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2020, un anno di pandemia in diretta tv: le immagini

La pandemia ha rivoluzionato il modo di fare la tv: ecco come l’emergenza sanitaria è riuscita ad irrompere nel piccolo schermo

22 Dicembre 2020 09:00

Avevamo cominciato questo 2020 (o venti venti, chiamatelo pure come volete) con altri programmi. Lo avevamo iniziato con tutt’altro spirito. Lo avevamo cominciato con un augurio, godercelo al meglio e lo avevamo cominciato magari con la buona volontà di fare esperienze che probabilmente non abbiamo mai avuto modo di fare. Noi che giornalmente vi raccontiamo la televisione e i suoi mille retroscena abbiamo vissuto un anno talmente paradossale che quasi ci viene difficile realizzare sia veramente trascorso. Lo abbiamo guardato tramite uno schermo, quello dalla quale ogni giorno si sono spese parole, numeri, annunci, speranze, preoccupazioni, tensioni.

E nel periodo in cui si tirano le somme su ciò che si è fatto durante gli ultimi 365 giorni, noi siamo qua a riassumere un anno televisivo che racchiude il vero senso della parola ‘incredibile’.

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Ciò che ricordiamo del pre-covid è una scena che per tanti è diventata esilarante nel suo caso, così contorto. Siamo fermi ad un 8 febbraio 2020 in cui al 70° Sanremo – ultimo vero baluardo della spensieratezza prima del dramma – due artisti litigano sul palcoscenico più importante della televisione a furia di “Le brutte intenzioni e la maleducazione“, un verso che ha lasciato il segno di un Festival per tanti versi indimenticabile. Poi? Il buio.

Una pandemia in diretta tvIl riassunto del 2020… in 20 minuti.

Posted by Marco Salaris on Saturday, December 19, 2020

Basta guardare questa clip  per capire qual è stato il punto d’inizio del tunnel. Sebbene le prime notizie sul Covid-19 – risalenti alla fine di gennaio 2020 – vennero riportate dai telegiornali senza un allarmismo pressante, diversa fu la situazione a partire da sabato 22 febbraio, quando il numero dei casi salì vertiginosamente a quota 152.

Quella data segna un primo importante sblocco: il virus non viene più preso sottogamba, ma c’è qualcosa di ben più serio. A farcelo capire meglio fu un Consiglio dei ministri volto a prendere le primissime misure di contenimento del virus e che durò più di 3 ore. Venne seguito minuto per minuto da Enrico Mentana in un’edizione delle 20 del TgLa7 che in via eccezionale si allungò e di parecchio sino a sfondare il muro delle 22 (si arrivò alle 22:15): “Stiamo affrontando una sfida e bisogna essere ben informati” concluse quella sera il direttore della testata.

I giorni passarono e i primi segnali di un cambio drastico li abbiamo visti esattamente 24h dopo. Due trasmissioni, Che tempo che fa e Live non è la d’Urso decidono di andare in onda ugualmente, ma senza pubblico. Scelte condivise per “senso di responsabilità” dalle rispettive aziende e prese in considerazione anche da molti altri programmi, un’azione che si espande a macchia d’olio fino a coinvolgere il 95% delle produzioni delle dirette aventi il pubblico presente.

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La prima ondata: il lockdown in diretta

La tv diventa inerme, subisce. Nel giro di pochi giorni si trasforma in un unico servizio pubblico che lega tutti indistintamente dalla loro casacca: Rai, Mediaset, La7, Sky. Fa catenaccio, si dimostra squadra e guarda ad un’Italia che la sera del 9 marzo 2020 va incontro ad un dovere chiamato ‘lockdown’ che poi si concretizzerà due giorni dopo, l’11 marzo con il Decreto ribattezzato con un hashtag #IoRestoACasa.

Tutte le principali reti televisive: Rai 1, Canale 5, La 7 irrompono nel prime time: “Edizione straordinaria, tra poco il Presidente del consiglio avrà delle importanti comunicazioni da fare“. Qui si gioca il ruolo dello “spettacolo che deve andare avanti”. Nella stessa serata Alfonso Signorini si ritrovò spiazzato ed aprì la puntata (comunque prevista) del Grande Fratello VIP dagli studi di Cologno Monzese (Milano) con queste parole: “Questa è una puntata molto difficile per me e per la storia di questo programma in particolare“.

Gli annunci delle imminenti informative di Conte hanno sempre avuto un impatto decisamente forte. Le sue frequenti presenze  hanno televisivamente portato un record: il 2020 è stato l’anno con il maggior numero di edizioni straordinarie nella storia della televisione italiana. Sommariamente tra Rai e Mediaset se ne contano più di 10 e riguardano esclusivamente le comunicazioni della quale vi stiamo parlando.

