Home Domenica Live La Domenica nostalgica della Panicucci sembra il Telefilm Festival: Elia & co “di culto”

La Domenica nostalgica della Panicucci sembra il Telefilm Festival: Elia & co “di culto”

Federica Panicucci, al sottoscritto, non è mai andata troppo giù (dalla Pupa e il Secchione in poi, quindi in versione Videonews). Finta, snob, distaccata: queste sono solo alcune delle pecche spesso rinfacciatele su TvBlog. Poi succede che per una settimana si stia lontano dalla tv mainstream, evitando i vari Pomeriggi del daytime, e si ritorni

pubblicato 30 Gennaio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 09:07


Federica Panicucci, al sottoscritto, non è mai andata troppo giù (dalla Pupa e il Secchione in poi, quindi in versione Videonews). Finta, snob, distaccata: queste sono solo alcune delle pecche spesso rinfacciatele su TvBlog. Poi succede che per una settimana si stia lontano dalla tv mainstream, evitando i vari Pomeriggi del daytime, e si ritorni a guardarla con l’altra Domenica Cinque. Con tua madre che, dall’alto dei suoi giudiziosi consigli non prevenuti, ti fa notare: “Ma lo sai che la Panicucci è diventata la donna più elegante della tv?”.

Non voglio farmi plagiare dai piani alti familiari e preferisco vederla all’opera, prima di ricredermi. Due settimane fa, al suo debutto, non avevo troppo digerito l’usurpazione di un programma di un’altra conduttrice, solo perché quest’ultima era andata al massacro altrove. Tant’è, la Panicucci ormai è la nuova regina della domenica e bisogna farsene un ragione perché il ragù non vada di traverso.

Così, mi sintonizzo sull’intervista ad Antonella Elia che precede il consueto angolo dedicato agli anni ’80 (inizialmente senz’anima, ma via via da riscoprire). E a balzare subito alla mia attenzione è quanto lo zero appeal scandalistico si possa tradurre in un raro esempio di racconto autentico. Sembra che Federica e Antonella si frequentino di tanto in tanto fuori dagli studi o che, comunque, si conoscano personalmente da tanti anni. Questo non le rende stucchevolmente complici, ma alla base sembra esserci un sincero rispetto reciproco del rispettivo curriculum di lungo corso.

E il rispetto è la chiave di volta dell’intera intervista, che procede attraverso tanti spezzoni di una tv che non c’è più. La nostalgia era non pervenuta nella più cialtronescamente attuale Domenica d’ursiana, oltre a essere generalmente bandita dall’immaginario futuristico Mediaset. In più, all’Elia si chiede anche – con discrezione – qualche aggiornamento sulla sua vita privata. Ma l’esito è dei più delicati, tant’è che l’ospite dice all’intervistatrice:

Federica Panicucci e Antonella Elia a Domenica Cinque
Federica Panicucci e Antonella Elia a Domenica Cinque
Federica Panicucci e Antonella Elia a Domenica Cinque
Federica Panicucci e Antonella Elia a Domenica Cinque

“Mi piace come indaghi con quegli occhioni nella mia anima. Sei bravissima, ti venero. Ti dico che la nostra vita non può essere guidata dal sesso, siamo la società del bruciare, dell’usare e gettare. Il sesso è un valore aggiunto, non può essere ridotto a uno sforzo ginnico”.

In fondo, si vedeva che la Panicucci era combattuta tra lo scoop da lanciare nel comunicato stampa, ovvero un’Elia “in astinenza” da settembre, e la voglia di godere del suo disincanto del momento, del modo in cui una come lei rasserena i telespettatori sintonizzati. Perchè l’ex valletta, dietro quelle moine da oca autoannunciata, nasconde una grande etica del lavoro che le sue eredi di oggi si sognano:

“Dei grandi personaggi che ho affiancato, mi sono rimasti nel cuore i loro valori come esseri umani. Sono tre grandi uomini che mi hanno voluto bene. Io questo voglio. Anche Flavio ha creato alla Corrida una grande famiglia, con tutte le emozioni e le vicissitudini che questo comporta. Io e lui abbiamo un rapporto molto cameratesco”.

Per il resto la showgirl è stata mitica alle prese con la divertente rubrica autorale, ‘Lo farei / non lo rifarei’, dicendo che rifarebbe Non è la rai, ma non girerebbe più le caselle del cruciverbone (“una noia mortale”), che riconfermerebbe il suo caschetto biondo (“bruna sembro più intelligente, non vorrei confondere le acque”) e ovviamente tornerebbe sull’Isola, oltre al fatto che litigherebbe di nuovo con la Ventura come ai tempi di Cuori e Denari (“lei ha un carattere forte, se fossimo da sole in un luogo potrebbe ricapitare)”.

Al di là di un’Elia ormai “di culto”, se confrontata ai vippetti di oggi, l’altra Domenica Cinque ha raggiunto un altro grande merito: rientrare in sintonia emotiva con la magia dell’era Fininvest. O quantomeno provarci, tramite un volto che, seppur da baby-sitter di Bonolis, valletta di Predolin o mascotte di Italia1, lo ha vissuto in prima linea.

A Canale 5, insomma, una conduttrice posatamente celebrativa mancava, specie in occasione del trentennio dalla sua nascita. La De Filippi ha creato un nuovo stile e non ha nulla a che spartire con la “leggerezza” di una volta, la d’Urso è la madrina del reality e delle polemiche da nuovo millennio, la Marcuzzi ha ormai annullato tutta la sua identità precedente.

Se c’è una, invece, che ha respirato gli anni Ottanta e Novanta e da “novizia” è cresciuta televisivamente con loro, è proprio la Panicucci. Una che i talk di cronaca non li sa proprio fare, ma che rispetto a chi l’ha preceduta sa dare lustro a un certo tipo di televisione e di personaggi che l’hanno arricchita (non a caso, i conduttori che snobbavano la d’Urso vanno suoi ospiti con più piacere).

Insomma, forse Mediaset aveva bisogno della sua Lorella Cuccarini, un’algida fatina discreta che mettesse a proprio agio vip apparentemente di altri tempi e che, invece, sono rimasti nel cuore del pubblico. Cristina d’Avena, Max Novaresi, Davide Mengacci, sono solo alcuni dei “vecchi amici” che la Panicucci ha riportato in televisione, come sua cifra di conduzione. Certo, qualcuno parlerà di sterile revivalismo, di una domenica fuori moda e per questo meno di successo. Ma ripartendo dall’amore della televisione, forse, si può fare qualcosa per migliorarla.

L’unico appunto è quello di aver trasformato l’appuntamento più amato delle massaie nella versione televisiva del Telefilm Festival, una tavola rotonda per fricchettoni di mezza età, o giovani feticisti nerd del piccolo schermo, che si ritrovano a rimpiangere Kiss Me Licia. Che è poi una grossa fetta del target calciofilo anti-ammiraglia: un autogol pazzesco. Tanto valeva dare alla Panicucci in prime time un grande Matricole e Meteore per l’ammiraglia.

Detto questo, ci si starà mica disintossicando dalla d’Urso? Questo mai, però un po’ di sano riposo dal trash (stalking + risse + retorica a buon mercato) ci voleva per tutti. Non per l’Auditel, sinora.

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