Da questa stagione televisiva Le Iene Show ha pensato di ospitare degli stand up comedian: della riuscita alquanto discutibile vi avevamo parlato qui, ma per fortuna a spezzare la maledizione dei comici finora poco o nulla incisivi – mal supportati da una confezione che poco si addice al genere – ci ha pensato Daniele Gattano.
Comico di Colorado e Battute?, l’artista, gay dichiarato, ha portato un monologo breve ma intenso, coraggioso, un pezzo in cui ha fatto ‘i nomi e cognomi’ per dirla citando un attacco dell’ex premier Giuseppe Conte a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, allora all’opposizione.
Ora però che Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono al governo veniva difficile immaginare che qualcuno li avrebbe attaccati in maniera così plateale. Daniele Gattano esordisce raccontando un aneddoto di natura familiare:
“Io da piccolo quando sentivo la parola ‘fr0ci0’ pensavo fosse chi rubava il parcheggio a mio papà. Infatti sul muro quando hanno scritto ‘Daniele Gattano fr0ci0’ ho pensato ‘se manco c’ho la macchina’. Allora ho detto a mio padre di evitare di usare questa parola. Lui mi ha detto: ‘Ma io non sono omofobo’. Io gli ho risposto: ‘Ma anche Salvini dice di non essere omofobo, pure Meloni, La Russa.
Segue l’attacco frontale alla Presidente del Consiglio, che proprio ieri ha ottenuto la fiducia alla Camera dei Deputati:
“Quando sento Giorgia Meloni dire ‘Io non sono omofoba’ mi fa ‘na tenerezza: perché è brutto non accettarsi”.
Lo stand up comedian effettua un divertente parallelismo tra chi inizialmente non accetta il proprio orientamento sessuale e chi fa fatica ad accettare di essere un odiatore della comunità LGBTQIA+, citando perfino un conduttore televisivo di lungo corso che gli avrebbe provocato delle reazioni:
“Io ne so qualcosa: quando mi veniva duro guardando Gerry Scotti in tv – ognuno c’ha i suoi gusti – mi dicevo ‘Io non sono gay, sono un grande amante dei quiz. Poi però mi sono accettato, ho fatto coming out, solo che gli omofobi non si accettano, non fanno coming out, non dicono ‘Io sono omofobo’, ci girano attorno: il ddl Zan lo dobbiamo rivedere, i bambini hanno bisogno di una mamma e di un papà, Putin grande politico …”
Il comico dimostra un’ottima confidenza con il politicamente scorretto, regalandoci un’epica definizione del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin:
“Invece Putin chapeau, è omofobo dichiarato, Putin la legge anti-gay te la fa, l’omosessuale in Cecenia te l’ammazza, forse un pelino troppo. Ecco, Putin è un omofobo che lo ostenta, è il Malgioglio degli omofobi”.
Successivamente, Gattano racconta di aver conosciuto un fascista dichiarato su Grindr, popolarissima app di incontri per persone LGBTQIA+. Le app di incontri si sono rivelate una manna dal cielo per gli stand up comedian (soprattutto Tinder per quelli eterosessuali), ma lui non ne abusa:
“Invece l’uno che mi ha detto ‘Sono fascista’ l’ho beccato su Grindr. Prima di incontrarci mi ha scritto ‘Sono fascista’. Meno male, ho pensato, almeno mi arriva in orario”.
Infine, la proposta di istituire una ricorrenza per gli omofobi in concomitanza con il compleanno di un’alta carica dello Stato eletta nei giorni scorsi, dal profilo dichiaratamente integralista:
“Visto che noi gay c’abbiamo la Giornata mondiale del coming out, facciamola pure per gli omofobi. Scegliamo una data simbolica. Quand’è il compleanno di Fontana (Lorenzo, presidente della Camera, ndr)? 10 aprile? Segnatevela”.
Dopo il monologo (non comico) di Francesco Cicconetti sul transgenderismo, Le Iene Show mette a segno un altro gran bel momento di televisione con questo efficace e coraggiosissimo monologo di Daniele Gattano.