Del Noce fa il finto umile (e poi contesta i limiti di Limiti)
Fabrizio Del Noce è un uomo dalle grandi contraddizioni. In occasione della decima edizione del premio televisivo Santa Chiara, che non poteva non premiare la trasmissione A Sua Immagine, si è a sua volta lasciato andare in una serie di dichiarazioni puritane. Nonché un tantino fuorvianti:”Non credo di avere fatto onestamente una grande televisione. Credo
Fabrizio Del Noce è un uomo dalle grandi contraddizioni. In occasione della decima edizione del premio televisivo Santa Chiara, che non poteva non premiare la trasmissione A Sua Immagine, si è a sua volta lasciato andare in una serie di dichiarazioni puritane. Nonché un tantino fuorvianti:
”Non credo di avere fatto onestamente una grande televisione. Credo di avere fatto una televisione di servizio pubblico, una televisione adatta alle famiglie. Tuttavia non credo oggettivamente di avere commesso il peccato di istigazione alla immoralità fine a se stessa. In questi anni a Raiuno questo problema me lo sono posto, negli esami di coscienza che si possono fare, rispetto anche ai limiti in cui si opera. Fra l’altro non abbiamo mai ceduto all’idea di fare reality show. Non che il reality in sè sia un male, ma inevitabilmente scatena delle morbosità e dei linguaggi, per potere coniugare la giustificazione dello spettacolo con gli ascolti, che di per sè non possono essere considerati compatibili con l’idea che una televisione di servizio pubblico, generalista, familiare deve avere”.
Persino Tgcom, che solitamente pubblica i comunicati nudi e crudi, si è sbilanciato a tal proposito, richiamando alla memoria di Del Nox ben due reality trasmessi su Raiuno: Il Ristorante e Ritorno al presente (non a Spasso nel tempo, cari colleghi del web!). Ebbene, il sottoscritto non può dimenticare che Il Ristorante, debuttato con una media record nella storia dei reality show e poi crollato rispetto ai numeri di un’ammiraglia, ha regalato più scene trash di due Isole messe insieme, dalla torta in faccia alla Clerici alla rissa pepatissima tra la contessa De Blanck e l’opinionista Marina Ripa di Meana. Per non parlare di Ritorno al presente, che riuscì a far scomporre persino Carlo Conti, costretto a censurare ripetutamente l’uso di turpiloquio in diretta (senza dimenticare che il comico Alessandro De Carlo fece per dispetto la pipì nella cassetta del viaggiatore di Marina Graziani).
Ora, lo stesso Del Noce, da finto umile in un contesto morigerato, passa al contrattacco sulle pagine di Vanity Fair, replicando implacabile alle malelingue di Paolo Limiti sul suo conto:
“Le dichiarazioni di Limiti, oltre ad avere un chiaro intento diffamatorio, sono anche destituite di ogni fondamento. Mi dipinge infatti come persona adusa ad andare in giro a litigare con tutti e spaccare nasi, omettendo accuratamente l’unico dato rilevante per un direttore di rete, e cioè i risultati ottenuti. E mai Raiuno nella sua storia ha ottenuto i risultati avuti sotto la mia direzione. Dati inconfutabili che ometto di citare in dettaglio, ma che sono a disposizione. Non contento, cita la frequentazione di Lele Mora, che lui, non io, ha avuto come agente. Non mi risulta di averlo mai incontrato a casa di Lele Mora, ma posso garantire che personalmente non ho nulla da nascondere. La sua allusione a quello che avrebbe visto e sentito è volgarmente allusiva ma del tutto priva di fondamento. Infine, gli ascolti: ha fatto con noi un segmento di Domenica In edizione 2004-2005, e posso garantire che gli ascolti, – che lui gabella come altissimi – ci hanno sconsigliato di proseguire. Senza polemiche, vorrei porgere al signor Limiti una garbata domanda: come mai, se è tanto bravo, non ha trovato lavoro in altre reti? Mi risulta ci siano Raidue, Raitre, Canale 5, Italia 1, Rete 4, La 7, Mtv, Sky… Non esiste solo Raiuno”.
Non c’è niente da fare: il nostro direttore, a forza di lavorare in tv, si comporta come le sue stagioni: ama fare il bello e il cattivo tempo.