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Cucine da Incubo, settima puntata 26 giugno 2013: Il Piave

Settima puntata per Cannavacciuolo, che continua il suo tour tra Roma e Milano per sistemare famiglie e locali.

pubblicato 26 Giugno 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 17:06

Chiusa anche la settima puntata di Cucine da Incubo Italia, si può iniziare a tirare qualche conclusione. Intanto che questa puntata ci è parsa la più ‘artificiosa’ di tutte: dal litigio in sala tra il proprietario e gli avventori (a favor di telecamera) ai piatti sporchi in cucina (quasi troppo perfetti per essere veri) ci è sembrato che stavolta gli autori si siano dati particolarmente da fare per raccontare qualcosa.
O forse per raccontare qualcosa di diverso dalle altre sei puntate.

A differenza di Kitchen Nightmares, infatti, in Cucine da Incubo Italia ci sembra che le storie siano davvero fotocopia. Tutte attività familiari sull’orlo del fallimento per rapporti irrisolti o caratteri invadenti che creano problemi. Vabbè, anche negli USA e in UK i problemi in fondo sono sempre gli stessi, ma cambiano almeno i tipi di cucina, il tipo di locale. Qui sono tutte trattorie/pizzerie (nessun etnico o fusion, per dire) con i soliti piatti, i soliti errori, le solite soluzioni.

Beh, direte che il mercato della ristorazione in Italia è alquanto piatto e che è proprio questa tipologia di locali ad avere problemi, diversamente da altri. Sicuramente l’Italia dei ristoranti ha le proprie peculiarità, ma di certo anche andare avanti e indietro solo tra Roma (e dintorni) e Milano (e dintorni) non aiuta. Come insegna proprio Cucine da Incubo, proporre sempre gli stessi piatti finisce per annoiare il cliente.

Il punto, però, è che sembra di seguire ‘famiglie da incubo’ più che ‘cucine da incubo’…. A differenza delle versioni con Ramsay, da noi si punta più sui protagonisti di puntata che sullo chef. Certo, la differenza di carattere, di stile, di persona influisce non poco in questa impostazione ‘narrativa’ e alla lunga gli effetti si sentono. Il ‘nevrotico’ Ramsay farà anche girare la testa con i suoi modi da tarantolato, ma alla fine aggiunge ritmo laddove necessario e riesce a dare un tocco sempre ‘diverso’ alle solite storie.

Cannavacciuolo ha un altro stile, si sa: secondo me può essere valorizzato ancora di più, magari con meno parole e più ‘azioni’/consigli/ricette, con più attenzione ai dettagli della gestione di un locale, dalla comunicazione all’amministrazione, mettendo invece da parte le dinamiche psicologiche di famiglia, che sono davvero sempre le stesse, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno (cit.).

C’è tempo per i correttivi. La seconda stagione ci sarà, no? Intanto appuntamento a mercoledì prossimo con l’ottava puntata di Cucine da incubo Italia.

Cucine da Incubo, puntata del 26 giugno 2013 in diretta

22.48 “Vi auguro un futuro degno del vostro passato”: così Cannavacciuolo saluta la famiglia del Piave. E si commiata dal pubblico così:

“Una camomilla al padre ansioso, un caffè al figlio imbambolato e l’incubo è passato. Addìos”.

Ciao chef, ci vediamo mercoledì prossimo.

22.47 Nonostante un momento di panico di Salvatore, andato in iperventilazione, la riapertura va bene. Tutto pulito, buono, ordinato: tutti rispettosi e in pace. Durerà?

22.44 Nuovo meno, tra tradizione e innovazione: pochi piatti, ma di qualità tra coda alla vaccinara al risotto cacio e pepe. Salvatore si commuove, Fabrizio si illumina di gioia: so’ teneri, adesso…

22.40 E come si fa per le pizze? Semplice! Cannvacciuolo tira fuori il jolly, Giuseppe, Campione mondiale di Pizza nel 2009: starà con loro fin quando non troveranno un sostituto (vabbé, fin quando non si spengono le telecamere.

22.39 Ci siamo: è il momento della ristrutturazione del locale.

22.33 Comunque, la cosa bella è che i genitori di Fabrizio all’inizio ne hanno parlato come un ‘genio’ della cucina, l’unico con una vocazione. In realtà il giovanotto (39enne) la vera cucina non sa dove stia di casa. Gli mancano le basi, gli manca tutta la tecnica, praticamente. Stavolta Cannavacciuolo deve fare un miracolo…

22.31 Pare che Cannavacciuolo mi abbia sentito: la scorsa volta mi lamentavo di vederlo poco in cucina e questa volta presenta ben due ricette (anche le costolette di agnello alle verdure).

22.30 Cannavacciuolo però ci prova lo stesso, mostrandogli come fare un risotto cacio e pepe. A proposito, ricordatevi di non assaggiare mai con le dita. Potrebbero essere sporche e quindi alterare il gusto e l’assaggio.

22.28 Fabrizio si cimenta col raviolo fatto in casa. Siamo all’ABC… Ma non va. Neanche quelli sa fare.


22.26 Il primo passaggio di consegne tra padre e figlio si consuma al mercato: stavolta la spesa deve farla Fabrizio, ma Salvatore non perde mai occasione per parlare.

22.23 Mo’ vuoi vedere che la colpa dello sporco in cucina è di Lila che si fa in quattro per aiutare Fabrizio tra pizze, cucina e lavandino. E infatti alla fine tocca ad Alessandro, altro membro dello staff che non perde tempo a scaricare le colpe sulla collega, fare i piatti.

