Corrado Calabrò presidente AgCom: “Svincolare la Rai dai partiti e lotta all’evasione del canone”
Parola di Renato Calabrò presidente dell’AgCom (Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni): La Rai non ha le risorse sufficienti per migliorare la rete trasmissiva, per investire nell’alta definizione e nella televisione su internet, svolgendo quel ruolo di pivot delle nuove tecnologie segnato nelle nostre Linee guida. Si liberino quindi gli elementi imprenditoriali con un assetto
Parola di Renato Calabrò presidente dell’AgCom (Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni):
La Rai non ha le risorse sufficienti per migliorare la rete trasmissiva, per investire nell’alta definizione e nella televisione su internet, svolgendo quel ruolo di pivot delle nuove tecnologie segnato nelle nostre Linee guida. Si liberino quindi gli elementi imprenditoriali con un assetto diverso della governance, svincolato dai partiti, che valorizzi la capacita’ gestionale e decisionale e si chiarisca e si renda più trasparente e ‘accountable’ agli utenti il ruolo della tv pubblica.
Questi alcuni dei richiami fatti da Calabrò durante la presentazione di ieri della relazione annuale al Parlamento. L’invito lanciato al fine di recuperare il ruolo della Rai è semplice e consiste nel liberarla dai partiti e nel favorire maggiori introiti. Forse più facile a dirsi, ma molto più complesso da farsi.
Per Calabrò recuperare il pagamento del canone è possibile e ha detto (anzi scritto) che il processo deve partire dalla riduzione dell’evasione :
La Rai, comunque, deve acquisire effettivamente le risorse del canone, con un sistema di riscossione che riduca l’evasione, anche per migliorare la qualità
Come lavorare sulla qualità? Scrive Calabrò:
La soluzione c’è; basta volerla. Finalmente il mini-qualitel ci ha fornito indicazioni che la Rai dovrebbe tenere in conto nel formare il palinsesto del servizio pubblico.
Immediata la replica di Paolo Garimberti presidente Rai:
Potrei sottoscrivere le dichiarazioni di Calabrò su entrambi i punti. Sulla governance, perché è necessaria una riforma che sia fatta però da qualcuno che conosce bene quali sono i veri problemi della governance Rai. Sento parlare di riforma in modo dilettantesco: va fatta invece in modo professionale. Ci sto lavorando molto seriamente. Non mi piacciono progetti che si sviluppano solo in un’ottica politica e che sparano nel mucchio tanto per sparare. Ha ragione Calabrò: gli strumenti ci sono, sono semplici, quasi banali. Basta soltanto volerli applicare. Rimando perciò la palla al Governo e al Parlamento: sanno benissimo come si può fare, lo facciano.