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Di Fatto, Famiglie: Real Time e il racconto della vita reale, senza ipocrisie da Family Day

Su Real Time domenica 31 gennaio alle 21.20 un docureality per testimoniare la vita comune, reale e piena d’amore, delle famiglie italiane, oltre ogni limite dei benpensanti.

pubblicato 23 Gennaio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 05:46

Non c’è momento migliore come questo per parlare di famiglie, tra scritte sul Pirellone e ingerenze Vaticane nella Res Publica: lo sa bene Real Time (DTT, 31) che prepara per domenica 31 gennaio una prima serata particolare, perfetta per rispondere a tono al Family Day, in programma il giorno prima, sabato 30 gennaio (perché la domenica è sacra). Ebbene, Real Time sceglie di santificare domenica e focolari domestici con Di Fatto, Famiglie, un docureality incentrato sulla vita quotidiana di nuclei familiari cosiddetti ‘atipici’ per i benpensanti, ma che condividono con (alcuni di) quelli riconosciuti dalla Costituzione l’amore, la solidarietà, la condivisione, i problemi quotidiani, le preoccupazioni per i figli, ma con un carico di angosce in più.

È l'amore che conta: abbattiamo i pregiudizi con #DiFattoFamiglie, domenica 31 gennaio alle 21.10 su Real Time #Canale31.

Posted by Real Time on Venerdì 22 gennaio 2016

Di Fatto, Famiglie è un viaggio nella vita di tante coppie che non aspettano certo i bigotti per vivere il proprio amore, ma che si ritrovano a combattere anche con loro. Coppie gay, con o senza figli, che vivono una propria quotidianità anche senza stepchild adoption (punto contrastato del ddl Cirinnà) ma col terrore che il genitore biologico del bambino, con cui convivono, muoia: in quel caso, pur avendo vissuto con il figlio del proprio partner per decenni, chi non ha genitorialità biologica non ha nessun diritto di stargli accanto, di avere sue notizie, di vederlo. E se, come accade spesso nel caso delle mamme, il padre dovesse essere ignoto, il minore in questione andrebbe in affido e non tra le braccia di chi magari l’ha visto crescere, amandolo ed essendo amata come una madre.

Tutto questo in un programma tv che ha come sottotitolo “Famiglia è dove c’è amore”, al netto delle classificazioni sessuali e al di là della natura eterosessuale della famiglia, ‘attributo’ che non è necessariamente (e le cronache lo raccontano) sinonimo di vita idilliaca e di sereno sviluppo psico-emotivo per adulti e bambini.

“Non è mamma e papà a fare famiglia, è proprio il voler bene”

racconta una delle bambine protagoniste di Di Fatto, Famiglie con cui, in fondo, Real Time – e alcuni altri canali DTT – continua la sua ‘campagna’ di ‘normalizzazione’ e di ‘civilizzazione’ degli italiani, almeno a mio modesto avviso. Cicli come Vite Divergenti, che hanno raccolto docureality sulla transessualità – da Io sono Jazz a Tutto su mio padre – o anche la serie trasmessa da Tv8 Io sono Cait, in cui il pluricampione olimpionico Bruce Jenner, padre di due figli e patrigno delle Kardashian, ha raccontato il suo percorso per diventare Caitlyn sono ‘conquiste’ per una programmazione che delinea, in fondo, un pubblico ostentatamente ‘bigotto’, ma in fondo molto più aperto e intelligente di quello che qualcuno vorrebbe farci credere. Tipo Giovanardi, per intenderci…

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Le storie di Di Fatto, Famiglie lo dimostreranno: sono di fatto convinta che – come vuole la tradizione del racconto à la Real Time – la chiave sia realista e nello stesso tempo ‘ottimista’, intenzionata a puntare più sull’assoluta normalità della vita quotidiana che sulle particolarità di una ‘condizione’ che il nostro ordinamento non riconosce. Proprio la nostra ‘avarizia’ in diritti civili che ci ha portati, peraltro, a numerosi richiami da parte dell’Unione Europea. E dire che per un paese ad alta vocazione cattolic, l’accoglienza e l’integrazione dovrebbero essere parole chiave. Ma questa è un’altra storia. Nel frattempo Real Time propone, a chi vorrà, domenica 31 gennaio 2016 alle 21.10 questo Di Fatto, Famiglie: un modo per far aprire gli occhi su quel che vuol dire amare, al di là del sesso e del genere. Vive l’amour. E viva la semplicità.

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