Cucine da Incubo Italia, Il Piave

22.22 Andiamo avanti, con l’ispezione in cucina. Le pile di piatti sporchi in cucina sembrano quasi una scenografia….

22.20 Approfitto della pubblicità per una piccola critica: arrivati alla settima puntata è tutto abbastanza monotono. Mi spiace, ma Kitchen Nightmare ha un maggior tasso di ‘variazione nell’identico’.


22.16 “Tu sei una palla impazzita qua dentro, rovini il lavoro degli altri” dice lo chef al proprietario. Alla fine Salvatore è arrivato a cacciare un tavolo di clienti che si è lamentato di un caffè mai arrivato. A me pare di aver visto anche qualche sorrisino sul volto del commensale irato, quasi si trattasse di una ‘parte recitata’ per esacerbare la tragedia… Pubblicità.

 

22.14 “Qua Salvatore manda tutti al manicomio” dice Cannavacciuolo, vedendo nell’ansia di Salvatore uno dei principali problemi. Ma mi sa che anche la cucina, in generale, non permetta di stare tranquilli.

22.12 Siamo al momento decisivo del servizio serale: cosa ne può uscire da uno chef che si divide tra le pizze e i fornelli, un caposala proprietario ansioso che gira come una trottola senza combinare nulla e del cibo pessimo? Il disastro completo. Poi ci si domanda perché da 5 anni ‘sto ristorante non funziona.

22.09 E siamo al coniglio: “E’ acido questo coniglio di mer**”. Si scatena l’inferno in cucina. Ma poi quando si tratta di parlare in faccia a Cannavacciuolo tutti zitti eh.

22.07 La gricia presentata con la pancetta?! Cannavacciuolo rimanda indietro il ‘piatto della casa’ ormai rassegnato e dalla cucina la trinità, ovvero lo chef Fabrizio guardato a vista da mamma Gaetana e papà Salvatore, dichiara che lui non è di Roma e non capisce niente. Ma come? “L’amatriciana è storia per Roma e si fa col guancialeeee” ringhia lo chef.

Cucine da Incubo Italia, Il Piave

22.05 Il raviolo del contadino con panna e pomodoro non si può guardare. “Almeno se i ravioli non li fanno loro li comprassero decenti… “. Eh beh, la base della casalinga svogliata in cucina, che diamine.


22.03 Siamo al primo momento topico, il primo assaggio: un menu che non finisce mai ma alla fine le cose non ci sono. Alla fine si opta per una gricia e un coniglio. I dolci? Meglio non parlarne.

22.00 Salvatore, il papà, ha un brutto vizio: non fa parlare gli altri. Testimonianza della sua ‘propensione’ alla prepotenza: manco un tavolino vuol far cambiare…
21.55 Bastano cinque minuti per fare il punto della situazione: un vecchio proprietario che non vuole cambiare e che arriva a fare la spesa al figlio Chef. E dire che è stato aperto da una delle autortà della cucina, una settantina di ani fa, però.

Cucine da Incubo, anticipazioni puntata del 26 giugno 2013

Cucine da Incubo Italia, Il Piave

Osteria n° 7 per Antonino Cannavacciuolo, atteso questa sera, mercoledì 26 giugno, a Frascati per risollevare le sorti de Il Piave nella settima puntata di Cucine da Incubo Italia, in onda stasera su Fox Life alle 21.55 e live su TvBlog.

Cosa ci faccia sui colli romani una trattoria/pizzeria dedicato al Piave ce lo spiegherà probabilmente lo chef Cannavacciuolo questa sera: a occhio, il baffetto bianco di Salvatore e lo stile del suo locale farebbe pensare a un ‘nostalgico’ del primo conflitto mondiale. Lo suggeriscono anche gli arredi, senza parlare della faccia disgustata dello chef all’assaggio dei piatti ‘forti’ dello chef. Dopo 70 anni di storia, la trattoria ‘nascosta’ tra i vicoli della patria del buon vino laziale rischia di chiudere.

A combattere ‘sul Piave’ troviamo Salvatore, il canuto proprietario con mansioni di cameriere, e il figlio Fabrizio, chef presuntuoso che ha l’ardire di dichiarare che Cannavacciuolo di cucina non ne capisce niente. Ma la battaglia più sanguinosa è quella tra padre e figlio, con inevitabili ripercussioni sulla conduzione del locale, che si arrabatta tra piatti di pessima qualità, servizio scadente e prezzi fin troppo alti.

Cannavacciuolo cercherà di far rientrare l’emergenza e di riportare famiglia e locale sulla retta via anche se la premessa, come sempre, non è delle più incoraggianti:

“Ho una sola parola stasera: disastro!”

dice lo chef dopo aver seguito il servizio serale.

Lo vedremo all’opera questa sera a partire dalle 21.55 su TvBlog: a furia di ringhiare qualche risultato lo porterà a casa ancora una volta prima del suo ‘addiosss’. Questa volta, però, pare che gli sforzi di Cannavacciuolo non siano serviti: a leggere un po’ di recenti recensioni online, Il Piave sembra offrire ancora pizze poco appetitose (per non dire ‘immangiabii’) a prezzi che gli avventori considerano troppo alti.

Ma procediamo con ordine: per stasera seguiamo il restyling de  Il Piave, poi ci occuperemo del post-Cannavacciuolo.

A stasera.


Cucine da Incubo Italia, Il Piave

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Cucine da incubo (Italia)