Django, intervista con la regista Francesca Comencini: “Una favola spaventosa e rassicurante per raccontare la realtà”
“La Nuova Babilonia, cioè una città di outcast in cui ognuno è il diverso di qualcun altro e tutti e tutte sono accettati. La diversità è la forma della vita e questo è il mondo nel quale viviamo già”
La serie tv Django, composta da 10 episodi, arriva su Sky Atlantic, NOW in streaming e su Sky On Demand da venerdì 17 febbraio con rilascio di due episodi a settimana per cinque settimane. La serie è un omaggio al mondo del western classico e al film di Corbucci, rivisto in una chiave contemporanea. A supervisionare il lavoro e a dirigere i primi 4 episodi c’era Francesca Comencini che con Sky aveva già lavorato per Gomorra – La serie.
Francesca Comencini in Django è quindi direttrice artistica di tutto il progetto e nell’intervista video, che trovate qui sopra, ci racconta meglio il suo lavoro “ricevevo i copioni e dovevo immaginare questo mondo da un punto di vista visivo, del cast, delle scenografie, dei costumi, è stata una scommessa folle e stimolante.” Nell’intervista Francesca Comencini definisce Django un “sogno smisurato dal punto di vista cinematografico che andava affrontato con una buona dose di follia e umiltà perchè è un genere che ha a che fare con le leggende del cinema e bisogna sapere che quello che puoi cercare è quello di prendere il meglio possibile.”
La regista racconta come il suo lavoro è stato una ricerca continua, “notte e giorno, con collaboratrici e collaboratori artistici bravissimi” Il western in Django è contaminato con tanti generi ed elementi diversi per parlare anche del presente “credo che i western degli anni ’70 italiani e americani hanno usato il western per parlare della contemporaneità, i conflitti e le contraddizioni del tempo che vivevano ed è un tentativo che abbiamo fatto anche con questa serie, di parlare del mondo di oggi dentro questa cornice di favola per adulti, spaventosa come lo sono le favole ma anche per questo rassicurante.”
Proprio per questo nella cornice di questa favola nera, ci sarebbe bisogno anche oggi di una Nuova Babilonia, ci spiega Francesca Comencini regista di Django “penso che questo tema che rappresenta la Nuova Babilonia, cioè una città di outcast in cui ognuno è il diverso di qualcun altro e tutti e tutte sono accettati sia il mondo che già esiste anche se spaventa e viene combattuto ma già esiste. La diversità è la forma della vita e questo è il mondo nel quale viviamo già“