DiMartedì | Puntata 29 novembre 2016

Tra gli ospiti di stasera anche Michele Santoro e Silvio Berlusconi (in due momenti separati).

Tra gli ospiti anche il giornalista Andrea Scanzi.

Floris annuncia altri ospiti: Luigi Di Maio, Graziano Delrio e il presidente del Senato Grasso.

Per la cronaca, l’intervista a Berlusconi è stata registrata qualche ora fa.

Michele Santoro: “Non te lo dico come voto al referendum. Ne vorrei parlare in maniera distesa. È un momento di democrazia, di sicuro non sono d’accordo sul fatto di andare a votare con la pancia”.

Santoro: “Mi sono sempre battuto per la Costituzione, anche per cambiarla. Non è un reato pensare di cambiarla. Il problema è: la cambiano in peggio o in meglio?”.

Floris cita alcuni che voteranno sì: Verdini, Bondi, Marchionne, Alfano… Santoro lo interrompe: “La spazzatura c’è anche tra chi vota no”.

Santoro: “Renzi prima di levarlo dalla scena ci penserei un po’, non ci sono tanti dotati come lui”.

Floris a Santoro: “Ho capito che voterai sì”.

Luigi Di Maio in studio.

Di Maio: “Ci stanno fregando alla grande, si chiama riforma costituzionale ma salva la casta”.

Intanto la grafica mette sullo stesso piano Berlusconi e Crozza.

Ad intervista Di Maio, i giornalisti Franco e Scanzi.

Di Maio: “Se ci dovessero essere irregolarità nel voto all’estero le denunceremo”.

Oggi Crozza spostato molto più in là rispetto al solito.

Di Maio sul caso firme false nel M5S: “Sono stati sospesi, negli altri partiti i condannati e gli indagati fanno carriera”.

Scanzi rinfaccia al M5S due pesi e due misure sul caso firme false.

Franco: “La personalizzazione fatta da Renzi ha favorito le opposizioni”.

Di Maio: “Raggi non invitata dal Vaticano per la chiusura del Giubileo? Non ne sono molto”. Franco: “Questo è grave”.

Maurizio Crozza.

“Renzi non poteva venire e ha mandato il padre?”

Berlusconi si complimenta con Crozza: “Formidabile. Ha testi intelligentissimi. Su di me, nonostante i tanti anni di governo, ha potuto dire solo che mi piacciono tantissimo le donne”.

Prima domanda sulla sua salute. Berlusconi risponde che sta bene. Poi aggiunge: “Mi sono venuti i muscoli, poi alle signore posso farli sentire”.

Berlusconi: “Renzi all’inizio mi stava simpatico poi mi ha deluso, come affabulatore è il più bravo. Non lo comprerei per una squadra di calcio ma lo inviterei ad entrare in Mediaset come annunciatore visto che ha l’annuncite che gli viene molto bene salvo che poi agli annunci non segue niente”.

Berlusconi su Renzi: “Se lascia la politica perchè vince il No, a Cologno Monzese trova la porta aperta”.

Berlusconi: “Io ho sempre mantenuto le promesse”.

Berlusconi: “Questa riforma costituzionale è contraria alla democrazia”.

Berlusconi: “Sono convinto che gli italiani abbiano buonsenso e che facciano vincere di larga misura il no”.

Su Alfano e Verdini: “Vengono a parlare con alcuni di Forza Italia guardando alle prossime elezioni e dicendosi disponibili a costruire un centro moderato ma io non credo che gli elettori italiani possano accettare che dei transfughi che hanno tradito gli elettori possono di nuovo stare dalla parte degli elettori moderati”.

Berlusconi: “Non ho mai potuto mettere mano a questa riforma, Renzi l’ha sempre tenuta stretta come l’ha tenuta stretta il Pd”.

Berlusconi: “Se mi metto davanti alla tv vedo sempre e solo Renzi perché è dappertutto”.

Su Renzi: “Lui è l’uomo solo, perché se vince il sì diventa padrone del Pd, del governo e a priori del Senato, della Camera, sceglie il Capo dello Stato e sarebbe padrone dell’Italia e degli italiani, mi spiace ma non ci sto”.

Berlusconi a Floris: “La Rai ce l’ha in mano tutta Renzi. Tanto è vero che lei è andato via”.

Berlusconi: “Io non mi sento indispensabile, mi sento ancora utile”.

Travaglio ascolta. Con smorfie.

Berlusconi non si ricorda il quarto punto di un discorso. Floris lo congeda, ma lui non vuole andar via. “Portatelo via”.

Marco Travaglio.

Giannini: “Berlusconi vince in entrambi i casi, sì o no”.

Travaglio replica a Mario Lavia: “Io non sono alleato di Berlusconi, lui mi ha fatto oltre 60 processi. Si sciacqui la bocca quando parla di me e Berlusconi”.

Travaglio: “I senatori sono eletti dai consigli regionali, c’è scritto nella legge”.

Giannini: “I mercati tremano se vince il no? I mercati già tremano e lo fanno a prescindere dal referendum”.

Travaglio: “I mercati non tremano, tramano”.

Travaglio convinto che i grandi poteri vogliano il sì. Lavia: “Visione paranoica”.

Il reportage sul popolo della notte.

Il ministro Delrio in studio.

Delrio conferma che in caso di vittoria del no il governo Renzi si rimetterà alle decisioni del presidente Mattarella: “Gli diremo che abbiamo perso e che sia lui a decidere cosa fare”.

La visita al Senato della Repubblica, ad accompagnare Floris è il Presidente Grasso.

La firma autografa di Alessandro Manzoni, quella di Cavour e di Vittorio Emanuele, la Sala Maccari.

Si apre la pagina su alimentazione e salute. In studio anche il “giornalista Rai” Mauro Mazza. Primo servizio sul glutammato.

Mazza: “L’aglio allontana chiunque a prescindere dal sesso di chi l’ha mangiato”.

In onda un servizio (già visto) sulle pensiline dell’autobus.

È finita la ricreazione, annuncia Floris. Pubblicità, poi ultima parte di trasmissione.

Viene riproposta la copertina di Crozza della settimana scorsa.

Sondaggi (non sul referendum).

Giannini in studio: “La manovra è soprattutto una cosa che serve a Renzi per vincere il referendum, è stata riempita di mancette elettorali”.

Gianni: “Ci sono 8 banche che potrebbero fallire ma… non perchè vince il No”.

Vicsia Portel dalla redazione dà la notizia: “Renzi annuncia l’accordo fra famiglia Riva e Ilva, verserà 1 miliardo di euro a Taranto”. Gino Strada in studio: “Il primo diritto umano è il diritto alla pace”.

Strada: “11 milioni di italiani non ce la fanno a curarsi, le prestazioni sono troppo care. Ormai abbiamo rinunciato alla sanità pubblica”.

Strada: “Da sempre si migra, si tratta di persone che scappano dalle guerre che noi abbiamo portato”

Strada: “Con Emergency abbiamo curato dal 1994 7 milioni e 200 mila persone in giro per il mondo”.

In studio torna Andrea Scanzi, per promuovere il suo nuovo romanzo I migliori di noi.

In studio Giorgio Balzoni, allievo di Aldo Moro (di cui si celebra il centenario della nascita).

Con due annunci solidali finisce la puntata. Alè.