Cucine da incubo, sesta puntata 19 giugno 2013: Re Artù
Un vero e proprio ping pong tra Roma e Milano per lo Chef Cannavacciuolo in questa prima (?) stagione di Cucine da Incubo: la sesta puntata vede lo chef a Gaggiano (MI).
Sesta avventura targata Cucine da incubo Italia e sesto successo per Cannavacciuolo che si è trovato ancora a insegnare ai titolari di un ristorante che ciascuno deve stare al proprio posto. Sarà mica un caso che finora tutti gli ‘interventi’ dello chef hanno interessatoristoranti a gestione ultrafamiliare? Unire parenti e lavoro si dimostra cosa pericolosissima. Lo dimostra anche il ‘caso’ della prossima settimana, la settima, già presentato in coda alla puntata di stasera: lo chef tornerà a Roma (ancora?), o meglio sulle sue colline – per la precisione a Frascati -per salvare il Ristorante Il Piave. sull’orlo del fallimento dopo 70 anni di onorata carriera. Anche qui è tutto in mano a Salvatore, chef e titolare, alla moglie Gaetana e alla loro famiglia. L’atto di fallimento è praticamente già firmato…
Lo chef partenopeo si ritrova così a viaggiare sulla tratta Roma – Milano: la sta consumando a furia di andare avanti e indietro. Appuntamento mercoledì 26 giugno alle 21.55 su Fox Life e come sempre live su TvBlog. Adiossssss
22.46 “I tre cavalieri della Tavola Rotonda! Re Artù, addioss“. E finisce così la sesta, soddisfacente puntata di Cucine da incubo.
22.45 Tutti galvanizzati dai nuovi piatti, dalle nuove divise e dal nuovo locale hanno funzionato come un orologio e chef Cannavacciuolo è soddisfatto.
22.43 Avviata la barca sotto lo sguardo soddisfatto di Cannavacciuolo, che ormai ha dispensato piatti a base di cubetti di cotechino e insalate di polpo, lo Chef Stefano si trova un po’ in difficoltà. Davide fa lo stesso errore di sempre e fa per mettersi ai fornelli anche lui, abbandonando la sala. Cannavacciuolo lo ferma subito: “Che ca**o fai?”. E tutto torna a filare liscio.
22.40 Nuovo menù, nuovo locale, nuove divise: si riapre!
22.38 Arredi più asciutti, lampadari moderni, gran tavolo di legno centrale, alla maniera di Re Artù. E l’apparecchiatura è blu, come l’acqua su cui si affaccia il ristorante.
22.35 Entrano in scena gli architetti e i designer di Cannavacciuolo che rinfrescano il Re Artù. Che ora ha un nuovo menu a base di polenta (vera) fritta, pesce – a richiamare il Naviglio – e specialità del territorio…
22.31 No, Cannavacciuolo nell’Ape non ci entra. Ma i fratelli Cremon sembrano rinati sulla loro Apetta attrezzata per lo street food. Dopo la pubblicità il nuovo menu e il restyling.
22.26 E finalmente Cannavacciuolo si mette ai fornelli per una crema di zucca con rocher di caprino: sarà il piatto del rilancio. Lo chef lo farà assaggiare a tutto il paese, su un’Ape. Stefano è entusiasta.
22.24 Cannavacciuolo non perde tempo: mette i tre fratelli a imbiancare la cucina e a rinnovare l’ingresso. Prima ancora di chiamare i suoi architetti … Un modo per metterli al lavoro insieme, in realtà. E i ‘vaffan…’ da parte dei fratelli e di Cannavacciuolo si sprecano, ma nella simpatia, eh…
22.21 Muri gialli, piastrelle in bilico, cella frigorifera confusa, fiori di plastica raccogli polvere. E quando arriva alla cella dei vini, “questi sono i vini che ha bevuto Re Artù”. Tutto fermo a venti anni fa…
22.20 Siamo al secondo atto, la ricostruzione… Si parte dall’ispezione in cucina.
22.15 “Dovete imparare a lavorare insieme e fare un ingraggio. Da domani qui dentro voglio vedere un orologio svizzero”… e detto da un napoletano… Pubblicità.
