Crisi per il Tg5?
Enzo Mauri ci ha mandato quest’oggi uno scritto sui recenti cali di ascolto del Tg5. Crisi in vista o momento passeggero? Se da un lato il direttore Massimo Donelli puo’ dormire sonni tranquilli per i risultati autunnali piu’ che positivi del “suo” Canale 5 ,dall’altro la nota stonata e’ costituita da un Tg5 di Clemente
Enzo Mauri ci ha mandato quest’oggi uno scritto sui recenti cali di ascolto del Tg5. Crisi in vista o momento passeggero?
Se da un lato il direttore Massimo Donelli puo’ dormire sonni tranquilli per i risultati autunnali piu’ che positivi del “suo” Canale 5 ,dall’altro la nota stonata e’ costituita da un Tg5 di Clemente J Mimun che proprio non va. A poco piu’ di un mese dal restyling che ha coinvolto la scenografia e il “taglio” delle notizie, gli ascolti del Tg di Mimun sono in caduta libera.
L’ennesima debacle si e’ verificata ieri sera alle 20 (19/12) quando il Tg1 di Gianni Riotta, diretto concorrente, ha distaccato la testata giornalistica dell’ammiraglia Mediaset di oltre nove punti, con 7 milioni 568 mila telespettatori e il 32,85 di share contro i 5 milioni 478 mila del Tg5 e il 23,62 per cento di share. Insomma nella redazione del Tg Mediaset si respira aria di crisi e la stessa redazione ha chiesto in coro un incontro con l’Azienda e il direttore: “Per tutelare gli spazi storicamente gestiti dal Tg5 e per valutare insieme le nuove opportunità che si aprono nel palinsesto di Canale 5 e le risorse necessarie a rilanciare la proposta informativa del Tg5, che secondo la redazione necessita di un rafforzamento qualitativo e quantitativo“.
Chiarimento necessario secondo noi in vista del nuovo magazine Mattino 5, che dovrebbe andare in onda il prossimo anno nella fascia 9-11 e per evitare che la situazione degli ascolti per il Tg5 divenga insostenibile. Dal canto suo il direttore di rete a proposito del contenitore del mattino ha cosi chiosato: “Mattino 5 è un progetto di lavoro che manderemo in onda solo quando saremo soddisfatti“. Non ci resta che attendere.