Corrado Augias torna su Rai 3 con La gioia della musica: “Sarà l’ultima edizione, per tante ragioni”
Corrado Augias torna su Rai 3: “Questa edizione era stata fatta per metà. Con l’amministratore delegato Sergio abbiamo convenuto che fosse il caso di proseguire. Anche perché era impegnata l’orchestra della Rai”
Corrado Augias torna su Rai 3 con la nuova edizione de La gioia della musica, in onda da lunedì alle 20.15 per le prossime quattro settimane. Una terza stagione, che per stessa ammissione del conduttore non prevedrà un ulteriore seguito. “Direi di no, per tante ragioni – ha dichiarato a Che Sarà – ad esempio per il fatto che io non so se sarei qui su questa Terra…”.
Un’ironia chiamata a nascondere in parte le tensioni venute a galla con la tv di Stato. “Questa edizione era stata fatta a metà quando ho lasciato questa amata azienda”, ha proseguito Augias. “La Rai è parte della mia vita, come non amarla. Con l’amministratore delegato Sergio abbiamo convenuto che fosse il caso di proseguire. Anche perché era impegnata l’orchestra della Rai, novanta persone, era doveroso farlo”.
A una settimana dall’esplosione della vicenda Scurati, il giornalista non si è lasciato scappare l’occasione di qualche stoccata: “In questo momento non siamo tanto bene – ha detto riferendosi a Serena Bortone – lei stessa non è che professionalmente sia in perfetta salute. Nei giorni scorsi ho visto che ha avuto molto da fare”.
Inevitabile pertanto un commento sulle polemiche del 25 aprile: “Penso che chi non è antifascista abbia difficoltà a definirsi antifascista. Adesso va di moda definire la Repubblica afascista, non basta. Lo scudo della nostra libertà è la Costituzione, che è intrinsecamente antifascista. La Costituzione è stata scritta tra la fine del 1946 e tutto il 1947, c’erano ancora le macerie fumanti, è una Costituzione vigorosa nel sentimento antifascista”.
Poi, rivolgendosi al governo, ha affermato: “Chiunque assuma incarichi pubblici a quel livello deve giurare di osservare la Costituzione. Io non mi aspetto di essere malmenato con manganello e olio di ricino, sono caricature improponibili, ma mi aspetto che nella nostra vita si insinuino elementi illiberali. Il fatto che Scurati non abbia potuto leggere qua la sua commemorazione del 25 aprile è un sintomo illiberale. Qualcuno si è spaventato di quelle parole perché è già intriso del clima che si sta tentando di immettere. E’ questo che mi preoccupa”.