Dazn è in crisi e in vendita? Chi va via e chi resta (Retroscena TvBlog)
Dazn con un comunicato smentisce le indiscrezioni. Retroscena TvBlog
Cosa sta succedendo a Dazn? Si rincorrono da qualche tempo voci sulla presunta crisi del servizio di live streaming che detiene i diritti di trasmissione in co-esclusiva della Serie A di calcio. Nelle scorse ore Fabrizio Corona ha detto: “Dazn è fallito al 97%”. Al netto delle note esagerazioni dell’ex manager dei paparazzi, stando a quanto risulta a TvBlog, dalle parti di Dazn si respirerebbe una brutta aria.
Chi resta, chi va via e chi, forse, arriva
Dai palinsesti della prossima stagione sono fuori il telecronista Stefano Borghi (ha scelto di traslocare a Sky), il conduttore Marco Cattaneo (contratto non rinnovato, in estate, in occasione delle Olimpiadi, condurrà da Parigi un programma serale per Eurosport, ma proseguirà a lavorare con Prime Video per le partite di Champions League) e i talent ex calciatori Ciro Ferrara, Alessandro Matri e Giampaolo Mazzini. Da agosto non ci sarà neppure Luca Toni, ospite fisso del talk serale del lunedì Supertele. Resteranno, invece, Pierluigi Pardo, Diletta Leotta, Giorgia Rossi, Massimo Ambrosini (che continuerà ad affiancare Sandro Piccinini nelle telecronache su Prime – leggi l’intervista), Andrea Stramaccioni (che seguirà gli Europei in Germania per la Rai) e Andrea Barzagli. Per Valon Behrami, Marco Parolo, Dario Marcolin il rinnovo sarebbe in dirittura d’arrivo. L’ipotesi dell’arrivo dalla tv pubblica di Lele Adani, anticipata da TvBlog nelle scorse settimane, sarebbe ancora sul tavolo, ma si attendono sviluppi.
Qual è la reale situazione dei conti di Dazn?
Ad ottobre scorso è arrivata la fumata bianca con la quale i diritti tv della Serie A (dalla stagione 2024/25 a quella 2028/29) sono stati assegnati a Dazn (7 partite in esclusiva per ogni giornata) e Sky. La piattaforma OTT ha sborsato circa 700 milioni di euro per accaparrarseli. Una cifra importante, che può stonare con la situazione attuale di Dazn, che da fonti interne viene rappresentata come tutt’altro che florida. In base a quanto apprendiamo, infatti, il piano per il prossimo quinquennio sarebbe considerato all’insegna del ridimensionamento dei programmi in studio e dei tagli delle risorse umane. Dall’interno dell’azienda, guidata in Italia dal Ceo Stefano Azzi, trapela un clima di confusione e insofferenza alimentato da scelte editoriali discutibili. La sensazione è che i dirigenti in questa fase operativi sul fronte Dazn – tra cui un professionista piombato dalla Francia – stiano cercando di sistemare i conti per rendere più agevole la successiva vendita della società a qualche colosso delle telecomunicazioni.
Una ricostruzione che Dazn smentisce seccamente nel comunicato che proponiamo di seguito in maniera integrale.
Il comunicato di Dazn
DAZN evidenzia che, all’interno dell’azienda, non c’è alcuna confusione, ma che il piano per il prossimo ciclo è ben chiaro e definito. Alcuni elementi sono stati già comunicati e riportati dai media, come ad esempio il nuovo partner strategico scelto (il riferimento è a NVP, il cui accordo è stato annunciato lunedì scorso, Ndr) per il prossimo quinquennio. L’azienda ricorda che l’innovazione e l’esperienza immersiva saranno, infatti, le direttrici del nuovo piano che verrà sviluppato per valorizzare ancora di più il prodotto Serie A, attraverso una modalità sempre più interattiva e coinvolgente. Lo stadio diventerà sempre di più lo studio di DAZN, acquistando ancora più centralità nel racconto del massimo campionato calcistico italiano. Oltre a una copertura stadio-centrica dei pre e post-partita, l’introduzione di uno studio virtuale con tecnologie di realtà virtuale e aumentata rivoluzionerà l’analisi, il dibattito e l’interattività del racconto delle giornate di Serie A.
DAZN precisa, infine, che le speculazioni sulla vendita a una telco sono totalmente infondate e invita i media a non diffondere notizie confusorie sul mercato. La traiettoria di business del gruppo, riportata dai media stessi, riflette un percorso sempre più accelerato di crescita, che registra anno su anno incrementi di ricavi che nel 2023 hanno raggiunto i 3,2 miliardi di dollari, segno che gli investimenti uniti a una efficiente gestione dei costi stanno generando risultati tangibili.