Costanza Caracciolo a Blogo: “Fatti unici divertente, la vita di chi vuol far tv è precaria”
“Il piccolo schermo è cambiato, la vita di chi vuole fare televisione è precaria”. Intervista a Costanza Caracciolo, protagonista di Fatti Unici.
C’è anche Costanza Caracciolo nel commissariato di Fatti Unici, la nuova sit-com con il pubblico della seconda serata di Rai 2 che possiamo definire anche una sorta di spin off del fortunato Made in Sud. “E’ una commedia surreale, fa molto ridere – racconta l’ex Velina a Blogo – Io mi sono divertita un sacco, non avevo mai lavorato a stretto contatto con dei comici. Non riuscivamo mai a portare le scene a termine, nascevano battute su battute ed è stato troppo divertente”. Assieme a lei, sul palco del Teatro Tam di Napoli, anche Maria Bolignano, Lorella Boccia, Paolo Caiazzo, i Malincomici.
Costanza, qual è il tuo ruolo?
“Io sono una poliziotta… molto gelosa. Il mio compagno è Ciro, un ex detenuto nonché fratello del commissario, il questore è mio padre. Si creano una serie di situazioni surreali. Silvana, il mio personaggio, ha una gelosia talmente esasperata… che fa ridere”.
Questo rappresenta il tuo debutto nelle vesti di attrice.
“E’ la mia prima esperienza. Sono molto ironica ed autoirònica, quindi iniziare con una commedia è stato super divertente. Ho pure potuto usare la mia cadenza e la mia lingua, meglio di così…?”.
Ti senti un’attrice? Hai studiato recitazione?
“Studio recitazione da un bel po’ di anni. Già ai tempi di Striscia frequentavo un corso. Ma tutto quello che ho studiato – dizione in primis – non è servito per Fatti Unici, mi hanno chiesto la cadenza siciliana e mi sono lasciata andare”.
Fatti Unici è considerato uno spin-off di Made in Sud. Se Elisabetta Gregoraci decidesse di abbandonare la conduzione del programma, tu che fai? Ti proponi per sostituirla?
“Il produttore, gli attori e gli ospiti sono gli stessi di Made in Sud. Elisabetta è molto brava, io lo condurrei volentieri. E’ una famiglia ormai, ci conosciamo tutti”.
Com’è stato il post Striscia?
“Ci dev’essere molta pazienza. La televisione non è più quella di una volta, le possibilità di lavorare sono diminuite. Il segreto è quello di non avere fretta, studiare, attendere l’occasione giusta”.
L’etichetta di ‘Velina’ ti pesa?
“E’ un’etichetta che so di dovermi portare dietro a vita, è stata una mia scelta e non me ne pento. E’ una sfida poter dimostrare di saper fare anche altro. Non è che se ho fatto la Velina non posso fare altro”.
Su Striscia hai dichiarato: “Ci sono tante regole alla quale dobbiamo sottostare”. Il mondo di Ricci è così particolare?
“Lì stavamo in una campana di vetro, c’erano regole comportamentali e di educazione. Piccole cose ma giuste ed importanti. E’ stata la scuola migliore. Avevo 18 anni, ero appena maggiorenne. E aver fatto di quel mondo, è servito per affrontare tutto quel che è successo dopo”.
“E’ un mondo precario. E’ una fortuna far parte di un programma”.
“Confermo. Sono stata fortunata perché per quattro anni ho lavorato in un programma quotidiano, è stata una grande fortuna. Oggi i programmi quotidiani sono nelle mani di conduttori affermati e difficilmente vengono sostituiti, il pubblico è affezionato a loro ed è giusto che sia così. E’ pure vero che la televisione, oggi, non offre grandi opportunità. La vita di chi vuole far tv è precaria”.
Cosa vorresti fare adesso?
“Non ho le idee chiare. All’inizio pensavo di voler fare la conduttrice, in un periodo successivo l’attrice. Sono due mestieri differenti, ma la recitazione mi aiuta ad affrontare la timidezza anche per un’eventuale conduzione futura. Non dico di no né alla tv né al cinema, piano piano troverò la strada giusta”.
Hai anche iniziato una carriera da stilista…
“Questo mi fa ridere. E’ tutto iniziato per gioco, bisogna studiare e saper disegnare per fare la stilista. E non è neppure quello che voglio fare nella vita. Lo faccio per divertimento… anche perché io non so disegnare ma ho molta fantasia”.