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Ricordiamo, fra le più discusse in rete, la sera di sabato 21 marzo 2020. Il paese è già nel pieno dell’emergenza, la tv quindi si rimbocca le maniche e decide di ampliare l’0fferta d’intrattenimento alla luce delle decisioni di chiudere cinema e teatri. Su Rai 1 è in onda un best of di Viva Rai Play (al posto di “Ballando con le stelle” che qualche settimana prima era stato rinviato a data da destinarsi), mentre su Canale 5 viene replicata la prima puntata dell’edizione 2019 di Ciao Darwin.

Alle 22:40 entrambe le trasmissioni vengono tagliate per le straordinarie del Tg1 e del Tg5, entrambi i tg attendevano le dichiarazioni di Conte indicate anche da un orario che però non viene rispettato. Rispettivamente Emma d’Aquino con Roberto Chinzari da un lato e Domitilla Savignoni dall’altro riescono a portare avanti una diretta a braccio per 45 lunghi minuti finché, alle 23:25, ecco comparire il Presidente del Consiglio per un messaggio che durerà solo 5 minuti. Incredibile, appunto.

Nel messaggio, Conte annunciò la decisione del Governo di disporre la chiusura di  tutte le attività produttive non essenziali sottolineando che si tratta della crisi “più difficile che l’Italia sta vivendo dal secondo dopoguerra“.

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Covid-19: la pandemia in tv, come ci si è comportati?

Nei giorni a seguire la pandemia da Covid-19 rimane ovviamente al centro delle tematiche dei programmi di infotainment. Mediaset organizza prime serate dedicate solo all’informazione, molte delle quali su Rete 4, mentre le reti nazionali Rai aggiungono alla loro offerta anche il simulcast in diretta con RaiNews24. La all-news conquista degli slot d’inserimento nella programmazione della giornata (che suscitarono anche qualche polemica interna alla Rai).

Rimane memorabile però la benedizione straordinaria Urbi et Orbi con l’indulgenza plenaria impartita da Papa Francesco da una Basilica vuota di Piazza San Pietro il 27 marzo 2020. La fotografia del Pontefice solitario sotto la pioggia è una delle immagini più forti del periodo. Nello stesso pomeriggio è un altro evento a dare una scossa al paese ed è il messaggio alla nazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia – dice il Presidente – Abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territori e, in particolare, la generazione più anziana, stanno pagando un prezzo altissimo.

Altrettanto memorabile il fuorionda della più alta carica dello stato, per errore alle televisioni era stato inviato il filmato sbagliato in cui Mattarella si rivolge al suo portavoce Giovanni Grasso che gli chiedeva di sistemarsi il ciuffo dei capelli “Eh Giovanni, non vado dal barbiere neanche io”. Il Tg4 fu il primo telegiornale a trasmettere il messaggio non ufficiale.

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Mentre gli annunci al paese proseguono a ritmi settimanali, spuntano numerose iniziative benefiche sia per sostenere lo spettacolo e le sue maestranze che per combattere il virus con donazioni alla Protezione Civile. Da “Musica che unisce” trasmesso su Rai 1 il 31 marzo 2020 con un montaggio di esibizioni di grandi artisti italiani al “One world together al Home“, il megaconcerto benefico trasmesso ancora dalla prima rete Rai in diretta nella notte del 18 aprile e organizzato da Lady Gaga per raccogliere fondi destinati alla ricerca per la lotta al covid-19. Persino il concertone del 1° maggio – condotto da Ambra Angolini – si riduce ad una serie di esibizioni singole in uno studio e non nella solita piazza San Giovanni in Laterano a Roma.

Con il calo dei contagi della prima ondata, le restrizioni si allentano. Il 10 aprile La vita in diretta si allunga sino a ben oltre le 19 per poi cedere la linea ad un’edizione straordinaria del Tg1 e seguire un’altra conferenza stampa del Premier, il TgLa7 apre un’edizione speciale, mentre il Tg4 monitora il tutto all’interno della sua edizione delle 19.

Covid 19: la fase 2, una nuova primavera

La fase 2 prende il via ufficialmente il 26 aprile: inizia la convivenza con il virus “rispettare la distanza sociale o la curva salirà“. Sempre sotto il profilo televisivo, tutte le trasmissioni continuano a non avere il pubblico in studio, persino Uomini e Donne a ridosso dell’inizio di questa fase rivoluziona il suo format. Prima portando protagonisti degli over e tronisti ad una rivisitazione del corteggiamento tramite la chat di un computer, poi tornando gradualmente in studio, ma con i dovuti distanziamenti.

Gli interventi del Presidente del Consiglio intanto mirano sempre più spesso a rientrare nelle edizioni di punta dei Tg, quelle delle ore 20. Il caso del 16 maggio 2020 è uno di questi, Conte entra all’interno del Tg1, del Tg5 e del TgLa7 di prima serata per annunciare un ulteriore allentamento delle misure, rimuovendo la limitazione per gli spostamenti nella propria regione parlando di dati epidemiologici incoraggianti.

