Home Netflix Dawson’s Creek guadagna la Top Ten di Netflix ma senza la sigla originaria

Dawson’s Creek guadagna la Top Ten di Netflix ma senza la sigla originaria

I Don’t Want to Wait o per meglio dire Anouonauei non è presente nella versione di Dawson’s Creek su Netflix

18 Gennaio 2021 17:13

Ormai da qualche giorno tutte le stagioni di Dawson’s Creek sono arrivate sulla piattaforma streaming di Netflix pronte per riportarci nei primi anni 2000. Ma come molti di voi si saranno già accorti, anche chi la maratona l’ha già fatta su Prime Video (dove la serie dovrebbe scadere il prossimo 31 gennaio) non tutto è rimasto uguale al passato. Infatti il Dawson’s Creek presente in streaming non ha la sigla iniziale cui tutti siamo abituati.

L’inconfondibile Anouonauei, come in Italia ricordiamo la canzone I Don’t Want to Wait di Paula Cole, che accompagnava l’avvio del pomeriggio di Italia 1 con le storie dell’adolescente Dawson alle prese con sogni, amori e amicizie, non è presente negli episodi disponibili su Netlfix. E consapevole di quanto questo avrebbe deluso i fan, la piattaforma di streaming sui social ha messo subito le mani avanti: “non è colpa nostra”. Ma è già partito il boicottaggio con “skip intro”.

Perchè non c’è la sigla di Dawson’s Creek?

Dawsons’ Creek sbarcata su Netflix il 15 gennaio non ha avuto un impatto devastante sulla Top Ten della piattaforma e solo oggi a distanza di 3 giorni ha iniziato a far capolino tra i primi dieci titoli più visualizzati. Probabilmente sarà stato il tempo necessario ai più nostalgici per superare lo shock iniziale dell’assenza della vecchia sigla.

La ragione dell’assenza non ha nulla di romantico o di scandaloso, semplicemente è la più classica delle motivazioni che porta a litigate, discussioni, separazioni: i soldi. Infatti il cambio di sigla di Dawson’s Creek è un problema di vecchia data al punto che la versione in DVD americana, al contrario di quella italiana, già non contiene la storica sigla I Don’t Want to Wait, sostituita da Run Like Mad di Jann Arden, la canzone che troviamo anche in streaming.

Il produttore della serie tv Paul Stupin ha spiegato come dopo il successo della serie tv, la casa di produzione Sony ha messo in chiaro che non avrebbe pagato i diritti per ogni singola edizione in DVD della serie visto che non erano riusciti a raggiungere un accordo con Paula Cole per la cessione dei diritti della propria canzone. Nel 2018 Cole ha raccontato a Huffpost che l’associazione con Dawson’s Creek è stata per lei una tortura e ora “per avidità di una multinazionale sono stata anche eliminata da questo legame“, una decisione che l’ha colta di sorpresa presa da un dirigente Sony “solo per risparmiare”.

Un ritorno alle origini

Perso il simbolo della serie Stupin non si è ovviamente perso d’animo e ha ripreso quella Run Like Mad che in realtà era stata commissionata a Jann Arden proprio per diventare la sigla di Dawson’s Creek. Il produttore della serie ha infatti ricordato come Kevin Williamson, creatore della serie, avrebbe voluto Hand in My Pocket di Alanis Morissette ma non riuscirono a ottenerne i diritti.

Così WB il canale televisivo americano di proprietà Warner Bros che trasmetteva la serie (ora confluito in The CW) li convinse a commissionare un brano inedito. Nacque in questo modo Run Like Mad che però non fu scelta arrivando a I Don’t Want to Wait.

Ma nessuno in quella fase si sarebbe mai immaginato che più di vent’anni dopo si sarebbero trovati ancora a discutere della sigla della serie. Al punto che Cole ha spiegato che sarebbe stata contattata dalla Sony per riacquistare i diritti della canzone e riportarli nella serie. Quando si dice un successo senza tempo.

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