Così amavano, così ameremo: le tv vanno senza saperlo dove il disamore le porta (2)
Non è solo la programmazione estiva che lascia a desiderare. Le televisioni sembrano avere perso, anzi stanno perdendo sempre di più ,la bussola nella scelta dei programmi e nella loro realizzazione. Il vuoto creativo è profondo; e va peggiorando. Non si tratta della solita previsione per l’autunno. No, la bussola gira e consuma i generi, i conduttori, le risorse, indica un orizzonte privo di sponde, una deriva. I reality hanno spazzato via tutto. E se stessi. A quanto pare. Già da anni qualcuno aveva capito che i problemi delle tv non sono d’ordine creativo e quindi tecnico, per quanto riguarda i progetti e le realizzazioni. La questione è profonda. Tocca i temi dell’amore, del sesso, dei sentimento, delle forme di unione come la famiglia e i rapporti d’affetto tra le persone, specie tra i giovani. In un libro del 1982, “Rifugio in un mondo senza cuore. La famiglia in stato d’assedio” (Bompiani),il grande sociologo americano Christpher Lasch raccoglie i segnali dei “delitti”