Das Signal, la miniserie tedesca di Netflix invia dallo spazio profondo un segnale a tutta l’umanità
Quattro puntate da un’ora per una serie sci-fi, mystery, thriller ma dal profondo messaggio sociale
Das Signal – Segreti dallo spazio è una miniserie tedesca sci-fi composta da quattro puntate da un’ora circa e disponibile suNetflix. Arrivata senza grandi campagne promozionali, un po’ nascosta dietro Supersex e The Gentlemen (e il sorprendente Resident Alien l’ennesima vecchia serie che trova una nuova vita sulla piattaforma), questa miniserie è una gemma che non dovreste lasciarvi sfuggire. All’interno di una solida ossatura sci-fi e mystery si cela una profonda riflessione sul presente e sull’umanità che porterà a una sorprendente rivelazione finale.
Das Signal, la trama
Paula è una scienziata mandata nella stazione spaziale internazionale per conto di un importante istituto di ricerca per studiare la riproduzione cellulare e la possibilità di far rigenerare i ricettori dell’udito. Proprio quando la missione è conclusa e insieme al suo collega dovrebbero tornare a riabbracciare i loro cari in Germania, succede qualcosa di imprevedibile e il ricongiungimento sembra rinviato all’infinito. Sven e la figlia sorda Charlie si ritroveranno al centro di un evento più grande di loro.
Das Signal, la recensione
Guardi Das Signal – Segreti dallo spazio e inevitabilmente la mente corre subito a Costellation su Apple TV+. I punti in comune tre i due prodotti esistono in entrambi i casi c’è una mamma, un’astronauta nella Stazione Spaziale Internazionale, c’è un mistero, ma soprattutto c’è una bambina come protagonista. Ed è sorprendente notare come il punto di vista di una bambina risulti in tutti e due i prodotti, cruciale per la buona riuscita della serie. La semplicità istintuale delle reazioni agli eventi dei più piccoli e al contempo la profonda intelligenza emotiva che mostrano è l’ideale contraltare di situazioni impossibili da affrontare anche per gli adulti. Dove il ragionamento logico degli adulti potrebbe risultare un freno, la semplicità dei bambini permette di spingersi oltre l’immaginario e l’immaginato.
La miniserie sviluppata in Germania da Philipp Leinemann e Sebastina Hilger è curata fin al dettaglio nella messa in scena. Notevoli i momenti in cui vediamo il mondo ovattato della piccola Charlie, ascoltando la realtà nel suo stesso silenzio. Ottima la ricostruzione degli spazi di vita di questa famiglia formata da un professore di storia un po’ anarchico e complottista, che non usa smartphone e si tiene distante dalla tecnologia, e di una scienziata disposta a tutto per andare nello spazio e portare avanti uno studio che li riguarda da vicino.
Abituato a scovare i risvolti nascosti nei meandri della storia, spinto per attitudine e professione a cercare i nessi causali di ogni evento, Sven non è un eroe per caso di un giallo alla Hitchcock quanto l’involontario padre di famiglia disposto a tutto per difendere la figlia. Anche a cercare una verità nascosta in audio frammentati, in ricostruzioni avventate date in pasto alla stampa.
“La lepre batte la volpe stando sempre un passo avanti” questa frase che Sven diceva a Paula prima di partire per lo spazio diventa un po’ il simbolo della serie, di come i più deboli possano sconfiggere i potenti che tentano in ogni modo di soffocare la verità controllando la narrazione e l’informazione. In una società sempre più polarizzata in cui nessuno vuole apparire debole, l’umanità ha perso la sua vera natura, ha dimenticato di come i risultati migliori possano essere raggiunti soltanto unendo le differenze e non ampliandole. Mentre abbiamo paura degli alieni che potrebbero arrivare da fuori, il vero pericolo è rappresentato da chi ci vuole dividere, chi preferisce lo scontro all’incontro, chi cerca sempre un nemico e dimentica l’amico.
Nel 1500 John Donne scriveva “No Man is an Island entire of itself; every man is a piece of the continent, a part of the main” siamo tutti parte di un’umanità e forse un segnale dallo spazio potrebbe aiutare a ricordarcelo. Das Signal in quattro episodi mostra quello che una storia dietro il thriller, dietro lo sci-fi, dietro il mistero può racchiudere anche riflessioni profonde.
Das Signal il cast
Il cast di Das Signal è impeccabile a partire da Sven interpretato da Florian David Fitz e Charlie (Yuna Bennett).
Florian David Fitz è Sven
Peri Baumeister è Paula
Yuna Bennett è Carlotta – Charlie
Nilam Farooq è Mira Hiraj
Hadi Khanjanpour è Hadi
Katharina Schuttler è Nora
Das Signal quante puntate sono?
Si tratta di una miniserie da 4 puntate da un’ora circa.