Domenica Cinque imbarazzante: incontro tra Elisa Triani e il suo stalker
Si fa di tutto pur di fare ascolti, anche dare “voce” a persone chiaramente disturbate, dando loro i famosi quindici minuti di celebrità e portando il cattivo esempio in televisione. Un cattivo esempio che non è “l’atto” compiuto dalla persona disturbata, non in questo caso. Ma è il mostrare alla gente che anche persone già
Si fa di tutto pur di fare ascolti, anche dare “voce” a persone chiaramente disturbate, dando loro i famosi quindici minuti di celebrità e portando il cattivo esempio in televisione. Un cattivo esempio che non è “l’atto” compiuto dalla persona disturbata, non in questo caso. Ma è il mostrare alla gente che anche persone già condannate, che hanno pagato per aver perseguitato per mesi altre persone, procurando forti sofferenze e rendendo loro la vita impossibile, possono andare in tv in tutta tranquillità come se “nulla fosse” a dare la loro strampalata versione dei fatti.
E’ successo poco fa a Domenica Cinque. Argomento: conseguenze della fama, ospite in studio tra gli altri Elisa Triani, ex letterina nonché valletta de La Corrida e attuale giornalista Mediaset. In collegamento tale Giuseppe Andreucci, condannato per stalking nei confronti della Triani e, in precedenza, di Laura Pausini, presentato in pompa magna in quanto testimonianza esclusiva del programma di Canale5. Testimonianza imbarazzante che la rete si poteva risparmiare, da parte di un uomo che si esprimeva in un italiano spesso stentato:
Le lasciavo gioielli e fiori davanti a casa, ma il padre di Elisa li buttava via. Lo stalking è un’latra cosa; lo stalking è quando una persona viene in cattiva fede, ma io ero sempre in buona fede
E parlando della Pausini:
Io ero innamorato di lei. Volevo parlarle, esprimerle le mie intenzioni, il mio desiderio. Mi piaceva. Ci volevo parlare. A volte passavo la notte davanti alla casa della Pausini e dormivo su un muretto. Una volta sono riuscito a darle un mazzo di rose e mi sono firmato come suo marito perché volevo farle capire che avevo veramente questo pensiero fisso. […] Lo sbaglio lo ha fatto anche Laura, perché se lei mi avesse detto che io ero l’uomo più bello del mondo però non voleva sposarmi, io forse non l’avrei più perseguitata e avrei accettato la sua parola. Il mio sogno era poterla amare e volevo che lei diventasse mia moglie
A che cosa è servito portare sullo schermo una persona con un disagio psichico, evidentemente inconsapevole dei propri gesti, e mettere il pubblico di fronte ad uno spettacolo così imbarazzante, se non a far capire che chiunque compia atti di questo tipo può avere un momento di fama? E per chi passa intere giornate perseguitando un vip pur di avere un contatto con lui, la possibilità di arrivare in tv non è certo un deterrente…