Per continuare ad offrire un servizio di informazione in tv, Rai 1 decide di allungare l’edizione invernale de La vita in diretta fino alla fine di giugno, così come quella di Unomattina.

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Covid-19: la Fase 3, una luce in fondo al tunnel (per poco)

Il peggio sembra essere alle spalle quando il 3 giugno Conte annuncia la Fase 3. Riaprono le sale giochi e scommesse, i teatri e i cinema, i centri culturali e sociali. Mentre le discoteche e  le sale da ballo ripartono il 12 giugno. La tv racconta quella che sembra una timida ripresa dell’Italia e ad aggiungersi al coro dell’infotainment arriva Tv8. Il 29 giugno 2020 nascono Ogni mattina, contenitore che guarda anche alla cronaca, dunque ai fatti che riguardano l’emergenza sanitaria e il nuovo telegiornale della rete, il Tg8. 

Il piccolo schermo si prende una pausa, una boccata d’aria, ma la seconda ondata incombe. I primi segnali arrivano verso la fine di agosto, a settembre purtroppo si concretizza, dunque ritornano in auge gli avvisi sull’obbligo delle mascherine anche sotto forma di spot televisivi e ritornano in primo piano anche le comunicazioni del Premier.

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L’incubo covid non si arresta: arriva la seconda ondata

A metà ottobre 2020 riecheggiano le sigle delle edizioni straordinarie, il 18 ottobre ecco il Tg1 subito dopo Soliti Ignoti, nella stessa serata seguono Live non è la d’Urso su Canale 5 e Non è l’Arena su La7. Le nuove regole riguardano l’orario dell’attività di ristorazione e la presenza a scuola che in molti casi viene esclusa per incentivare lo smart working.

La situazione torna a farsi più preoccupante quando la linea dei contagi si alza sempre di più, per questo il 4 novembre (a poche ore dall’election day in America) i telegiornali delle ore 20 rivedono le loro scalette per lasciare spazio all’ennesima comunicazione di Conte che annuncia il coprifuoco nazionale dalle 22 in poi, la didattica a distanza al 100% per le superiori, i centri commerciali chiusi nei weekend, lo stop a musei e mostre e lo stop agli spostamenti verso regioni a rischio studiate tramite le ormai famigerate zone rosse, gialle e arancioni.

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La pandemia in tv oggi, il Capodanno inedito

Dunque arriviamo ai giorni nostri, alle regole per le feste natalizie. É di pochi giorni fa l’ultimo intervento di Giuseppe Conte. Il 18 dicembre 2020 la comunicazione è stata seguita con un’altra edizione straordinaria del Tg1, con un improvviso allungamento di Stasera Italia condotto da Barbara Palombelli su Rete 4 e con uno speciale del TgLa7 in cui il direttore Enrico Mentana ha sottolineato come le informative del Premier siano andate di pari passo con l’avvenimento ‘a reti unificate’.

Mossa che sembra quasi voler strizzare l’occhio ad un discorso prettamente televisivo in cui per i messaggi d’interesse Nazionale venga selezionato uno slot televisivo ben definito (la prima serata) affinché le regole siano ben chiare ad un ampio numero di persone che in quel momento stanno seguendo la televisione. Le feste di Natale dunque saranno diverse, ma anche il Capodanno non sarà da meno.

Quest’anno nessun veglione in piazza né per Rai 1, né per Canale 5: L’anno che verrà infatti si festeggerà dagli studi Rai di Roma, su Canale 5 il Capodanno in Piazza quest’anno non sarà celebrato, ma al suo posto ci sarà uno speciale del Grande Fratello VIP in diretta da Cinecittà. In più una novità, La7 entra nella partita del fine anno in tv con Capodanno con Propaganda Live.

Questo, come i tanti passaggi che vi abbiamo raccontato, sono l’effetto di una televisione sconvolta dal Coronavirus. Spremuta fino all’ultima goccia, scossa da un evento che ha cambiato sì le nostre abitudini, ma ha cambiato anche la televisione stessa ridisegnando forme, approcci, tematiche, comportamenti. Difficile trovare altri flashback che negli ultimi 10 mesi possano in qualche modo esulare dall’argomento Coronavirus.

Tutto è stato condizionato, inevitabilmente. E allora facciamo così, proviamo a fare affidamento alle parole di Amadeus che parla di una ‘chiusura del cerchio’ con il Sanremo 2021 che potrebbe significare la ripartenza reale. Magari un augurio per il prossimo anno è quello di avere meno edizioni straordinarie, anzi sì, una sì: quella in cui ci diranno che siamo fuori dal tunnel. Non vogliamo illuderci, ci speriamo. Semplicemente.