Detto fatto sempre più trash (innocuo) anni Duemila. Tra lifting senza bisturi e la sitcom Costa e il secchione
Caterina Balivo ha mantenuto la promessa: Costantino dà lezioni di corteggiamento a ragazzi impacciati
Detto fatto, il lifting senza bisturi e le smorfie di Giovanni Ciacci
Ora inizio a capire meglio il metà nuovo, metà vecchio, corso di Detto fatto. Caterina Balivo punta sulla personalizzazione del factual con il buon vecchio trash, che in televisione è diventato peggio della peste. Prima tutti lo inseguivano, ora non sia mai.
Le sole temerarie a esservi rimaste fedeli, non a caso, sono giusto la Balivo e la D’Urso col reality dei burrosi (ma quest’ultima si dà un tono coi talk popolari-politici).
Caterina, invece, si conferma la madrina della pura leggerezza: non a caso si chiama Light la prima parte del programma, scorporata nella speranza di alzare l’Auditel (che pure a stento raggiunge il 5%).
Oggi mi risintonizzo sul programma dopo tanto tempo e scopro che la Balivo continua a combinarne di tutti i colori. Da una parte, finalmente, ha inserito dei mini-tutorial esplicativi, con l’esperto di turno che descrive punto per punto i passaggi (vedi oggi con la pasta di zucchero).
Dall’altra ha confermato il brutto vizio di fare “di tutto un tutorial”, finendo per diventare la parodia stessa del genere. Che sia voluto, perché il solo modo per differenziarsi dall’impeccabile Real Time? Oggi, ad esempio, Joanna Hakimova ha insegnato in studio il lifting senza bisturi, ossia una serie di manovre facciali per mantenere la pelle giovanne e senza rughe.
Ovviamente questo è stato un pretesto perché la conduttrice lanciasse frecciatine alle sue colleghe:
“Lo so che ho 30 anni, ma inizio a provarle anch’io. Non vorrei diventare una donna gatto”.
Al tempo stesso lo stylist Giovanni Ciacci, in collegamento dal trucco e parrucco, ha fatto il verso al metodo, con una serie di smorfie degne di una gag di Will & Grace.
Il trash con la Balivo non solo non ha mai fine, ma supera i confini contemporanei con un pizzico di nostalgia dell’antico. Così ritroviamo al centro studio un divano rosso degno degli Affari di cuore della Panicucci, che riporta subito lo spettatore medio al date show tra fine Novanta e primi Duemila.
Protagonista Luca, un ragazzo impacciato che si rivolge a Costantino per delle lezioni di corteggiamento. Li ritroviamo in palestra, col coach motivazionale che dispensa perle di saggezza come “abbi più fiducia in te stesso” e “dille che dev’essere tua”. Insomma, l’ex tronista oggi è diventato un maestro di arte amatoria. E va detto che la Balivo mantiene sempre le promesse, visto che aveva anticipato a Vitagliano di volerlo fisso.
Qual è il risultato finale di tutto questo? Che Detto fatto è il solo programma in onda che non si vergogna di cazzeggiare e basta, a partire dalla conduttrice che sta portando comunque la sua cifra: il clima.
Purtroppo i contenuti non sono propriamente indice di qualità, ma vedere Detto fatto, ormai, è come trovarsi negli spogliatoi in palestra: stacchi il cervello con un trash fondamentalmente innocuo. E, comunque, preferibile ai sermoni e alle speculazioni di chi ricopriva prima il daytime di RaiDue.