, Giucas Casella era ospite dalla Cuccarini due domeniche fa).
Rosemary Altea a Domenica Cinque