Home Amici di Maria De Filippi Davide, Luca, Luca, Maria, Selvaggia e tutti gli altri (in rigoroso ordine alfabetico*)

Davide, Luca, Luca, Maria, Selvaggia e tutti gli altri (in rigoroso ordine alfabetico*)

Zanforlin

pubblicato 18 Marzo 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 20:10

Dunque, uno non può distrarsi un attimo che succedono cose. E questa volta è successo questo. E’ successo che Luca, che fa l’autore televisivo, ha lasciato Amici; che ha dato la sua versione dei fatti; che qualcuno gli ha chiesto se avesse o meno litigato con Maria, che fa la conduttrice; che Maria non l’ha presa bene e ad Amici ha detto che «ha deciso di lavorare in Spagna e non sarà con noi per il serale. La verità? A me oggi già manca ma invece, ieri, qualcuno gli ha telefonato chiedendogli se avesse litigato con me. E’ una cosa stupida e meschina. Avrei voluto telefonare a questa persona e offenderla poi ho deciso che fosse meglio evitare»; che Davide, che fa il blogger, ha detto su Twitter di essere lui quello che ha telefonato, ma poi ha cancellato i Tweet; che Luca (l’altro, quello che fa il giornalista) ha scritto su La Stampa il pezzo parlando di Maria e del suo sfogo; che Selvaggia (che scrive, conduce in radio e tv e fa l’opinionista) su Facebook fa notare, fra l’altro, che i giornalisti non sono più abituati a fare domande e che attorno a Maria si radunano solo persone che le dicono sempre sì, e che Luca (il secondo), da giornalista, dovrebbe difendere quelli che fanno domande; infine, succede che Luca (il primo) ha ammesso che Davide e altri cinque o sei lo hanno chiamato per sapere se avesse litigato con Maria. E che, no, non ha litigato con Maria.

Ok, un po’ faticoso, ma questo è il sunto di un fatto che si dipana fra la televisione, i blog, un giornale online, Facebook e altri posti, essenzialmente nell’etere o “sul web”.

Adesso, visto che abbiamo la fortuna (o la sfortuna?) di assistere a tutto questo dalla privilegiatissima posizione di chi, per una volta, fa da spettature, mettiamoci da tutti i punti di vista dei personaggi della nostra storia: è un bel gioco, quello dell’empatia. Aiuta. Vedremo bene che in questa storia, dove per fortuna non parliamo di invisibili senzatetto, di storie tragiche, di vite umane da salvare, ognuno dei personaggi in questione sta portando avanti il suo ruolo nel meraviglioso gioco delle parti del mondo della televisione e “del web”. C’è chi si difende, chi difende la squadra e il prodotto, chi attacca, chi cerca visibilità, chi se la tiene stretta, chi si difende attaccando, chi difende chi difende, chi difende chi attacca, chi attacca chi cerca visibilità e via dicendo, con tutte le combinazioni possibili e immaginabili. Chi è nel giusto? E chi sbaglia? Non si può giudicare: abbiamo detto che siamo empatici, no?

Quel che sorprende, in tutta questa storia, non è tanto quel che è successo, insomma: il tutto fa parte, mi sembra, della normale logica dello showbiz. Sorprende, purtroppo, la serietà che sta dietro a tutto questo.

Come se non fosse un immenso gioco delle parti, in cui anch’io, a questo punto, gioco nella mia: la mala-parte. La più comoda, a dire il vero, quando sei solo spettatore, perché è comodo fare quello che ascolta e si legge tutto e poi critica. Insomma, dovendo giocare la mia, di parte, direi che: dal mio punto di vista (quello del giornalista, in questo caso) fare domande è sacrosanto, farle cattive anche, vantarsene non lo è mai, difendere il prodotto è doveroso, accettare le critiche è saggio, criticare si può e si deve, avere un pensiero proprio pure. E poi che tutto questo andrebbe preso con la doverosa dose di ironia.

    (*) Perché utilizzo i nomi e non i cognomi? Così, perché dice che gli Amici, fra loro, si chiamano per nome. Naturalmente, i protagonisti sono, nell’ordine del titolo, Maggio, Dondoni, Zanforlin, De Filippi, Lucarelli
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