Crisanti lascia l’Università di Padova per l’indagine sui tamponi rapidi trattata da Report
Andrea Crisanti ha deciso di lasciare l’Università per essere libero di difendersi nell’inchiesta sui tamponi rapidi trattata anche da Report.
Il virologo Andrea Crisanti, ora anche senatore nelle fila del PD, si è dimesso dal ruolo di docente ordinario di Microbiologia all’Università di Padova. Lo ha fatto con una PEC inviata il 31 dicembre alla rettrice dell’Ateneo, come si legge su PadovaOggi. Una scelta che arriva a seguito dell’inchiesta sui tamponi rapidi condotta dalla Procura di Padova, ma che sarebbe stata formalizzata ancor prima della diffusione di alcune intercettazioni “imbarazzanti” da parte di Report, che ne ha annunciato la diffusione nelle anticipazioni della puntata in onda questa sera, 2 gennaio 2023. Intercettazioni che testimonierebbero l’ostilità di Luca Zaia, Governatore del Veneto, verso Crisanti in una situazione piuttosto complessa che risale ai tempi più duri della Pandemia della quale Report si era già occupata, riguardante appunto “attestazioni scientifiche falsea giustificare appalti milionari per tamponi rapidi”, come si legge nelle anticipazioni dell’inchiesta di Danilo Procaccianti, “La grande truffa”, in onda questa sera.
“In Veneto, durante la seconda ondata della pandemia, è accaduto il disastro: 1600 morti in più rispetto alla media nazionale. Cosa è successo? Dopo l’inchiesta di Report dello scorso anno si è mossa la procura di Padova e ha chiesto il rinvio a giudizio di quello che per il governatore Zaia era l’Elon Musk del Veneto, il dottor Roberto Rigoli: sostanzialmente nella gestione della seconda fase della pandemia aveva preso il posto del professor Crisanti come braccio destro di Luca Zaia. I magistrati scoprono che a giustificare appalti milionari per i tamponi rapidi, ci sarebbero attestazioni scientifiche false. Nel corso delle indagini spuntano anche intercettazioni imbarazzanti”.
La Procura sta conducendo le proprie indagini, dunque. Crisanti ha motivato la decisione di lasciare l’Università con la necessità, o meglio l’intenzione, di “essere libero di prendere ogni decisione che mi riguarda, visto che vi sono molte intercettazioni che riguardano anche altri docenti dell’Università” come ha dichiarato all’ANSA. Il senatore ha poi aggiunto all’ADNKronos:
“La decisione è dovuta al fatto che, se gli avvocati identificheranno delle responsabilità di carattere penale, sulle quali nel caso ho tutta l’intenzione di andare a fondo, non voglio mettere in imbarazzo l’ateneo che, fra le altre cose, si trova anche in una situazione di collaborazione istituzionale con la Regione Veneto”.
Stasera, dunque, vedremo quali altri documenti ha recuperato Report.