Home Notizie Dawson’s creek, Kevin Williamson sul finale: “All’inizio Joey doveva scegliere Dawson”

Dawson’s creek, Kevin Williamson sul finale: “All’inizio Joey doveva scegliere Dawson”

Kevin Williamson parla del finale di Dawson’s creek, di come decide all’ultimo di cambiare la scelta di Joey e del perchè non crede sia una buona idea una reunion della serie tv

pubblicato 18 Aprile 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 05:29

Una delle domande che gli adolescenti a fine degli anni Novanta si facevano, oltre alle questioni esistenziali relative alla loro vita liceale ed a quando avrebbero avuto il motorino, era: “Ma Joey sceglierà Dawson o Pacey?“. Il finale di “Dawson’s creek”, andato in onda su The Wb nel 2003 e che fu visto da 7,8 milioni di telespettatori, risolve il questito: Joey (Katie Holmes) alla fine sceglie Pacey (Joshua Jackson), mentre Dawson (James Van Der Beek) diventa un affermato regista.

Il creatore della serie, Kevin Williamson, ha spiegato ad “Entertainment Weekly” che inizialmente aveva pensato ad un finale diverso da quello andato in onda, ma poi ha preferito cambiare idea. L’autore ha detto di aver deciso si affrontare l’ultima puntata con l’uscita di scena di Jen (Michelle Williams), protagonista di alcune delle scene più toccanti del finale:

“L’idea era sempre stata che Dawson’s Creek dovesse essere la mia versione dell’adolescenza, di tutti questi ragazzi cresciuti con il Peach Pit. Tutti conoscevano ‘Beverly Hills, 90210’. Dawson era un ragazzo consapevole di sè stesso, un saccente esperto di cinema. Quello era lo stile dello show. Quindi ho pensato, è l’adolescenza -qual è la cosa con cui non hanno avuto a che fare?- Hanno avuto a che fare con il primo amore, la prima volta, il primo tutto, ma non hanno avuto a che fare con la scomparsa di un membro del gruppo. Ho detto ‘Quella dovrebbe essere la fine della mia storia’ “.

Quando ha detto alla Williams della sua decisione, l’attrice era agitata:

“Ricordo che Michelle era un po’ spaventata e nervosa. Disse ‘E se faremo una reunion? E se ci fosse un film?’ Le disse ‘Beh, sarai un fantasma’. Una volta che abbiamo capito che Jen sarebbe morta, abbiamo realizzato quelle scene – quel meraviglioso momento in cui Dawson la riprende mentre parla alla figlia, il momento in cui sua nonna Evelyn (Mary Beth Peil) la assiste. Ho amato il modo in cui abbia messo Joey in uno stato d’animo in cui doveva finalmente smettere di scappare dalla sua vita ed affrontarla. E’ stato un momento che li ha spinto nell’età adulta”.

La scomparsa di Jen, secondo Williamson, serve a Joey per fare la sua scelta e portarla a crescere. All’inizio, però, la scelta di Joey non era Pacey:

“Volevo raccontare questa storia attraverso Jen. Lei si è sempre sentita l’outsider, la disadattata. Si è sempre sentita la persona che non era a suo agio. Ed ho pensato che fosse un bel modo per lasciare diventare il catalizzatore degli eventi. Volevo anche che Joey facesse la sua scelta tra Pacey e Dawson, ed ho pensato fosse meglio proporre questa decisione che l’immediatezza della morte. Sei costretto a guardare a fondo dentro di te ed a scoprire davvero come sarà il tuo futuro. Ecco che abbiamo la piccola Joey Potter a New York: sta avanzando professionalmente, ma sta con un ragazzo, interpretato da Jeremy Sisto, che probabilmente non è quello giusto per lei. Quando ho scritto il finale per la prima volta, ero assolutamente convinto che dovesse finire con Joey e Dawson insieme. Era un finale di due ore, e quando ho scritto la seconda ora, era quello che avevo in testa. Non riuscivo a dormire, qualcosa mi diceva che era la scelta sbagliata. Per me, Dawson e Joey erano anime gemelle. Ed ho pensato, una cosa che ho imparato nella vita è che l’anima gemella non è necessariamente l’amore romantico. Ho provato a spiegarlo, con Dawson e Joey che si vogliono bene, ma Joey che sceglie Pacey, che è il suo amore romantico”.

