DiMartedì | Puntata 13 giugno 2017

Floris annuncia i nomi di alcuni ospiti, tra i quali Travaglio, Davigo e Pisapia. Tosca per la sigla (in francese).

Dopo la clip con Tosca, si parte da Davigo in collegamento.

Davigo parla di Italia “Paese corrotto” e nota che dalla politica non sono arrivati segnali incisivi di discontinuità in questo senso.

Luca e Paolo: “Floris, bellissimo inizio di trasmissione! Ha parlato 10 minuti con Davigo ed è ancora a piede libero!”.

Luca e Paolo commentano anche la lite a distanza tra Mentana e Leoluca Orlando durante la maratona elettorale.

Luca e Paolo: “Dobbiamo ringraziare Cairo che ci paga, Floris che ci ha scelto”. E omaggiano il conduttore a modo loro con una canzoncina: “Ridi anche per le battute che fanno cagare”.

Travaglio: “Renzi non riesce a scrivere riforma che stia in piedi. Grillo ha stra-perso le elezioni, ha preso una scoppola pazzesca”.

In collegamento anche Giordano, in studio Damilano e Massimo Franco.

Per Franco il M5S resta favorito per le prossime elezioni politiche.

Per Travaglio, Pisapia non ha abbastanza peso specifico per costruire una forza credibile a sinistra del Pd. Entra in studio proprio l’ex sindaco di Milano.

Pisapia: “Ci vorrebbe qualcuno che ha vinto contro il centrodestra unendo la sinistra, ci vuole una personalità sopra le parti. Prodi se fosse disponibile a candidarsi a Palazzo Chigi ci metterei la firma, però mi sembra che lui non sia disponibile”.

Travaglio: “Quando nascerà il prossimo governo, Prodi avrà quasi 80 anni”.

Salvini, in collegamento, saluta i ragazzi che devono affrontare gli esami di terza media.

Salvini interrogato sul perché la Lega abbia vinto le amministrative. Il leghista poi attacca Renzi: “Blocca il Paese da 4 anni, gli elettori a queste amministrative gli hanno tolto la fiducia”.

Salvini sostiene che la Raggi voglia regalare 10 mila euro ai rom: “La gente dei campi rom la casa se la può comprare tranquillamente”.

Salvini: “Oggi c’è molta evasione di sopravvivenza. Oggi lo Stato è il primo ladro”.

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Costanzo in collegamento. La Taverna del M5S: “Alle elezioni non abbiamo fatto flop, in molti comuni siamo al ballottaggio”. Costanzo: “Non mi è parso un risultato esaltante…”.

Costanzo durissimo sulla Raggi: “A Roma ci sono i topi a fare i servizi di pulizia”.

Costanzo show, alla Taverna: “Lei gira in carro armato per le buche che ci sono a Roma?”.

Costanzo scatenato: “Grillo ha detto che quello del M5S non è un flop, riformate anche i vocabolari ora?”

Finisce questo blocco ‘romanesco’, con un Costanzo in grande forma. Pubblicità.

Elsa Fornero in collegamento.

Per la Fornero i vitalizi sono “un simbolo costruito ad arte per alimentare le polemiche”. Poi osserva che gli ultimi dati economici sono positivi rispetto ai precedenti.

Fornero rilancia la sua soluzione: il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro.

Si parla di fisco. Salvini: “Renzi dice che ha cancellato Equitalia, ma ha solo cambiato il suo nome”. Per Giordano quella dell’ex Premier è “un’operazione cipria”.

Salvini: “Interloquire in diretta con la Fornero resta un mio sogno”. Floris: “Anche il nostro”.

Si passa all’alimentazione. Il professor Ticca, immancabile, è in collegamento.

Bertucci, Doglioni, Rasio in studio, si torna a parlare di cibo, salute e igiene.

Tra cena e colazione devono passare almeno 12 ore. Se la cena è stata molto pesante, ok saltare la colazione.

Gli occhiali da sole, ma anche il the.

Torna il professor Ticca. Le uova sono difficili da digerire? No, non particolarmente.

Viene replicata la copertina satirica di Luca e Paolo della settimana scorsa.

Le prime pagine dei quotidiani di domani. Poi l’intervista in studio a Cantone, Presidente Anac.

In studio la pedagogista Mariagrazia Contini: l’allegria condivisa aiuta a vivere a lungo.

I sondaggi Ipsos di Pagnoncelli.

Giovanna Melandri presenta Human Fundation.

Si entra nel Senato, “protagonista della stagione politica di quest’anno”.

La versione di Tosca di A mano a mano.

Floris legge una rettifica sulla mozzarella. Finisce la puntata e la stagione di DiMartedì. Alè.