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Cult, su Premium Action il thriller metatelevisivo

Su Premium Action di Mediaset Premium Cult, serie tv con protagonista un giornalista che indaga sulla scomparsa del fratello, legata ad una serie tv

pubblicato 25 Ottobre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 12:48

Da questa sera, alle 21:15 su Premium Action di Mediaset Premium, va in onda “Cult”, serie tv metatelevisiva che ci porta dietro le quinte di uno show di successo ma con un mistero dietro le quinte. Creata da Rockne S. O’Bannon, la serie tv è stata prodotta da Josh Schwartz, che dopo “The O.C.”, “Gossip Girl” ed “Hart of Dixie” si dà, senza successo, al mistery drama.

Jeff Sefton (Matthew Davis) è un giornalista investigativo che inizia a mettersi sulle tracce del fratello Nate (James Pizzinato), scomparso misteriosamente. Nate ha sempre pensato che ci fossero dei collegamenti tra la serie tv “Cult”, di cui è un fan, ed alcuni reati avvenuti nella realtà, ma Jeff l’ha sempre considerata una paranoia. Ora che il fratello, è scomparso, Jeff potrebbe scoprire che non aveva tutti i torti.

Inizia così ad indagare sulla serie e sui suoi protagonisti: l’attrice Marti Gerritsen (Alona Tal), che interpreta la detective Kelly Collins, e Roger Reeves (Robert Knepper), interprete del criminale Billy Grimm. Aiutato dall’assistente alla produzione Skye Yarrow (Jessica Lucas), Jeff si rende conto che la serie tv nasconde effettivamente qualcosa, e che i suoi protagonisti potrebbero essere al centro di un mistero.

“Cult” è un interessante esperimento che fonde metatelevisione e thriller, con una storia che scherza con l’eccessiva passione di alcuni fan verso le loro serie tv preferite. Lo show propone un racconto che cerca di analizzare come, oggi, la televisione sia dentro le nostre vite fino a poterne addirittura prenderne il controllo. Una critica ad una società dominata dall’immagine che prova ad evidenziare gli aspetti negativi che potrebbero conseguire se si lascia troppo spazio ad i media.

Lo show riporta in tv un’analisi del medium stesso, come già in passato hanno fatto, seppur in modi diversi, serie tv del calibro di “Studio 60 on the sunset strip” e “The Newsroom”. Trattare un tema del genere si è rivelato in tutti i casi molto rischioso, con risultati distinti. Nel caso di “Cult”, la serie tv è stata cancellata da The Cw dopo pochi episodi, a causa dei bassi ascolti.

Il motivo di questo insuccesso non è dovuto tanto alla trama, che invece offre spunti interessanti e rivela una mitologia che avrebbe potuto andare avanti per altri episodi, ma la sua collocazione in un network rivolto ad un pubblico troppo giovane, forse, per potersi soffermare sui questi posti dalla serie. The Cw ha provato negli scorsi anni a cambiare palinsesto con show più maturi (leggasi “Ringer”), ma il suo pubblico non ha gradito il tentativo. “Cult”, se fosse andato in onda su un canale più specifico per il target che cercava, forse avrebbe potuto trovare maggiore fortuna anche se, il pubblico tv, ha già dimostrato in passato che raccontare una storia metatelevisiva non sempre può dare gli effetti desiderati.



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