22.14 Altro che crisi congiunturali? Qua l’unico motivo per cui il re Artù è destinato a chiudere sono i tre fratelli: uno chef che si impappina con le pentole (e serve per antipasto mezzo flan), una sala che non funziona, un direttore di sala che entra in cucina per mettersi ai fornelli. Insomma zero organizzazione.
22.12 “Fratelli flagelli, litigano e fanno pace. A non fare il proprio mestiere si rischia di fare la zuppa nel paniere”, dice Cannavacciuolo. Prego??
22.09 Siamo al servizio serale: tutta Gaggiano è al Re Artù e la sala va in panne. La cameriera non sa che le comande fanno numerate con i numeri del tavolo. Non hanno mai dato numeri ai tavoli, evidentemente non ne hanno mai avuto bisogno. E anche la cucina va nel pallone… Disastro totale.
22.08 Terminato il servizio chef Stefano è a rapporto. E capisce che è proprio lui a non voler cambiare nulla. Dice di non averlo mai fatto perché non sa come farlo: sarà davvero solo questo?
22.07 Miracolo! Il canguro gli è piaciuto! “Il piatto che mi aspettavo di criticare di più mi è piaciuto, ma è freddo”. E freddo non si serve nulla…
22.05 L’antipasto viene buttato via praticamente integro, la pappardella all’anatra non sa di anatra e la polenta offerta è istantanea. La faccia di Cannavacciuolo è tutta un programma. E deve arrivare ancora il canguro…
22.02 Addirittura Cannavacciuolo sfodera un iPad per leggere le recensioni prima di entrare nel locale. Arrivato dentro e sfogliato il menu, non può che ordinare la ‘lombardissima’ carne di canguro e soffermarsi sugli arredi: “Qui ci vedo bene i vecchietti a giocare a carte col mezzo litro…”. Perfetto
21.59 Da quanto si capisce il problema principale è Stefano, umorale e collerico, a cui i fratelli non sanno dire no. Risultato? I tre fratelli per restare aperti si sono indebitati con il padre, mentre Marco e Davide per ‘campare’ fanno anche altri lavori.
21.57 Stefano si occupa dell’amministrazione, Davide è anche chef e Marco è cameriere con la moglie Donatella e la figlia Noemi.
21.55 Precisi come gli svizzeri ecco l’introduzione alla puntata: tre fratelli in difficoltà proprietari e chef del Re Artù, un menu superato, cibo immangiabile e litigi continui.
21.51 Il promo della puntata ci avvicina all’ora X. Cannavacciuolo sta per raggiungere il Re Artù.
Cucine da incubo, sesta puntata 19 giugno 2013: anticipazioni
Antonino Cannavacciuolo si prepara alle sesta puntata di Cucine da Incubo Italia, in onda domani, mercoledì 19 giugno 2013, su Fox Life e in diretta su TvBlog con i nostri – e vostri – commenti live a partire dalle 21.55. Questa settimana lo chef Cannavacciuolo torna nei pressi di Milano, e per la precisione a Gaggiano, per salvare il Re Artù, ristorante che sembra rimasto all’epoca medievale.
Eh sì, la prima cosa di cui si lamenta Cannavacciuolo assaggiando le portate del re Artù è proprio la loro ‘vecchiaia’. “Ma lo sapete che i tempi sono cambiati?”, chiede lo chef ai proprietari del locale, consapevoli che la loro cucina è rimasta un po’ troppo legata agli anni ’80 (quantomeno del secolo scorso).
Cannavacciuolo deve quindi togliere un bel po’ di polvere dal menu del Re Artù – oltre che il grasso dai fornelli delle cucine – e riportare locale e proprietari al ventunesimo secolo. E questa volta ha a che fare con ben tre fratelli titolari – Stefano, Davide e Marco – che ovviamente saranno ‘epitetati’ come i ‘cavalieri della tavola rotonda’.
Famiglia e lavoro tornano, dunque, a incrociarsi e a creare problemi al futuro di un’attività commerciale. Ma sembra proprio che con l’intervento dello chef pluristellato il Re Artù, con la sua vista sul Naviglio Grande e il suo giardino interno, sia destinato a grandi tavolate (non per forza rotonde). Appuntamento a stasera alle 21.55 per la sesta puntata di Cucine da Incubo Italia live su TvBlog.