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Diritti tv Serie A: offerte inferiori alle aspettative da DAZN, Sky e Mediaset

Amazon e Rai si chiamano fuori dalla corsa ai diritti tv per la Serie A dal 2024/25 in poi. Restano in gioco DAZN, Sky e Mediaset.

16 Giugno 2023 17:04

Col campionato di Serie A ormai chiuso da una manciata di giorni sono ufficialmente partite le trattative per i diritti tv per le stagioni dal 2024/25 in poi – tre o cinque anni grazie alla modifica della Legge Melandri approvata al governo di Giorgia Meloni alla fine dello scorso anno – e sembra proprio che i contendenti saranno soltanto in tre: DAZN, Sky e Mediaset.

La trattativa diventa privata

Due dei grandi player che fino a ieri sembravano ancora in gioco, Amazon e Rai, si sarebbero tirati indietro dal primo giro di offerte, tutte inferiori rispetto a quel minimo di 1,15 miliardi di euro a stagione indicato nel bando dalla Lega Serie A.

Restano in gioco, quindi, soltanto DAZN, Sky e Mediaset, ma pare che nessuno dei tre colossi sia disposto a sborsare la cifra minima chiesta dalla Lega di Serie A. Stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, infatti, le offerte arrivate non sarebbero cresciute rispetto a quei 927,5 milioni a stagione incassati da Dazn e da Sky per il triennio che si concluderĂ  il prossimo anno con la stagione 2023/2024.

L’ideale per la Lega Serie A sarebbe avere un unico player, ma questa ipotesi non sembra praticabile e anche per questo a gara erano state messe delle combinazioni di pacchetti – otto in totale – con l’obiettivo di dare agli operatori della comunicazione quante più opzioni possibili. Come si svolgerà la prossima fase, però, è tutto da chiarire visto che dopo la scadenza del termine ultimo per la presentazione delle offerte, fissato per le ore 10.00 del 14 giugno, le trattative proseguiranno in forma privata in una singola giornata ancora da fissare.

Le offerte giunte alla conclusione della gara, lo riferisce Calcio e Finanza, rispecchierebbero in toto quelle arrivate alla precedente gara, con DAZN che vorrebbe continuare a mantenere quel ruolo da protagonista con la gran parte dei match per ciascuna giornata, Sky e Mediaset a dividersi le restanti partite.

Il flop della prima fase: offerte inferiori alla cifra minima

Come dicevamo, a colpire più di tutto non è stato il fatto che nessun player abbia tentato di aggiudicarsi l’esclusiva totale dei prossimi campionati di Serie A, ma che le offerte arrivate alla Lega Serie A siano state inferiori alla cifra minima richiesta, un caso più unico che raro nel panorama globale dei diritti televisivi per i campionati nazionali di calcio.

E un caso unico anche per l’Italia, visto che da quando è entrata in gioco la pay tv non è mai accaduto che al rinnovo dei diritti televisivi per il campionato di Serie A le offerte fossero inferiori o pari rispetto ai contratti precedenti.

Quanto valgono i diritti tv di Premier League, Bundesliga, Liga spagnola e Ligue 1?

Per fare un confronto con l’Italia dobbiamo andare a vedere il valore dei diritti tv dei campionati nazionali più importanti al mondo, a cominciare da quelli della Premier League che portano nelle casse inglesi circa 1,67 miliardi di euro a stagione fino al 2025 – a dividerseli sono Sky Sports, BT Sport e Prime Video – mentre in Spagna Movistar e DAZN si dividono i diritti tv per LaLiga con un accordo da 5 miliardi di euro per 5 anni, vale a dire 1 miliardo di euro all’anno.

Cifre più alte, anche se di poco, per la Bundesliga: l’accordo quadriennale con Sky, DAZN and ProSeibenSat.1, valido fino al 2025, ha portato nelle casse della Bundesliga 4.4 miliardi di euro in totale, 1,1 miliardi di euro all’anno.

Peggio dell’Italia, restando in Europa, c’è soltanto la Ligue 1, il campionato di calcio francese, che incasserebbe da Amazon e Canal+ circa 1,8 miliardi di euro per tre anni, vale a dire 600 milioni di euro a stagione.

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