Dana Scully mostra gli X-Files
Dana Scully è probabilmente uno dei personaggi femminili più sexy della storia delle serie tv, interpretato da Gillian Anderson, classe 1968. L’u.r.s.t (unresolved sexual tension) che si creò nel corso delle stagioni di The X Files fu dapprima stimolo per la curiosità, poi intrigante, poi sfociò – mi duole dirlo – nel patetico. C’è un
Dana Scully è probabilmente uno dei personaggi femminili più sexy della storia delle serie tv, interpretato da Gillian Anderson, classe 1968.
L’u.r.s.t (unresolved sexual tension) che si creò nel corso delle stagioni di The X Files fu dapprima stimolo per la curiosità, poi intrigante, poi sfociò – mi duole dirlo – nel patetico. C’è un limite oltre al quale l’urst (uno dei topoi della narrazione seriale, che vive anche di queste piccole cose. L’urst, l’attrazione che non sfocia in un amplesso consumato – che si veda o meno -, in una vita di coppia conclamata, serve a mantenere lo spettatore incollato allo schermo nel corso delle puntate e a arricchire in qualche modo la psicologia dei personaggi; se ne possono fare molti esempi, da Hunter (Fred Dryer e Stepfanie Kramernel celebre poliziesco Hunter), alla scatenata coppia interpretata da Bruce Willis e Cybil Shepherd nel delizioso Moonlighting) deve cedere e sciogliersi in qualche modo, pena una rottura della sospensione dell’incredulità e un effetto involontariamente comico. Dovrebbe saperlo bene anche il prode J.J. Abrams, creatore di Lost (e qui mi fermo, per evitare brutte sorprese e anticipazioni a chi si trovasse a seguire la serie su RaiDue).
L’urst è un meccanismo fortissimo, che favorisce l’immedesimazione: dai personaggi, passa agli spettatori, che vogliono veder coronato il perenne corteggiamento-punzecchiamento dei loro beniamini.
Tutto ciò per dire che Gillian Anderson vorrebbe tanto ritornare a fare X-Files, insieme a David Duchnovny e Chris Carter, creatore della serie. Ma nel frattempo risolve la sua urst in sospeso con gli spettatori, al cinema, mostrandosi in topless. L’evento dovrebbe consumarsi nel film Straightheads, di cui francamente si sa ben poco.