DiMartedì | Puntata 15 novembre 2016

Tra gli ospiti di stasera Salvini, Di Battista, Poletti e Bruno Vespa.

Bruno Vespa in studio per promuovere il suo nuovo libro.

Vespa: “L’Italia di oggi ha meno speranze, prima si cresceva ora si paga il conto per esserci divertiti. Noi italiano siamo geniali, ma non siamo organizzati”.

Vespa: “Un paio di governi, Berlusconi e Prodi, sono caduti per la magistratura. Nessun governo ha il coraggio di riformarla davvero”.

Vespa: “Impossibile fare la previsione per il dopo referendum. Ma non è vero che non succederà nulla”.

Floris: “30 secondi e arriva Crozza”. La grafica indica altro, in realtà.

Maurizio Crozza.

Renzi-Crozza scrive agli italiani all’estero.

Crozza ironizza sui sondaggi poco attendibili.

“Renzi vuole intercettare il voto degli indignati, ma non ha capito che gli indignati sono proprio indignati con lui”.

Crozza-Grillo si indigna perché Louvre che non ha mai pagato l’affitto a Roma.

In collegamento da Ferrara Alessandro Di Battista.

Di Battista: “Chi paga i nostri viaggi in treno? Noi, con i nostri stipendi. Il tour di questa estate l’ho fatto con un motorino che ho comprato per 7 mila euro e l’ho rivenduto a 9 mila. Soldi, che darò ai terremotati”.

Di Battista convinto che Renzi abbia approvato tutte le riforme richieste dall’Europa, a partire dal jobs act.

Di Battista: “L’euro non è una vera moneta, ma un sistema di governo attraverso cui l’Europa ha privato gli Stati sovrani di praticare la politica monetaria ed economica. Questa non è democrazia!”.

Di Battista: “Per noi Renzi si deve dimettere per i fallimenti in materia economica, il Paese è fermo”.

Di Battista: “La nostra forza sta nel non fare alleanze”.

Di Battista: “Noi siamo dimostrazione che la politica con pochi soldi si può fare”.

Di Battista sul caso delle firme false a Palermo: “Non faremo sconti a nessuno, c’è una inchiesta. Però le firme non sono false, ma pare siano state ricopiate per alcuni errori nei moduli. E comunque nel 2005 nessuno dei 5 stelle fu eletto”.

Di Battista: “Né io né Grillo abbiamo esultato per Trump”.

In studio anche Giannini e Giorgino. Di Battista: “Noi dilettanti? Ma avete visto cosa hanno fatto gli esperti?!”.

Secondo Giorgino, la riforma del reddito di cittadinanza necessita di coperture economiche non disponibili al momento. Di Battista replica: “Le coperture ci sono eccome, basta volerlo”.

Di Battista: “Se Renzi si dimetterà sarà il Presidente della Repubblica a decidere. Credo che ridarebbe l’incarico a Renzi. Noi non entreremmo mai in un governo di scopo”.

Di Battista: “La nostra posizione è di andare al voto immediatamente con la legge elettorale indicata dalla Corte costituzionale”.

Giorgino a Di Battista: “Il governo da soli non lo potete fare”.

Di Battista spiega che gli attivisti del M5S indicano la posizione generale, ma poi in Parlamentari a votare sono i parlamentari/portavoce.

Matteo Salvini in collegamento da Bruxelles. In studio con Giannini c’è Paolo Mieli.

Salvini: “Gli italiani più leggono e più vogliono votare no al referendum. La riforma è fatta male, è evidente a tutti”.

Secondo Salvini per il 2017 sono stati stanziati oltre “3 miliardi di euro in meno” dal governo Renzi.

Salvini: “Sarei pronto a tutto per mandare a casa Renzi”.

Salvini elenca le percentuali di crescita di Paesi come Marocco, Regno Unito e Nigeria, tutte superiori rispetto a quella dell’Italia.

Salvini ammette che votò sì al referendum sulla riforma costituzionale dieci anni fa.

Floris precisa che il taglio nella sanità paventato da Salvini in realtà è il taglio rispetto agli investimenti inizialmente previsti.

Salvini su Renzi: “Il suo problema è che pensa che l’Italia sia una repubblica fondata sulle slide”.

Mieli è convinto che Salvini stia portando la Lega in una posizione di isolamento.

Salvini replica: “Non faccio accordicchi al ribasso, siamo alternativa a Renzi e al M5S”.

Salvini osserva: “I Paesi europei che crescono di più sono quelli che si sono tenuti la propria moneta”.

Salvini: “L’Italia con la lira cresceva di più e importava tantissimo, ora solo disoccupazione”. Pubblicità.

In onda un reportage sul lusso a Milano.

Pubblicità.

Si apre il talk su Equitalia. In studio il vice ministro Zanetti e Barbara Lezzi del M5S.

Lezzi: “Rottamazione Equitalia? Non è un nuovo condono. Serve solo a fare cassa, non ad aiutare il contribuente onesto.

Zanetti: “L’allungamento dei tempi di rottamazione non è stato possibile”.

Un servizio spiega cosa sia e cosa non sia pignorabile.

Lezzi: “Bisogna distinguere tra i piccoli che non riescono a pagare pur avendo dichiarato e i grandi che devono al fisco centinaia di migliaia di euro”.

Lezzi su Equitalia: “La nuova agenzia è la stessa cosa, rimane in vigore anche l’aggio”.

Si volta pagina: salute e alimentazione.

In studio Claudio Sabelli Fioretti insieme alle due ospiti femminili ‘tecniche’.

Quali cibi che si possono associare? Quali effetti negativi delle bibite gasate?

Cosa si nasconde sotto le pensiline delle fermate dell’autobus.

Si parla anche di capi prova poco igienici.

Si parla di batteri come il tetano presenti nel terriccio.

I pericoli in bagno. E quelli in casa, causa onde elettromagnetiche.

Ogni quanto tempo cambiare gli strofinacci di casa.

In collegamento il professor Ticca, per i consueti consigli alimentari.

I formaggi stagionati e gli insaccati scatenano mal di testa.

Ticca: “Il miele è emolliente e placa la tosse, ma non ha un effetto curativo”.

Viene riproposta la copertina di Crozza della scorsa settimana.

Corrado Augias in studio per promuovere il suo nuovo libro su Istanbul.

Augias spiega che “la dottrina cristiana si è formata intorno a Costantinopoli”.

In studio il ministro Poletti.

Sondaggi.

Poletti sull’Ape (Anticipo pensionistico): “Entro 30 giorni si potrà cambiare idea, come per tutti i contratti privati. A inizio 2017 si conoscerà il tasso di interesse”. Poi aggiunge: “Considerando tutte le tipologie di intervento, abbiamo calcolato che potranno utilizzarle circa 100mila persone all’anno”.

Poletti: “Per le aziende non è conveniente pagare la Fornero anziché l’anticipo pensionistico”.

Poletti: “Noi continuiamo ad investire nella de-contribuzione sopratutto al Sud. E abbiamo abbassato i costi della previdenza per le partite Iva”.

Poletti, che voterà sì al referendum, evidenzia come in caso di vittoria del no ci sia il rischio di instabilità politica che non farebbe bene all’Italia.

Finisce la puntata. Alè.