L’autore credeva che la sua decisione avrebbe fatto discutere, ma ha scoperto che i sostenitori di Joey e Pacey erano molti. Inoltre, non essendo ancora arrivati i social network, la pressione si sentiva ma le critiche erano diverse:

Twitter in un certo modo aumenta l’ansia di tutti. Chiunque ha un blog. Tutti odiano qualcosa che va in onda. Siamo diventati molto sarcastici. Ai tempi non avevo realizzato in quanti volessero Joey e Pacey insieme. Perchè pensavo che per tutti lo show fosse su Dawson e Joey. Quando finalmente ho deciso che avrebbe scelto Pacey, la gente mi ha detto ‘Ok, sono molto contento che sia andata così. Sono destinati a stare insieme’. Sapevo che sarebbe stata una scelta estrema, pensavo che sarebbe stata una scelta molto estrema. Detto questo, molte persone mi hanno detto ‘Non posso credere che non abbia scelto Dawson’. Ed io dicevo ‘Ma è andata così. Si sono seduti sul molo e si sono detti ‘Noi, per sempre’. Lui ha scritto una serie, dal titolo ‘The Creek’, su loro due. Nel senso Spielberghiano, lui si è messo con lei”.

Ad ogni modo, Williamson sente che avrebbe potuto lavorare meglio al finale:

“Eravamo in ritardo. Ho scritto la prima ora del finale, ed abbiamo iniziato a girarla mentre scrivevo la seconda. Ho sempre avuto dei rimpianti sulla prima ora. Mi sembra che avrebbe potuto avere una struttura migliore. Avevo tre giorni per finire la seconda ora. Eravamo tutti al lavoro. Ho ricontrollato la sceneggiatura ed ho detto ‘Dio, se avessi un altro giorno’. Ma mi capita quando scrivo. Guardo ogni episodio e dico ‘Dio, se avessi avuto un’altra settimana’.”

Un finale che, però, è stato capito dal cast, soprattutto da Van Der Beek, che ha legato la sua carriera al ruolo di Dawson (tanto da prendersi in giro in “Dont’ trust the b—- in Apartment 23”):

“Mi ricordo che ho dovuto chiamare James e spiegargli come sarebbe finito lo show, e lui mi ha detto ‘Sai, amico, devi fare quello che credi sia giusto’. Era d’accordo con qualsiasi decisione. Penso che alla fine abbia apprezzato l’idea che i sogni di Dawson ad Hollywood siano diventati realtà. Sembrava giusto: se avessi un grande sogno e non si realizzasse, sarei deluso”.

Tutto sommato, Williamson è soddisfatto del finale, ed è convinto che non ci debba essere una reunion dello show:

“Ci abbiamo scherzato: ‘Cosa succederà se facessimo un film? Jen è morta’ -‘Beh, non abbiamo raccontato tutta la storia’. Ma, alla fine, non voglio vedere un film tratto dalla serie. Voglio che sia una parte degli anni Novanta e che resti dove sta. Apprezzo che ci siano tante persone che vogliono una reunion. Ma mi piace come è finita”.

Questo non significa rinnegare la serie, che invece ricorda con emozione:

“Guardo la mia intera carriera, e guardo a Dawson’s Creek come al momento più speciale. Era come se stessi rivivendo la mia infanzia. Ero ad Hollywood a fare film. Ed ho avuto un incredibile caast di giovani attori. Erano tutti entusiasti di essere a Wilmington, in North Carolina. Poi, quando è diventato uno show importante, ha cambiato la mia vita”.

Parlando di finali di serie tv, Williamson cita i suoi preferiti:

“L’ultimo finale che ho visto e che credo sia stato spettacolare era quello di ‘Breaking Bad’. Era completo. Sorridevo perchè un buon episodio. Ho apprezzato il finale di ’24’, quel momento finale tra Chloe (Mary Lynn Rajskub) e Jack (Kiefer Sutherland) via satellite è stato bellissimo. Poi ‘I Soprano’. Tutti hanno criticato David Chase (creatore della serie, ndr), ma io pensavo ‘Non lo so, è come lui lo ha visto’. Sai, non ha preso quella decisione facilmente. Ci ha pensato, ed ha preso quella decisione. E sai cosa? Ha funzionato. Lo rispetto.”

Per Williamson, però, c’è un altro series finale a cui pensare: se per “The Following” le cose potrebbero essere più facili, per “The Vampire Diaries” dovrà affrontare un nuovo triangolo amoroso, tra Elena (Nina Dobrev), Damon (Ian Somerhalder) e Stefan (Paul Wesley):

“Devi chiamare Julie Plec (autrice della serie, ndr) e chiederle come finirà. Perchè ne abbiamo parlato. So come originariamente dovrebbe finire. Le cose cambiano, ma so che se finirà come sappiamo, oh, inizio a piangere. Adoro quello show”.

Questa volta, Williamson si potrà prendere un po’ più di tempo ed evitare di avere ripensamenti dell’ultimo minuto, anche se i fan saranno sempre pronti a criticare quando c’è di mezzo un triangolo.