Diritti Mediaset, oggi la Corte Costituzionale decide su legittimo impedimento di Berlusconi
Nel caso fosse accolta la richiesta del Cavaliere si dovrebbe chiedere alla Cassazione di far ripartire il processo dal primo grado o dall’appello e questo consentirebbe all’imputato di poter sperare nella prescrizione che arriverà nel luglio del 2014.
Oggi è il giorno nel quale la Corte costituzionale prenderà una decisione sul legittimo impedimento invocato da Silvio Berlusconi nel processo che riguarda i diritti Mediaset. Una decisione che secondo alcuni potrebbe avere ripercussioni anche sul governo Letta.
I fedelissimi di Berlusconi e il Cavaliere stesso non paiono particolarmente ottimisti sul fatto che ci sia un pronunciamento a favore, che di fatto ne impedirebbe la conclusione (si dovrebbe chiedere alla Cassazione di far ripartire il processo dal primo grado o dall’appello e questo consentirebbe all’imputato di poter sperare nella prescrizione che arriverà nel luglio del 2014). La speranza (flebile) però è che i giudici inseriscano un appiglio che la difesa possa utilizzare in Cassazione per ottenere l’annullamento della condanna a quattro anni di carcere e cinque di interdizione dai pubblici uffici, inflitta l’8 maggio scorso dal tribunale di Milano per il reato di frode fiscale.
La questione è ormai nota. Il 1 marzo 2010, di fronte al tribunale di Milano che si occupa del processo sullo sfruttamento dei diritti televisivi sulle reti Mediaset, gli avvocati di Berlusconi chiedono di riconoscere il legittimo impedimento alla luce del fatto che il loro assistito, in quel momento presidente del Consiglio, era impegnato a guidare il Consiglio dei ministri. L’istanza viene però respinta perché in realtà l’udienza era stata concordata proprio con la difesa del premier e la riunione a Palazzo Chigi poteva essere convocata in altra data, non essendoci particolari urgenze.
A questo punto, i legali decisero di sollevare il conflitto di fronte alla Corte costituzionale. Come detto, il processo, andato avanti, ha portato alla condanna di Berlusconi in primo e in secondo grado.
Il Cavaliere, lo ricordiamo, è stato condannato perché ritenuto “l’ideatore di una scientifica e sistematica evasione fiscale di portata eccezionale” dalla quale “ha conseguito un’immensa disponibilità economica all’estero, ai danni non solo dello Stato ma anche di Mediaset”. Rammentiamo, in conclusione, che Fedele Confalonieri, attuale presidente di Mediaset, è stato invece assolto dalla Corte d’Appello di Milano dall’accusa di frode fiscale. Lo stesso verdetto era stato espresso anche dai giudici di primo grado.