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Dario Vergassola a Blogo: “A Kilimangiaro mi volle Licia Colò. Camila Raznovich? Più sbarazzina, ma è brava” (VIDEO)

Nella nuova edizione dello storico contenitore di Rai3 Vergassola vestirà anche gli inediti panni di esperto letterario, intervistando alcuni scrittori.

pubblicato 9 Ottobre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 23:31

Alla fine della conferenza stampa di presentazione della nuova – quindicesima – edizione di Kilimangiaro (in onda da sabato 12 ottobre su Rai3 alle ore 15), Blogo ha rivolto alcune domande a Dario Vergassola. L’attore è stato confermato nel cast del programma fino all’anno scorso affidato a Licia Colò (da questa stagione sostituita da Camila Raznovich, che abbiamo intervistato); il suo ruolo – stando a quanto è stato annunciato – non sarà più limitato alle incursioni comiche, ma lo vedrà anche alle prese con interviste ‘più serie’ agli scrittori (nella prima puntata Cristina Bowerman). In apertura di post trovate la video intervista integrale (con marchettona al suo nuovo libro ‘La ballata delle acciughe’ e finale da non perdere), mentre di seguito potete leggerne una parziale trascrizione.

Sei il sopravvissuto, possiamo dirlo?

Sono il sopravvissuto dello scorso anno; è stata eliminata un po’ di gente. Saluto la grande Liciona (Licia Colò, ndr) che mi aveva voluto nel programma; la ricordo sempre, siamo in contatto, la sento e la chiamerò dopo la puntata. Quest’anno c’è stato un rimpasto… si rimpastano i governi, si rimpasta anche il programma. È arrivata Camila, che conosco. Molto più sbarazzina, veloce, rapida rispetto alla morbidezza e serenità di Licia. Licia era molto rassicurante, Camila è più sgattaiolante, nervosa, è un cavallo più da scatto. Però la vedo partita bene, è piazzata bene, è molto brava; parla di cose…. io non capisco neanche metà delle cose che dice. Mi sembra bella tosta.

In conferenza Camila ha parlato tantissimo e non si è capito bene se il tuo ruolo sarà ampliato o meno…

Penso di sì. Ho le rubriche dello scorso anno, intervenivo nelle interviste, facevo il giro del mondo in 5 foto, commentavo qualcosina alla fine e facevo delle incursioni. Credo che l’impianto resterà quello lì, ma cercherò di mettere qualcosa di meno ‘cazzaro’ al momento delle interviste con gli autori. Perché mi piace leggere e faccio anche cose diverse quando vado in giro nei teatri. Ci sarà qualche rubrica in più, come per esempio le 7 meraviglie: che siano ristoranti, discoteche, villaggi, barche. Spero che le quattro ore passeranno veloci.

Ci sarà molto spazio per i social. Tu come sei messo?

Io non ci capisco nulla. Quel poco che faccio su Internet sono terrorizzato perché ho paura di ‘cancella la cronologia’.

Camila ti ha definito un divoratore di libri. Quale scrittore vorresti intervistare?

Una volta con Serena Dandini abbiamo ‘sfinato’ Marías, uno spagnolo molto bravo. Poi non venne e mi dispiacque tanto. Posso consigliarvi due libri da leggere: i titoli sono ‘La città dei ladri’ (di David Benioff, ndr) – un libro meraviglioso – e ‘La ballata per la figlia del macellaio’ (di Manseau Peter, ndr). Detto questo, il 14 ottobre esce il mio libro, ‘La ballata delle acciughe’.

Perché non ti hanno affidato la conduzione di Per un pugno di libri quindi?

Io lo vorrei fare da una vita, ma non mi caga nessuno.

Davvero?

Veramente. Lo farei quasi gratis, come praticamente stiamo lavorando adesso in Rai.