Da Grande flop clamoroso (2.376.000 telespettatori, share 12,67%) o Da Grande apprezzabile operazione di rinnovamento del linguaggio televisivo? Il dibattito è molto acceso tra gli addetti ai lavori che sui social sembrano quasi scannarsi, da una parte e dall’altra (intanto noi di TvBlog, come sempre, abbiamo recensito la trasmissione prima che si conoscessero gli ascolti). I dati Auditel hanno sentenziato una cosa oggettiva: Rai1, con Da Grande, ha perso la serata, in favore della finale dell’Europeo di volley maschile, vinta dall’Italia, e di Scherzi a parte, proposti rispettivamente da Rai3 e da Canale 5.
Il dato che ispira una riflessione più profonda è quello relativo al target anagrafico 15-34. In questa fascia il ‘nuovo’ Da Grande condotto dal ‘nuovo’ Alessandro Cattelan è rimasto sotto il 10% di share (9.32%), mentre il ‘vecchio’ Scherzi a parte, condotto dal ‘vecchio’ Enrico Papi ha superato il 17% (17.48%). Come mai lo show di Rai1 non è stato seguito in tv dai più giovani, nonostante il prodotto sembrasse rivolto a loro?
Una possibile risposta arriva dal dato registrato dalla finale del volley maschile (trasmessa anche da Dazn), che nella fascia 15-34 ha superato il 16% (16.5%) di share ringiovanendo di molto la rete diretta da Franco Di Mare. E qui volutamente non si menziona Juventus-Milan, un altro evento sportivo teoricamente seguito da un pubblico anagraficamente trasversale. I dati della partita, terminata intorno alle 22.35 e trasmessa da Dazn, saranno, infatti, comunicati soltanto mercoledì.
Con i se e con i ma non si fa nulla, ma è lecito chiedersi cosa sarebbe accaduto se Da Grande (che, a dirla tutta, è stato tutelato dalla Rai nella nella collocazione in palinsesto) non avesse avuto contro l’evento sportivo in Polonia, con tanto di trionfo azzurro (l’ennesimo dopo gli Europei di calcio, le Olimpiadi, le Paralimpiadi e il volley femminile). La seconda e ultima puntata di Da Grande, in onda domenica prossima su Rai1, potrà, in questo senso, fornire ulteriori risposte.